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N. 3.328 - ore 17:00 - Lunedì 10 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nelle cantine del Belpaese, al 31 dicembre 2021, erano presenti 62,9 milioni di ettolitri di vino, 9,6 milioni di ettolitri di mosti e 2,5 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione, ossia un valore delle giacenza di vino in crescita del +3,3% su dicembre 2020 e del +21,1% su novembre 2021. Il 56,5% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto (23,7%), il 51,7% è a Dop, il 27,6% a Igp, con il Prosecco che rappresenta il 10% delle giacenze (5 milioni di ettolitri) di tutti i vini Dop e Igp, mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale, ed il 19,5% è rappresentato dai vini da tavola. |
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Il 2021 appena concluso è stato un altro anno record per gli investimenti sul segmento dei fine wines. A confermarlo gli indici più importanti del Liv-Ex, il “termometro” mondiale del mercato secondario. Il Liv-ex 100, il più importante della piattaforma, è cresciuto del 23,1% sui 12 mesi (per il Belpaese, ne hanno fatto parte, fino al 31 dicembre 2021, il Barolo 2014 di Bartolo Mascarello, il Barolo Villero 2013 di Brovia, il Barolo Sperss 2013 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, il Masseto 2014 e 2015 e l’Ornellaia 2013 e 2015 del gruppo Frescobaldi, il Sassicaia 2014, 2015 e 2016 della Tenuta San Guido, il Solaia 2015 ed il Tignanello 2015 e 2016 della Marchesi Antinori, con il Tignanello 2015 che è anche il vino italiano dell’indice che ha visto la maggiore rivalutazione, a +47,7% nell’anno). Bene anche il Liv-Ex 1000, il più ampio di tutti, cresciuto del +19,1%. E di cui fa parte anche l’Italy 100, che dopo un 2020 da assoluto protagonista ha performato meno del mercato, ma è cresciuto comunque di un robusto +13,9%. Un risultato importante per l’indice tricolore, formato, con diverse annate dal Barbaresco, dal Sorì San Lorenzo e dallo Sperss di Gaja, dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, dal Masseto, dall’Ornellaia, dal Sassicaia , dal 100% Sangiovese Toscana Igt di Soldera Case Base, dal Solaia e dal Tignanello (2008-2017) di Antinori. In questa peculiare selezione, il vino che si è rivalutato di più, nei 12 mesi, è il 100% Sangiovese Toscana Igt 2008 di Soldera Case Basse, la cui quotazione è cresciuta del 50,5%, davanti al Tignanello di Antinori, che ha fatto +49,5% con l’annata 2019 e, come detto, 47,5% con la 2015, e al Masseto 2010, a +40,7%. Davanti, ancora, ad altre quattro annate di Tignanello, la 2011, la 2012, la 2014 e la 2016, con quotazioni cresciute tra il +38%,2 ed il +39,8%, con una “Top 10” ricostruita da WineNews chiusa dal Masseto 2009, a +38,1%, e dal Barbaresco 2021 d Gaia, a +37,9% nei 12 mesi del 2021. High lights tricolore di un mercato, quello che si muove sul Liv-Ex, che ha raggiunto i suoi livelli più alti di sempre: oltre 100 milioni di sterline il valore incrociato di domanda e offerta, quasi 12.000 singoli vini di oltre 4.000 produttori scambiati da 567 membri che fanno parte del Liv-Ex. |
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Mentre in Italia il calendario delle anteprime - dalla Toscana a Grandi Langhe, passando per l’Amarone - è in pieno tumulto, con slittamenti e cambi di date continui, a livello internazionale il panorama delle grandi fiere sembra capace di reggere l’urto del boom dei contagi e guardare avanti. Tanto che neanche “Wine Paris & Vinexpo Paris”, il primo grande appuntamento del mondo del vino del 2022, è in dubbio: i vertici di Vinexposium, infatti, hanno confermato in maniera ufficiale il regolare svolgimento, a pieno regime, dal 14 al 16 febbraio, con 2.800 espositori da 32 Paesi produttori. Per garantire che l’evento si svolga senza problemi, le disposizioni di sicurezza (molto simili a quelle in vigore in Italia, ndr) verranno fatte rispettare con il massimo rigore: Green Pass e mascherina obbligatori.
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Con la Francia alle prese con la Pandemia, come tutti gli altri Paesi d’Europa e non solo; con il settore che, in Europa, vede a rischio le risorse per la sua promozione nel mondo per un “Beating Cancer Plan” condivisibile nello scopo, ma che non distingue tra consumo e abuso, Oltralpe, scende in campo il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Che, in un appassionato e significativo discorso, rilanciato sui suoi profili social ufficiali, seguiti da milioni di persone, ha voluto sottolineare con forza il valore assoluto che il vino (di cui è cultore ed appassionato) ha per la Francia stessa. “Il vino modella i nostri paesaggi. La vite rende la Francia più bella, dà alle nostre regioni un’identità unica, una firma. Il vino è il cuore dell’economia francese”, ha detto Macron, sottolineando, soprattutto, “la figura indispensabile del viticoltore”. Ed il legame inseparabile del vino con “l'arte di vivere e di essere francese”, ricordando come i francesi abbiano capito l’importanza del berlo con moderazione, Macron, insignito del titolo di “Personalità dell’anno” dalla “Revue du vin de France”, ha aggiunto: “ho sempre lavorato per sostenere e promuovere il vino francese, per mettere in risalto il settore, le sue donne e i suoi uomini, senza i quali la Francia non sarebbe la Francia”. |
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Quali sono le migliori e le peggiori destinazioni per gli amanti del vino? È la domanda che si è posto Bounce, che ha analizzato 5 aspetti chiave - consumi medi di vino, produzione media, superfici vitate, numero di wine tour, costo di una bottiglia di vino - di 25 Paesi nel mondo, sintetizzati in un punteggio ponderato, il “Wine Lover’s Index”. In vetta, con 8,28 punti su 10, l’Italia, con le sue 400 varietà autoctone, il primato produttivo, e una grande varietà di produzioni - e quindi di prezzi - mediamente accessibili a tutti. |
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10 miliardi di euro, tra primo e secondo pilastro, andranno ad interventi con chiare finalità ambientali; 2,5 miliardi di euro andranno all’agricoltura biologica,considerata la tecnica di produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obiettivi ambientali previsti dalle diverse strategie europee; e 1,8 miliardi di euro al miglioramento delle condizioni di benessere animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, in attuazione della strategia “Farm to Fork”. Sono alcuni dei cardini intorno ai quali ruota il Piano Strategico Nazionale per l’attuazione e il coordinamento dei programmi della Pac 2023-2027 presentato dal Ministero delle Politiche Agricole alla Commissione Europea. Obiettivo: arrivare al traguardo di un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo (i dettagli nell’approfondimento). |
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“La pandemia ha riportato le persone intorno alla tavola, con un’attenzione particolare al cibo ed al vino, così come alla salubrità di ciò che si beve e si mangia. Tra tutti i Paesi che abbiamo sondato, il Nutriscore, ossia l’etichetta a semaforo, è bocciata dai consumatori, in Italia come in Usa: meglio il Nutrinform. A guidare produzioni e consumi, nei prossimi anni, saranno la tutela dell’ambiente e l’autenticità, che vuol dire anche produzione locale”. |
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