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N. 3.480 - ore 17:00 - Martedì 9 agosto 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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L’economia globale è attesa alla prova di un autunno caldissimo, ma i primi segnali di difficoltà arrivano dal mondo dei fine wine, con il Liv-ex 100 che a luglio perde lo 0,3%. Non un crollo, ma un segno negativo che non si registrava da giugno 2020, quando il mondo usciva a fatica dal primo lockdown. Da inizio anno, comunque, il Liv-ex 100 è in crescita del 4,8%. Il dato positivo arriva da due etichette del Belpaese: il Barolo Monvigliero 2016 Comm. G. B. Burlotto ed il Barbaresco 2018 di Gaja, i cui prezzi sono cresciuti, rispettivamente, dell’8% e del 6,8%. Allargando invece l’analisi al Liv-ex 1000, il risultato di luglio è ancora positivo (+0,4%), con l’Italy 100 che fa il +0,3%. |
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La situazione sul mercato britannico continua a essere altamente critica. Dopo un primo trimestre negativo, anche il secondo quarto sul circuito retail porta in dote dati ampiamente in rosso, in termini di volumi, per i vini italiani, con i vini fermi a -10% e un -13% nel cumulato da gennaio a giugno e gli spumanti sotto del 16% nel cumulato (-11% nel trimestre aprile-giugno). Secondo i dati NielsenIQ elaborati dall’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly, sono negative le performance delle principali tipologie di vino tricolori vendute sul mercato: Pinot Grigio a -10% da gennaio, mentre sul fronte spumanti il Prosecco perde il 18% nel semestre. Meno negativa la performance della private label, solo -2% sul cumulato, con recupero nel trimestre (+5%). In aumento la tipologia rosé, attorno al +21% da inizio anno. In calo anche le altre tipologie italiane: dal Sangiovese (-22%) al Montepulciano (-15%), dal Nero d’Avola (-30%) al Primitivo (-18%). In aumento invece le performance del rosato italiano, a +12% da gennaio. A livello generale, le vendite totali di vino sul circuito retail del Regno Unito sono calate del 13% da gennaio a giugno e del 10% nel secondo quarto. Sul fronte dei valori, al netto di una pressione inflazionistica non ancora così importante (+3% il totale fermi italiani e +1,5% per gli spumanti), le perdite per i vini fermi tricolore viaggiano attorno al -10%, con il Pinot Grigio al -7%, mentre il Prosecco perde il 16% nei primi sei mesi 2022. Anche in questo caso minori le perdite per la privare label, con anzi aumenti del 4% nel trimestre, a fronte di cali del 2% sul prezzo medio. In aumento il valore del venduto del Prosecco Rosé: +20% a 37 milioni di sterline. Prezzi in aumento del 3% per le tipologie italiane più vendute, come Pinot Grigio e Sangiovese, mentre in dinamica negativa risulta la tipologia dei rosé, sotto del 5% sia nel cumulato da gennaio che nel trimestre. Sopra la media dei vini italiani e della totalità del mercato è il Primitivo, che balza al +6% nel dato da gennaio, a sfiorare i le 9,90 sterline al litro, con dinamica negativa riflessa sulle vendite a scaffale. Prezzi della spumantistica italiana al +3%, quasi il doppio della media di mercato, con il Prosecco al +3% e la Private Label a -1%. In calo i listini dei rosati, sotto le 11 sterline per litro. |
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Ricavi netti a quota 36,9 milioni di euro (+26,2% sul primo semestre 2021, a 29,3 milioni di euro), Margine Operativo Lordo a quota 8,4 milioni di euro (in crescita del 56% dai 5,4 milioni di euro di 12 mesi fa), Margine Operativo Netto a 6,2 milioni di euro (era a 3,3 milioni di euro nel primo semestre 2021), Utile netto a 4,1 milioni di euro (da 2,1 milioni di euro), e indebitamento finanziario netto che tocca i 4 milioni di euro (erano 2,7 milioni di euro il 31 dicembre 2021): ecco i risultati consolidati del primo semestre 2022 di Masi Agricola, società quotata nell’Euronext Growth Milan, e tra le aziende più importanti del vino italiano e della Valpolicella, termometro del mercato del vino e della tenuta dell’economia enoica anche in un momento complesso come quello attuale. |
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Al giro di boa di questo 2022, l’export di vino e spirits della Francia raggiunge i 9 miliardi di euro, un nuovo record, come annunciato da Olivier Becht, Ministro per il Commercio Estero. Ampiamente sopra i livelli del 2019, ma anche il 14% in più degli 8 miliardi di euro del primo semestre 2021. I vini, da soli, rappresentano 6 miliardi di euro di export, in crescita del 13% sullo stesso periodo del 2021. “Vini e spiriti rappresentano il cuore delle esportazioni agroalimentari nazionali, guidate dalle performance del Cognac (2 miliardi di euro, +9%) e Champagne (2 miliardi di euro, +32%)”, ha detto Olivier Becht, come riporta “Vitisphere”. La prima destinazione rimangono gli Usa, dove nel primo semestre 2022 vini e liquori francesi hanno fatturato 2,5 miliardi di euro (il 28% delle esportazioni del settore): qui finisce il 40% delle spedizioni di Cognac ed il 16% di quelle di Champagne. Numeri che confermano la necessità, per la Francia, di trovare una soluzione definitiva al conflitto sugli aiuti di Stato all’industria aeronautica tra Ue e Usa, culminato con in dazi imposti da Trump sul vino di Francia, Spagna e Germania, in vigore tra il 2019 e l’inizio del 2021, quando il neo Presidente Joe Biden decise di sospenderli. Ma non di cancellarli, come invece potrebbe avvenire in un futuro ormai prossimo. |
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Dopo gli anni più difficili del Covid, le grandi fiere del wine & food italiano sono ripartite in pompa magna, come ha testimoniato anche un Vinitaly 2022 da sold out. E Veronafiere, tra i top player del panorama fieristico italiano, nel cda, guidato da Maurizio Danese (in foto con il presidente Federico Bricolo), ha rivisto al rialzo le previsioni di fatturato, con un target 2022 ora fissato a 101 di consolidato, con fatturato e marginalità sostanzialmente a livelli pre-pandemia. E sono pronte a ripartire anche le attività all’estero, con Veronafiere Asia e Veronafiere do Brasil. |
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Chi non ha mai messo i fondi del caffè, una volta svuotata la moka, nei vasi dei fiori, alzi la mano. L’abbiamo fatto tutti, senza neanche sapere bene perché. Di certo i fondi di caffè - ricchi di calcio, azoto, potassio, magnesio e altri minerali - sono un ottimo fertilizzante. Ma potrebbe non essere finita qui. Una cantina della Galizia, Bodegas Marqués de Vizhoja, ha infatti stretto una partnership con la Verdadero Café, per uno studio pionieristico sulla lotta alle malattie della vite attraverso soluzioni sostenibili. Tra queste, proprio i fondi di caffè, conferiti alla cantina spagnola, in una logica di economia circolare, che poi li distribuisce sul terreno nella speranza che possano offrire risultati positivi contro malattie come il mal dell’esca, solitamente trattato con prodotti chimici. |
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Tra i filari del Monferrato, con le opere di artisti, tra gli altri, come Lele Luzzati, Ugo Nespolo, Giancarlo Ferraris e Chris Bangle. Stefano Chiarlo: “idea nata per far avvicinare gli enoappassionati al vigneto attraverso l’arte, e abbiamo coinvolto non solo grandi artisti, ma anche tanti artigiani”. Ed è stata un’idea che ha contaminato un territorio, tra i più belli d’Italia, culla della Barbera e del Nizza, e patrimonio Unesco, dove arte e land art sono sempre più diffusi. |
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