Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.727 - ore 17:00 - Giovedì 15 Giugno 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Si accende il “mercato” internazionale degli chef de cave, con le griffe della spumantistica italiana capaci di assicurarsi veri e propri top player. Dopo il “colpo” messo a segno da Bellavista, che ad aprile 2022 ha ufficializzato l’arrivo in Franciacorta del super consulente Richard Geoffroy, storico ex chef de cave del mito di Champagne Dom Perignon, fortemente voluto dal patron Vittorio Moretti e dal Ceo Massimo Tuzzi, è la volta di Ferrari, simbolo del Trentodoc, guidata dalla Famiglia Lunelli, che ha scelto Cyril Brun, chef de cave di Charles Heidsieck fino alla fine di aprile, per raccogliere l’eredità, pesantissima, di Ruben Larentis (continua in approfondimento). |
|
|
|
|
Si allarga la platea dei consumatori italiani di vino, donne in testa, ma dai 45 anni in su. Sempre più fruitori, e sempre più moderati: negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuto del 35% (+4,4 milioni) il numero di consumatori saltuari di vino, e, parallelamente, sono diminuiti del 22% i consumi quotidiani. È sempre più definito - secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv), che ha elaborato l’aggiornamento Istat sui consumatori di alcolici - il volto dei 29,4 milioni di consumatori di vino italiani (55% della popolazione). Il profilo che emerge è quello di una platea trainata dalle donne (+12% contro -2% dei maschi), che non rinuncia alla bevanda alcolica “nazionale” anche se si consolida un approccio molto diverso rispetto al passato. Una tendenza che si riflette meno allargando il campo al rapporto con gli altri alcolici, come la birra e gli aperitivi. Tornando al vino, che nel periodo considerato (2008-2022) ha aumentato la platea del 4%, tra i consumatori quotidiani (12 milioni di italiani) resiste la fascia over 65, mentre evidenziano forti contrazioni i giovani (25-34 anni), a -38%, e ancora di più i 35-44enni (-48%), con cali importanti (-26%) per i 45-54enni. Il trend si inverte se si considerano i consumatori saltuari (+35%), e in particolare le classi di età superiore: oltre i 45 anni, infatti, l’incremento è del 53%, l’equivalente di oltre 4 milioni di consumatori in più. Complessivamente, rilevano le elaborazioni dell’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv), nel 2022 i consumatori quotidiani di vino hanno stappato 461 milioni di bottiglie in meno rispetto al 2008, mentre i saltuari hanno aumentato i volumi acquistati per un equivalente di 344 milioni di bottiglie. Lombardia (16,7% sul totale Italia), Lazio (9,8%), Campania, Veneto ed Emilia-Romagna sono le principali Regioni per numero di consumatori di vino. Una classifica che cambia se si guarda all’incidenza sulla popolazione regionale: al primo posto balza l’Emilia-Romagna (il 62% consuma vino), seguita dalla Valle d’Aosta (61%) e, a pari merito, Veneto, Umbria e Toscana al 60%, su una media nazionale che arriva al 55%. Guardando allo storico degli ultimi 11 anni (2011-2022), si conferma il trend che vede un calo generalizzato dei consumatori quotidiani a vantaggio dei saltuari. |
|
|
|
|
Per decenni ampi studi epidemiologici hanno dimostrato che le persone che consumano quantità moderate di alcol hanno un rischio minore di eventi cardiovascolari, come infarti e ictus, rispetto alle persone che si astengono completamente dall’alcol, così come rispetto a quelle che bevono di più. Tuttavia, gli scienziati non sono mai stati in grado di capire esattamente il motivo. Adesso, un nuovo studio realizzato a Boston, presso il Massachusetts General Hospital, prova a spiegarlo: l’alcol in piccole quantità agisce nel nostro cervello diminuendo lo stress, e questo ha un vantaggio benefico sul cuore. Tuttavia, poiché l’abuso di alcol comporta anche rischi per la salute, i ricercatori sottolineano che la comprensione di questo meccanismo può indicare modi più sani per attingere allo stesso beneficio, ad esempio attraverso l’esercizio fisico o la meditazione. |
|
|
|
|
|
In un’epoca in cui la sostenibilità è uno dei valori che guidano sempre più i consumatori nei loro acquisti, e in cui l’attenzione per l’ambiente influenza le scelte quotidiane di ognuno di noi, anche il mondo del vino si sta adeguando. In Svezia, dove il vino italiano ha una quota di mercato del 25% (di cui il 40% è rosso), a partire da marzo 2024, entrerà in vigore un limite di peso obbligatorio per le bottiglie di vetro: l’obiettivo è andare verso contenitori sempre più leggeri allo scopo di ridurre le emissioni di Co2. Ed in Italia? Secondo una ricerca commissionata da Donne del Vino, nel nostro Paese, le bottiglie di vetro “leggere” sono associate a scarsa qualità, tanto che le aziende che decidono di adottarle preferiscono non comunicare le proprie scelte ai consumatori. Invece, nei Paesi nordici, da sempre più eco-friendly e sensibili ai temi ambientali, si stanno già facendo concreti passi in avanti per una maggiore sostenibilità negli imballaggi. Il monopolio svedese Systembolaget, fa sapere Federvini, il limite di peso per le bottiglie monouso sarà pari a 750 grammi per quelle standard da 750 ml destinate ai vini fermi e, a 950 grammi per quelle degli spumanti (continua in approfondimento). |
|
|
|
|
|
Terra di rossi, bianchi e rosè, una delle novità per l’Abruzzo del vino è il successo degli spumanti da uve autoctone, ai quali i produttori stanno dedicando grandi attenzioni ed investimenti, sull’onda del trend di consumo in continua ascesa per la tipologia, in Italia e nel mondo. E che il Consorzio Vini d’Abruzzo ha deciso di cavalcare dando vita al marchio collettivo “Spumante d’Abruzzo Doc Trabocco”, dal nome dell’antica macchina da pesca tipica della Costa dei Trabocchi, bellezza-simbolo della Regione conosciuta in tutto il mondo. |
|
|
|
|
Il Barolo LeCinqueVigne 2019 di Damilano, il 980 AD 2018 della Fattoria Villa Saletta, il Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2018 di Mastrojanni, l’Etna Rosso Duo 2021 di Mecori, il Barolo Meriame 2019 di Paolo Manzone, il Chianti Classico Gran Selezione Romitorio Di Santedame 2019 di Ruffino e l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Fracastoro 2012 di Vigneti Villabella: ecco il meglio del vino italiano, ovvero i 7 “Best in Show” ai “Decanter Wine Awards” 2023 firmati dal magazine Uk “Decanter”, che, nell’edizione dell’anniversario n. 20, da record per vini in gara (18.250 da 57 Paesi), vede il trionfo dell’Italia, in cima alla classifica delle medaglie di platino (28), con un totale di 2.780 medaglie (con 88 d’oro, 955 d’argento e 1,703 di bronzo), la Toscana “regina” e Alto Adige, Piemonte e Veneto in grande crescita qualitativa. |
|
|
|
|
|
“Gli health warning funzionano? Sì, perché parlano ala parte emotiva del nostro cervello, mettendolo in guardia da un pericolo, a cui noi siamo programmati per rispondere. Sono più efficaci della comunicazione commerciale, che per sua natura, invece, parla il linguaggio dell’ottimismo. Dall’altro lato abbiamo la forza di un consumo culturale, tutto cattolico e mediterraneo, ma non possiamo adagiarci sugli allori”. A WineNews, Alberto Mattiacci, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza di Roma, e tra i massimi esperti di marketing e comunicazione. |
|
|
|
|