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N. 3.108 - ore 17:00 - Venerdì 5 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La critica mondiale ha già detto molto sulle due annate eccezionali, la 2016 e la 2015 (che ora arriva in versione Riserva) del Brunello di Montalcino, incoronandole come due delle migliori di sempre. E voci autorevoli nel mondo concordano anche sulla visione di un territorio che va verso una cifra stilistica sempre più raffinata e capace di esprimere le peculiarità di Montalcino, attraverso il suo unico Sangiovese in purezza. Lo raccontano, a WineNews, Monica Larner, firma italiana per “The Wine Advocate”, e James Suckling, nome tra i più seguiti, soprattutto in Asia (protagonisti di un’intervista video che sarà online domani, ndr). |
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Sanno destreggiarsi perfettamente tra Reel e SEO, studiano ogni giorno per accrescere la loro cultura enologica, viaggiano per cantine, sono colte e preparate: le wine influencer, ognuna con la propria voce, stile e storytelling, sono figure sempre più autorevoli nel panorama del vino made in Italy. WineNews, in vista dell’8 marzo, Festa della Donna, ha stilato una classifica delle più note basandosi sul numero dei followers su Instagram, che in questo momento è indubbiamente il social in grado di generare il maggior engagement sulla rete. La figura dell’influencer è ormai entrata a pieno titolo nel mondo della comunicazione: l’antesignana è stata Chiara Ferragni, che ha di fatto inventato un mestiere che prima non esisteva. Oggi le influencer sono ricercate e corteggiate dalle aziende di ogni settore, dalla moda al design, dall’editoria al food, perché grazie alle loro attività on line e al loro lifestyle sono in grado di influenzare i gusti e soprattutto i comportamenti di acquisto dei propri followers. E l’importanza dei social, anche nel mondo del vino, ha subito un’ulteriore, forte accelerazione durante il lockdown, quando è aumentato esponenzialmente il tempo trascorso su Facebook, Instagram & Co. Le wine influencer si rivolgono ad un pubblico di appassionati, 25-40enni, perlopiù Millennials e Generazione Z, con buone capacità di spesa, curiosi di provare grandi etichette ma anche di scoprire piccole realtà nascoste. Un target indubbiamente prezioso per i produttori, che - insieme a giornalisti, sommelier e buyers - le coinvolgono sempre di più nelle loro attività. Ma chi sono in questo momento le più importanti wine influencer italiane su Instagram? In vetta alla classifica c’è Wineteller di Anais Cancino con 182.000 followers (@wineteller), seguita da Francesca Negri, alias Geisha Gourmet, con 116.000 followers (@geishagourmet), da Enozioni di Eleonora Galimberti, che conta 103.000 followers (@enozioni). E ancora le Wine Angels, con oltre 76.000 followers (@_wineangels_), progetto corale di sette donne sommelier: Elisa Fiore Gubellini, Sara Grosso, Laura Sanna, Veronica Accossato, Amanda De Mar, Agnieszka Winiarska e Flora Manzo, e poi Giulia Sattin, ovvero Winegirlfriend (@giulia_sattin), con 72.000 followers. Le loro, e altre storie, nell’approfondimento. |
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L’emergenza Covid-19 ha messo in difficoltà anche il settore agroalimentare italiano, soprattutto durante il primo lockdown, hanno rallentato anche il mercato dell’Agricoltura 4.0, che però è ripartito di slancio nella seconda parte dell’anno, raggiungendo un valore di 540 milioni di euro nel 2020 (il 4% del mercato globale) e registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento pre-pandemia, come emerge dall’Osservatorio Smart Agrifood. La spesa è trainata dalle soluzioni di agricoltura di precisione, come i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (36% del mercato), ed i macchinari connessi (30%), che trovano applicazione nelle fasi di coltivazione, semina e raccolta dei prodotti in diversi comparti, fra i quali emergono l’ortofrutticolo, il vitivinicolo e il cerealicolo. |
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La sostenibilità, oltre ad essere un valore etico imprescindibile, aiuta le imprese agricole a crescere, rendendole più innovative, competitive e migliorando la qualità dell’occupazione. Sostenibilità che è uno dei pilastri di un settore in cui, in Italia, operano più di un milione di imprese agricole, che danno lavoro a 3,5 milioni di addetti, per un fatturato di 73 miliardi di euro, con l’agricoltura che è base della filiera agroalimentare, l’industria principale del Paese, il cui fatturato costituisce circa il 15% del Pil. Ebbene, un’azienda del settore su due (48,1%) in Italia è particolarmente sensibile e impegnata sul tema. A confermarlo il primo Rapporto AGRIcoltura100 di Reale Mutua, Confagricoltura e Gruppo Cerved, che ha indagato l’impegno delle aziende agricole italiane (ben 1.850) nei diversi ambiti della sostenibilità, in tutti i comparti produttivi e le Regioni d’Italia. Con delle eccellenze assolute, come la prima classificata secondo l’Indice AGRIcoltura100, che tiene conto di 234 variabili e 7 indici raggruppati in 4 aree, ovvero la cantina Barberani, realtà storica del vino di Orvieto, in Umbria. Tante le cantine in classifica: da Caprai a Ruffino, da Barone Ricasoli a Cantina Toblino, da Cantina Kurtatsch ad Abbazia di Novacella, da Ronco Calino a Deiana, per citarne alcune. |
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Con il menù legato ai suoi ricordi di vita e i piatti della tradizione pugliese reinterpretati e attualizzati in chiave moderna e gourmet, Francesco Aquila, da Bari, ha vinto l’edizione n. 10 di MasterChef Italia, cucinando davanti a mostri sacri della grande cucina italiana e mondiale, come Chicco Cerea, del tre stelle Michelin “Da Vittorio” di Brusaporto, e Mauro Colagreco, tre stelle Michelin, con il suo “Mirazur” a Menton e n. 1 al mondo della celeberrima “World’s 50 Best Restaurants 2019”. |
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Nonostante l’uscita dall’Unione Europea - o forse proprio in virtù della ritrovata autonomia - è la Gran Bretagna a tracciare il sentiero da seguire, nelle trattative con gli Stati Uniti, per risolvere la querelle Boeing-Airbus, che ha portato Bruxelles e Washington ad una dannosa guerra dei dazi. Londra, invece, già da inizio anno ha voluto dare un segnale forte, sospendendo le tariffe aggiuntive sui prodotti Usa colpiti dalle sanzioni europee. E ieri l’amministrazione Biden ha concesso alla Gran Bretagna una sospensione di quattro mesi ai dazi doganali su prodotti come il whisky. Adesso, tocca all’Unione Europea seguire l’esempio inglese e sgravare così del 25% di dazi aggiuntivi il wine & food europeo. Nel frattempo, sul fronte cinese arriva l’allarme di Origin Italia: ostacoli alla promozione del made in Italy in vista? |
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Dall’edizione online di Terra Madre Salone del Gusto, il difensore della Nazionale Azzurra: “La conoscenza delle verdure, che fanno parte della nostra vita oltre che della nostra alimentazione, credo che sia un valore aggiunto. Per piacere, necessità e buona educazione alimentare, sono diventato un amante dei prodotti stagionali, la cura dei dettagli, anche a tavola, è imprescindibile per giocare a lungo ad alti livelli”. |
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