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N. 3.353 - ore 17:00 - Lunedì 14 Febbraio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Lontani i tempi in cui, nella guerra delle bollicine, la Francia era meta irraggiungibile per gli spumanti italiani, schiacciati dallo Champagne e da un certo sciovinismo enoico. Oggi, il successo del Prosecco supera le Alpi, con le spedizioni Oltralpe passate da 17 milioni di bottiglie nel 2019 a 25 milioni di bottiglie nel 2021 (+25,9%). Dato che porta la Francia al quarto posto nella classifica dei principali importatori di Prosecco, dietro a Usa, Uk e Germania. Presidiare il mercato francese diventa così prioritario, partendo da “Wine Paris & Vinexpo Paris” (fino al 16 febbraio), prima grande fiera internazionale da inizio pandemia. |
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Domani 15 febbraio sarà una lunga ed importante giornata per il vino, in Unione Europea. La mattina (dalle ore 8.30) partirà il dibattito, seguito dal primo voto, in plenaria, sulla relazione della Commissione Beca sul “Beating Cancer Plan” europeo che, così com’è, non distingue tra abuso di alcol e consumo, e mette nero su bianco proposte come l’inserimento di messaggi di pericolosità per la salute sulle bottiglie simili a quelli delle sigarette, una maggiore tassazione di tutte le bevande alcoliche, nonché una riduzione dei fondi europei per la promozione, tanto importanti soprattutto per il vino. La sera (dalle ore 20) partirà la seconda sessione di voto in materia, con focus sugli emendamenti , compresi i due presentati a prima firma degli italiani Paolo De Castro ed Herbert Dorfmann, con l’appoggio di altri 150 eurodeputati, mirati sostanzialmente a ristabilire la differenza tra uso e abuso di alcol, ed alla cancellazione della proposta, in ogni caso, del “warning” in etichetta. L’esito ufficiale delle votazioni della plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo sul “Cancer Plan” si conoscerà solo nella prima mattina del 16 febbraio. Da quanto emergerà agli atti normativi veri e propri, in ogni caso, passerà del tempo e nulla sarà automatico. Ma l’approvazione della relazione Beca, così com’è, segnerebbe di fatto l’apertura a normativa che potrebbero penalizzare in maniera pesante il mondo del vino, peraltro sulla base di motivazione scientifiche più che discutibili, visto che, come ricordato più volte, a sostegno della tesi che non esiste un livello sicuro di consumo di alcol e vino, viene portato un controverso studio pubblicato 4 anni fa dalla rivista “Lancet”. La filiera tutta, da Alleanza delle Cooperative Italiane ad Assoenologi, da Confagricoltura a Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, da Copagri a Federvini, da Federdoc ad Unione Italiana Vini - Uiv (che ha stimato un primo potenziale danno da oltre 5 miliardi di euro), da Coldiretti a Filiera Italia, ha scritto alle istituzioni d’Italia e d’Europa, affinchè tutelino da normative eccessivamente penalizzanti un prodotto, come il vino, che, per dirla con le parole dell’indimenticato critico d’arte ed intellettuale Philippe Daverio, è il “primo elemento distintivo dell’essere europei”, in questa Europa che “è la patria della cultura del vino”. |
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Basta sostegni a pioggia: per rilanciare l’economia nel quadro post pandemico possono esistere ancora dei supporti ad alcuni settori ed tipi di impresa più colpiti dalla pandemia, ma non altri. Che potrebbero avere addirittura effetti Negativi. Così il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco (con il plauso della Fipe/Confcommercio), nel convegno annuale Assiom Forex. “Nell’attuale contesto di progressivo recupero - sottolinea Visco - limitati interventi di natura emergenziale possono ancora trovare giustificazione, ad esempio per fronteggiare la crisi energetica o nei casi in cui i contagi continuino a ostacolare consumi e produzione, come nei servizi legati a turismo, ristorazione e tempo libero. Interventi generalizzati di stimolo potrebbero invece determinare tensioni sui prezzi, e rischi per l’equilibrio dei conti pubblici”. |
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Dopo dieci anni di ininterrotta crescita, la Dop Economy del Belpaese, leader mondiale con 841 tra Dop, Igp e Stg, ha fermato la corsa nel 2020 con l’irrompere della pandemia, con un -2% del valore alla produzione, a 16,6 miliardi di euro. Una frenata, tuttavia, contenuta, considerato i risultati pesantemente negativi per tutti i comparti economici nell’anno più duro del Covid, a conferma della capacità di tenuta dell’eccellenza Dop e Igp tricolore, e della valenza del suo peso economico, tanto che 1 euro su 5 dell’agroalimentare italiano viene da prodotti a Indicazione Geografica. Nel 2020 ha tenuto anche l’export della Dop Economy, a 9,5 miliardi di euro (-0,1%), per un peso del 20% sul totale dell’export agroalimentare italiano. I dati arrivano dal XIX Rapporto Ismea-Qualivita, illustrato, oggi, a Roma. Il vino, in particolare, che coinvolge oltre 113.000 operatori, 121 Consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo, nel 2020 mostra un aumento della produzione destinata all’export che supera i 15,4 milioni di ettolitri (+1,8%) ma in termini di valore l’export si attesta a 5,57 miliardi di euro, in calo dell’1,3% su base annua. Una leggera frenata in un trend, peraltro brillante, che registra +71% dal 2010 (e che, comunque, nel 2021, vedrà il record dei 7 miliardi di euro di export). Veneto, Emilia Romagna e Lombardia le regioni top in valore. |
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Il vino italiano e dell’Alto Adige perdono uno dei suoi grandi: se ne è andato ieri improvvisamente, per un attacco cardiaco, Franz Haas, alla guida della celeberrima cantina di Montagna, in provincia di Bolzano, alle pendici delle Dolomiti. Dove Franz Haas, settima generazione di viticoltori alla guida della cantina, era considerato il “padre” del Pinot Nero altoatesino, vitigno con il quale la cantina, fondata nel 1880, e tramandata per tradizione familiare al primogenito, chiamato sempre con il nome di Franz, è diventata una delle gemme più luminose del territorio. |
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“Stiamo chiedendo nuova moratoria sui mutui per i produttori agricoli, servono risorse immediate per l’energia. Non vogliamo che gli imprenditori debbano decidere se pagare i dipendenti, i contributi, la bolletta o i mutui”. Lo ha detto, a WineNews, il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che ha tracciato le linee guida d’azione del Ministero nell’immediato, che vuol dire “trovare risorse subito per il caro-energia”, ma anche nel prossimo futuro, che vuol dire soprattutto Pnrr. “Ci sono 8 miliardi per il settore, tra misure dirette e altre da concertare con altri Ministeri. Il focus, per il comparto agroalimentare, è sui contratti di filiera e sui distretti del cibo, importantissimi per redistribuire la ricchezza all’interno della filiera, ma anche l’agro-energia, per rendere le imprese italiane autosufficienti, passando per meccanizzazione, logistica e a acqua”. |
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Il voto sul Cancer Plan è alle porte. Domani, il Parlamento Europeo è chiamato a votare gli emendamenti che, se approvati, possono ristabilire un punto di vista equilibrato sulla realtà, riconoscendo al vino il ruolo che ha, in termini culturali, gastronomici e e salutistici. A WineNews, il punto di vista, e la difesa, di Luigi Moio, presidente dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, e professore ordinario di enologia presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II. |
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