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N. 3.609 - ore 17:00 - Lunedì 13 Febbraio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido, il Montiano 2019 di Falesco (Famiglia Cotarella), il Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti: è il podio dei vini rossi italiani con i migliori punteggi secondo la classifica di “Gentleman”, che ogni anno stila la top 100 dall’incrocio delle sei guide italiane più importanti, ed i 20 con i punteggi più alti sommando ai voti italiani quelli della critica internazionale - Wine Spectator, Robert Parker Wine Advocate (Monica Larner dall’Italia), Vinous e James Suckling - che ha confermato al top il vino simbolo di Bolgheri, tra i desiderata di collezionisti e investitori di tutto il mondo. |
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Un valore economico di distretto che, con il vino come perno intorno al quale ruotano olio, agricoltura di qualità, ristorazione, accoglienza e non solo, è stimabile intorno ad 1 miliardo di euro; la Gran Selezione (vedi focus) e la Riserva che crescono e, insieme, valgono poco meno della metà della produzione e oltre la metà del giro d’affari; le “Uga”, unità geografiche aggiuntive (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga), che, dal 1 luglio, saranno finalmente in etichetta, sulla Gran Selezione: ecco il presente e l’immediato futuro del Chianti Classico, denominazione regina del vino di Toscana, con 7.000 ettari di vigneto ed una produzione media annua tra 35 e 38 milioni di bottiglie che vanno in 160 Paesi del mondo, Usa, Italia e Canada in testa, protagonista della “Chianti Classico Collection” 2023. Vetrina delle nuove annate di un territorio “che è in grande salute, che cresce sui mercati, in volume e valore, e vede crescere costantemente anche i prezzi medi dei vini, e che guarda al futuro con ottimismo, con grande attesa per le Uga, che arriveranno in etichetta dal 1 luglio, visto che la modifica al disciplinare è passata in Comitato Nazionale Vini e si attende solo la firma del decreto ministeriale”, ha detto, a WineNews, Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico, che riunisce 482 soci, di cui 345 imbottigliatori. I numeri, del resto, confortano, perchè il 2022 si è chiuso con un bilancio di bottiglie vendute che segna un +6% sulla media del triennio precedente. Ma preme sottolineare che è aumentato soprattutto il valore globale della denominazione, con un fatturato totale in netta crescita, che, nel 2022, ha registrato un +17% sull’anno precedente e addirittura +46% sul 2020. Per il prodotto imbottigliato, si conferma la tendenza alla crescita del peso - in volumi venduti e in valore - delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2022 le due tipologie hanno rappresentato, congiuntamente, il 45% della produzione e il 56% del fatturato. Con la sola Gran Selezione, vertice qualitativo, della piramide, che vale appena il 5% dei volumi, ma ben il 13% del valore.
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Il valore del brand Toscana? “Lo spiega il +12% nelle vendite di Acqua Panna (gruppo S. Pellegrino, ndr) dopo che ha sostituito il marchio, fortissimo, del “made in Italy”, con il brand Toscana in etichetta. Pensiamo a quello che vale quando si abbina al vino, che a sua volta si lega alle bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della nostra Regione, che attirano milioni di turisti nel mondo”. Parole, da “PrimAnteprima 2023”, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, testimoniando un forza, quella della toscana del vino, confermata dai numeri di Ismea. Secondo cui, per il vino “made in Tuscany” il 2022 sarà un’annata da record, almeno dal punto di vista degli incassi riferibili all’export delle Dop: le stime parlano di oltre 690 milioni di euro (+7%), anche a fronte di una flessione in termini di volume (-3%), in linea con le altre Dop nazionali (continua in approfondimento). |
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Se ad aver ispirato la cantina più bella al mondo è una committenza le cui origini risalgono al Rinascimento e il cui desiderio era di ritornare alla terra, riunificando la “mente” dell’azienda gestita fin dal Trecento a Firenze, a Palazzo Antinori, alla produzione, come ha spiegato Laura Andreini di Archea Associati raccontando Antinori nel Chianti Classico, “World’s Best Vineyards 2022”, progettata per Marchesi Antinori, tra i concetti ispiratori di Massimo Alvisi e Junko Kirimoto di Alvisi+Kirimoto, artefici di Cantina Podernuovo, la “Bulgari Winery” a San Casciano dei Bagni, c’è l’asimmetria della bellezza delle arti orientali. Tra le condizioni che hanno ispirato la Cantina Masseto per Frescobaldi a Bolgheri, secondo Hikaru Mori di Zitomori, c’era quella di rispecchiare la fortissima immagine mondiale del Masseto. Per Fiorenzo Valbonesi di Fiorenzo Valbonesi - asv3 - officina di architettura, un aspetto fondamentale della Cantina de Il Bruciato a Bolgheri è la volontà degli Antinori di raccontarsi anche con l’architettura, proprio come nel Rinascimento. Ecco le idee degli studi di progettazione dalle quali sono nate le più famose cantine d’autore in Toscana, a convegno con “Casabella” nelle “Anteprime di Toscana” a Firenze. Con le “Nuove Cantine Italiane. Territori e Architetture” in mostra a Palazzo Medici Riccardi. |
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Con oltre 250 espositori italiani, il mercato al centro, ma anche focus su clima, lusso, Nft e vino, etichettatura e non solo, ha preso il via oggi Vinexpo Paris - Wine Paris, di scena dal 13 al 15 febbraio 2023 a Parigi, alle Porte de Versailles, dove il grande protagonista, però, sarà, soprattutto, il vino francese, da Bordeaux alla Champagne, dalla Valle del Rodano alla Loira, all’Alsazia. Ripartono, così, le fiere internazionali del vino (in vista di Prowein, a Dusseldorf, dal 19 al 21 marzo, e poi di Vinitaly, dal 2 al 5 aprile, a Verona, ndr). |
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Il 2023 doveva essere l’anno della definitiva rinascita, per l’economia globale e per il vino. Invece, una volta superata la crisi pandemica, il mondo è precipitato presto in un’altra spirale, persino peggiore: la guerra in Ucraina. Che ha portato al boom dei costi del gas e delle materie prime che hanno trascinato l’inflazione ai livelli più alti degli ultimi 40 anni. A farne le spese, i consumi, anche quelli dei vini fermi, che vengono da un calo globale dei consumi di lungo corso. Ecco temi e sfide sul tavolo dei territori, a partire da Chianti e Morellino di Scansano, analizzati dai presidenti Giovanni Busi e Bernardo Guicciardini Calamai insieme alle “Anteprime di Toscana”. Nei calici, le annate 2020, 2021 e 2022: vini pronti e gradazioni importanti, le conseguenze di stagioni sempre più calde e siccitose si fanno sentire nelle due denominazioni toscane (in approfondimento). |
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Da Buy Wine 2023 il sentiment di buyer di mercati top come Usa, Uk, Germania e non solo, e la visione sul futuro della Regione. La richiesta dei winelovers del mondo cresce, il rapporto qualità/prezzo paga, anche nella fascia premium. Con il vino motore di un’economia e di un turismo che, insieme alla ricchezza storica, culturale ed artistica, sono un valore da far crescere e tutelare, come spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani, e l’Assessore all’Agricoltura, Stefania Saccardi.
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