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N. 3.539 - ore 17:00 - Mercoledì 2 Novembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nell’edizione 2021, sono stati raccolti per beneficenza bene 12,6 milioni di euro. Cifra che la storica asta degli Hospices de Beaune, di scena con l’edizione n. 162 il 20 novembre, si prepara a superare, sia per il volume dell’offerta, con ben 802 botti di grandi vini di Borgogna sotto il martello di Sotheby’s, che per la qualità di una vendemmia 2022, definita come “spettacolare” nel territorio più prestigioso del vino mondiale. La “Pièce de Charité” di questa edizione sarà dedicata a Louis-Fabrice Latour, guida di una delle più importanti realtà di Borgogna, prematuramente scomparso all’età di 58 anni pochi mesi fa. |
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La sostenibilità ambientale, il cambiamento climatico, gli effetti del Covid-19, l’ingiustificato attacco al vino, che rischia di essere vittima, senza motivo, della guerra in nome del salutismo più guidata dalle posizioni ideologiche che dai dati scientifici: sono gli argomenti centrali del Congresso Mondiale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) n. 43, di scena, da ieri al 4 novembre, a Ensenada, in Messico. Ambiente, clima, mercato, salute, dunque: “tutte tematiche attuali, ma molto complesse - ha detto Moio - che è necessario affrontare in modo rigoroso in un confronto interdisciplinare tra esperti con competenze elevate e specifiche”. Ma il nodo cruciale da sciogliere, per il futuro del comparto, è legato ad un “aspetto molto delicato che rischia di danneggiare l’immagine del vino fino ad una pericolosissima sua delegittimazione”, sottolinea ancora Moio. “Un punto che è parte di un dibattito storico, probabilmente senza mai una fine, che, in recenti azioni, non del tutto comprensibili, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è stato collegato, in modo superficiale ed estremamente semplicistico, alla parola cancro. Un disegno confuso e non chiaro sul quale soprattutto in Europa, ma anche in numerosi altri Paesi del mondo si sta delineando una scuola di pensiero che accusa il vino di essere dannoso alla salute al pari di altre bevande alcoliche. Invece bisogna con forza, ed in ogni sede, distinguere il vino dalle altre bevande alcoliche nonostante ci sia, ovviamente, una presenza di alcol anche in esso. Il vino, come spesso ricordo - ha sottolineato il presidente Luigi Moio - è un prodotto mono ingrediente e tutti i componenti necessari per produrlo sono in armonia all’interno del grappolo d’uva e l’alcol si forma naturalmente nella fermentazione raggiungendo livelli non eccessivamente elevati, infatti l’85-86% del contenuto del vino è acqua. Occorre ovviamente distinguere l’abuso dal consumo responsabile. L’Oiv e tutti i Paesi membri devono essere ancora più attenta e determinata nel proteggere e nel custodire l’unicità del vino, come bevanda simbolo della convivialità e di modelli di vita sana, contrastando in modo fermo ed unitario azioni che possono condurre ad una sua ingiusta ed inopportuna delegittimazione” (intervento completo in approfondimento). |
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Il 2022 è stato senza dubbio anno della riscossa dell’enoturismo, con i territori del grande vino italiano protagonisti, dalle Langhe a Bolgheri, dalla Valpolicella alla Franciacorta. Ed alle evidenze “empiriche”, ora, si aggiunge quella raccontata dai numeri di uno dei borghi del vino più amati e celebrati del mondo, Montalcino, con tanti “enoappassionati da tutto il mondo arrivati in “pellegrinaggio” al Brunello per poi scoprire che qui il vino non è l’unico elemento a fare la differenza”. Parole del presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci. I numeri? In estate presenze a +20% sul pre-Covid, e +87% sul 2021. Grazie al ritorno degli stranieri, americani in testa. Il tutto in attesa di “Benvenuto Brunello”, dall’11 al 21 novembre, a Montalcino (ed il 17, nel “Brunello Day”, a Londra, New York, Los Angeles e Toronto). |
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Quasi un’etichetta da grande invecchiamento su cinque, nel mondo, è italiana. Un elogio della longevità dei grandi vini tricolore, espressa dai grandi classici come Supertuscan, Brunello di Montalcino, Barolo, Barbaresco e Amarone, ma anche dal bianco Soave, cristallizzata dalla “Top 100 Cellar Selections” 2022 by “Wine Enthusiast”, la popolare rivista americana, i cui nuovi degustatori dei vini italiani sono Jeff Porter e Danielle Callegari (sebbene le recensioni dei vini di questa classifica dei vini da tenere in cantina e far evolvere siano ancora siglati da Kerin O’Keefe, ndr). Se il n. 1 assoluto è un mostro sacro dello Champagne, come il Cristal Brut 2014 di Louis Roederer, il n. 2 della classifica è il vino italiano più ricercato al mondo, “progenitore” dei Supertuscan e del successo del territorio di Bolgheri, ovvero il Sassicaia 2019 della Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta. Primo dei 17 italiani in classifica, prodotti da cantine come G. D. Vajra, Fontanabianca, Conti Costanti, Roagna, Massolino, Pieropan, Masseto (Frescobaldi), Arpepe, Biondi Santi, Castello di Ama, Paolo Scavino, Masi, Giuseppe Rinaldi, Monteraponi, Guado al Tasso (Antinori) e Brezza (la lista su WineNews.it) |
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Chi aspetta le conferme, chi attende le novità: tra i protagonisti della ristorazione italiana ed i gourmand del Belpaese e del mondo cresce l’attesa per la “Michelin Star Revelation 2023 Italia”, che sarà di scena l’8 novembre in Franciacorta, a Corte Franca, con il Consorzio del Franciacorta, guidato da Silvano Brescianini, partner ufficiale della Michelin. Intanto, la “Rossa” ha annunciato, oggi, i 29 nuovi Bib Gourmand, portando così a 257 i ristoranti che propongono “una piacevole esperienza gastronomica ad un ottimo rapporto qualità-prezzo”. |
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6.000 euro per la verticale di 75 bottiglie di Barolo Borgogno, dal 1931 al 2014, mentre 3.650 euro ha spuntato quella spalmata sullo stesso periodo, ma da 60 bottiglie: sono i top lot dell’asta monografica, che vedeva in catalogo una collezione unica di 1.900 bottiglie della cantina che ha fatto la storia di Barolo, oggi della famiglia Farinetti, battuta il 28 ottobre da Finarte, a Milano. Che il 27 ottobre, invece, ha raccolto 148.000 euro, il 112% della riserva, con l’89% dei lotti venduti. Le aggiudicazioni top, tra le altre, segnalate da Finarte, sono 3.600 euro per 12 bottiglie di Chateau Lafite 1974, una bottiglia Echezeaux 2011 e un Romanée Saint Vivant 2011 di Romanée Conti a 3.120 euro ciascuna, ed una bottiglia di Petrus 1988 a 2.400 euro. Primo assoluto tra gli italiani è stato un lotto da una magnum di Lodovico 2013 della Tenuta di Biserno di Lodovico Antinori, battuto a 1.560 euro. |
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Dalla pergamena che attesta l’esistenza già nel 1090, al futuro del mosaico enologico di Alejandro Bulgheroni, guidato da Stefano Capurso (e con la regia enologica di Alberto Antonini) , che partendo dalla storica realtà a metà strada da Firenze e Siena, e valutata, mille anni fa, “due capponi, tre pagnotte e sei monete al mese”, ai progetti di un gruppo con radici in Chianti Classico, a Montalcino ed a Bolgheri, tra business, passione e cultura di impresa e del territorio.
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