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N. 3.120 - ore 17:00 - Martedì 23 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dopo anni di progetti e ricerca di partner, istituzionali e non, i lavori della Cité des Vins et des Climats de Bourgogne sono finalmente pronti a spiccare il volo. Il nuovo presidente, Benoît de Charette ha confermato la posa della prima pietra, in tutti e tre i siti coinvolti, entro metà 2021. In realtà, la Cité di Beaune ha iniziato i lavori il 12 marzo, a Mâcon l’appuntamento con la posa della prima pietra è per il 29 marzo, e a Chablis si dovrà attendere l’arrivo dell’estate. Tre siti, in cui saranno raccontate la storia e la cultura dei 1.247 “climats” di Borgogna, pronti ad accogliere 180.000 wine lovers all’anno in arrivo da ogni angolo del mondo. |
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Dici Usa e pensi alle grandi città, ai grattaceli, alla tecnologia. Ma, intanto, gli Stati Uniti, che sono anche un grande Paese agricolo, istituiscono la Giornata Nazionale dell’Agricoltura. La prima, che si celebra oggi, 23 marzo 2021. Un segnale importante per il settore, che arriva da uno dei Paesi più potenti ed influenti del mondo intero, dopo un anno durissimo come il 2020 della pandemia, che tra le tante criticità, ha sottolineato una volta di più l’importanza del settore primario. “Nella Giornata Nazionale dell’Agricoltura - scrive di sua mano il Presidente Joe Biden - riconosciamo il valore unico e insostituibile che agricoltori, allevatori, forestali e lavoratori agricoli hanno rappresentato per il passato ed il presente della nostra Nazione. Il settore agricolo americano salvaguarda le terre della nostra Nazione attraverso una gestione sostenibile; assicura la salute e la sicurezza degli animali, delle piante e delle persone; fornisce un approvvigionamento alimentare sicuro e abbondante; e facilita le opportunità di prosperità e sviluppo economico nell’America rurale”. Un elogio pubblico e di primissimo piano, in un testo, in cui non mancano riferimenti importanti ai temi dell’eguaglianza e della lotta al cambiamento climatico, e che si conclude con una frase che, per il mondo dell’agricoltura, potrebbe essere storica: “Io, Joseph R. Biden Jr, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo il 23 marzo 2021 Giornata Nazionale dell’Agricoltura. Invito tutti gli americani a unirsi a me nel riconoscere e riaffermare il nostro impegno e apprezzamento per gli agricoltori, gli allevatori, i forestali, i lavoratori agricoli e coloro che lavorano nel settore agricolo in tutta la Nazione”. Un segnale importante per l’agricoltura di tutto il mondo, commentano le organizzazioni di filiera italiane, da Confagricoltura a Coldiretti, passando per la Cia-Agricoltori Italiani. Mentre sul fronte istituzionale arriva il plauso del sottosegretario alle Politiche Agricole (ed ex ministro) Gian Marco Centinaio: proporrò che anche l’Italia dedichi una sua giornata all’agricoltura, sarebbe un meritato riconoscimento al settore e al suo alto valore sociale, ambientale, economico e sostenibile”. |
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Dai grandi noccioleti al cioccolato, dall’allevamento alla pasticceria, dal tartufo alla grande ristorazione, passando ovviamente per i formaggi ed grandi vini delle Langhe e del Roero, del Monferrato e dell’Astigiano, dell’Alta Langa e di Gavi: il Piemonte è uno dei grandi distretti del wine & food Italiano, e ora guarda al futuro, con un progetto di insieme. Quello di creare una cabina di regia che metta a sistema tutti gli attori della filiera del cibo, e che promuova il Piemonte come “Capitale Mondiale del Food”: è il progetto presentato oggi dal “Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital”, guidato da Federico Francesco Ferrero e che ha per testimonial la campionessa di sci Marta Bassino, nato con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità del territorio e trasformare il Piemonte in una Food Valley. Dove l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro. |
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Né macchinari né diserbanti, ma animali al pascolo tra i vigneti, per gestire e radere l’erba, ma anche per migliorare la salute del terreno. Una pratica antica e propria di un’agricoltura che non era specializzata, ed oggi “di nicchia”, ma pian piano sempre più diffusa, dal Nord al Sud, “e utile per viticoltori e pastori”, spiega a WineNews il professor Leonardo Valenti (Università di Milano, nell’approfondimento). Con i vigneti “pascolati” che raccontano anche di una natura che si riprende la scena e mostra tutta la sua bellezza. Si punta soprattutto sulle pecore, come fa una delle piccole ma bellissima realtà dei Colli Berici, PuntoZero (iscritta ai vignaioli Fivi), condotta da Marcella Toffano De’ Besi (l’enologo è Celestino Gaspari, ndr), dove proprio in questi giorni le pecore sono al pascolo (nella foto). Ma tanti sono gli esempi possibili, come quello della cantina Bepi Boret sulla collina del Cartizze, o quello della Tenuta Le Querce, nel Vulture, in Basilicata, o ancora quello di Cottanera sull’Etna, in Sicilia. E non mancano esperienze diverse, come il “progetto Buoi” di Alois Lageder, in Alto Adige, o ancora la storia delle oche in vigna tra i filari del Sagrantino di Montefalco della cantina Di Filippo, o tra le vigne della cantina sarda Olianas, o ancora nel Chianti Classico, con Casa Emma, solo per citare alcuni esempi. |
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La sostenibilità, tra investimenti concreti e comunicazione: è il percorso di Caviro, realtà di riferimento della cooperazione italiana (27 cantine sociali, 12.400 viticoltori e 36.300 ettari di vigneto), che ha pubblicato il suo secondo “Bilancio di Sostenibilità” (82.000 tonnellate di CO2 risparmiate, la totale autosufficienza energetica da fonti rinnovabili, recupero e valorizzazione al 99% degli scarti). Da cui nasce anche una campagna sul “valore”, dal claim chiarissmo: “Con l’uva facciamo il vino, con gli scarti miglioriamo il mondo”. |
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L’Atlante delle parentele dei vitigni italiani diventa realtà. Un lavoro, frutto della collaborazione di otto istituzioni scientifiche tra Università e Centri di ricerca, che nasce dall’idea che un contributo alla valorizzazione del patrimonio viticolo passi anche attraverso la possibilità di riconoscere e descrivere in modo univoco i diversi vitigni, valutare le parentele tra loro esistenti ed individuare i tipi ancestrali, ovvero i capostipiti. Con questo obiettivo sono stati studiati i profili genetici di centinaia di varietà (da quelle ad ampia diffusione fino alle autoctone) conservate nelle collezioni italiane ed internazionali arrivando a delineare un atlante delle parentele dei vitigni italiani. La ricerca, svolta da Crea, Cnr e Università di Pisa, Modena e Reggio Emilia, Foggia, Palermo, Torino e Tuscia, è stata finanziata dal Ministero delle Politiche Agricole e da Fondazione Ager. |
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A WineNews l’analisi dell’avvocato Marco Giuri. “Alcune novità vengono introdotte, ma per la ristorazione ci sono solo piccoli contributi. Bene l’incremento dei fondi per la filiera agricola. Ma serviranno altre forme di aiuto, in particolare per il settore dei ristoranti, come l'esenzione dal pagamento di certi tributi, o la concessione del suolo pubblico gratuitamente come successo nell'estate del 2020, che è auspicabile arrivi nei prossimi mesi”. |
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