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N. 3.489 - ore 17:00 - Martedì 23 Agosto 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se la prima metà 2022 ha portato un crollo delle vendite di vino in Gdo, è anche e soprattutto per la ripresa dei consumi fuori casa. Che, negli Stati Uniti, sembrano resistere anche agli effetti dell’inflazione. Come testimoniano i dati dell’US Census Bureau, i fatturati di ristoranti, bar, caffetterie la spesa, a luglio 2022, ha raggiunto gli 86,1 miliardi di dollari, sostanzialmente invariata su giugno, ed in crescita del 12% su luglio 2021. Gran parte di questo aumento può essere certamente attribuito alla crescita dei prezzi, che il Bureau of Labor Statistics ha stimato in un +7,6% per la categoria del “cibo fuori casa” a luglio 2022. |
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Monasteri, abbazie, eremi e conventi: accanto al sapere religioso e culturale, nei territori del vino più importanti d’Italia, sono in molti a custodire anche un vigneto. Perché, “nei secoli” dei secoli, tra le loro possenti mura e negli antichi chiostri, per i frati-vignerons la produzione di vino è da sempre una questione di vita, spirituale, simbolo di unione tra la terra e il cielo, l’uomo e Dio, del sangue di Cristo e dell’Eucarestia, ma anche quotidiana, secondo la regola dell’ora et labora. E se sono molti quelli in cui non si è mai smesso di coltivare la vite, contribuendo alla salvaguardia di tanti vitigni autoctoni, in altri si è riscoperto la produzione di vini di qualità più recentemente, come testimoniano i riconoscimenti di premi e guide. Per raccontare il ruolo che, sin dal Medioevo, le istituzioni religiose hanno avuto nella storia del vino, nasce “Vini d’Abbazia”, il “concilio” che ne riunirà le etichette all’Abbazia di Fossanova a Priverno (2-4 settembre), il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia e il luogo in cui morì San Tommaso d’Aquino, fondata nel Duecento dai monaci cistercensi del Monastero di Citeaux in Francia, punto di riferimento nella produzione dei blasonati vini di Borgogna. Dalle Abbazie di Novacella e Muri-Gries e la Cantina Valle Isarco, che cura i vigneti del Monastero di Sabiona, in Alto Adige, alle Abbazie venete di Praglia e di Busco; dall’Abbazia di Rosazzo in Friuli, i cui vigneti sono affidati a Livio Felluga, alla Badia a Passignano, in cui si produce ancora vino grazie ad Antinori, e al Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano, in Toscana; dall’Umbria, con Marco Caprai che racconterà il Sagrantino dalle origini legate a San Francesco al successo, e con il Monastero di Bose che coltiva le uve del Monastero di San Masseo di Assisi, al Lazio, con il Monastero delle suore Trappiste di Vitorchiano, l’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta e le Cantine della Strada del Vino di Latina, e alla Campania, dove Feudi di San Gregorio dedica uno dei suoi vini più importanti all’Abbazia del Goleto che ha salvato nel Medioevo i vitigni autoctoni campani Greco di Tufo, Fiano e Aglianico, e con l’Abbazia di Crapolla di Vico Equense. Gli ospiti d’onore? I grandi vini di Borgogna degli Hospices de Beaune, raccontati dalla Maison François Martenot con il Gruppo Les Grands Chais de France. |
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Da un lato la grande sfida di una popolazione che aumenta a fronte della diminuzione della superficie agricola e della necessità di tutelare le risorse naturali, e allo stesso tempo garantire cibo in un mondo alle prese con pandemia, guerra e cambiamento climatici, e dove su 570 milioni attivi, solo l’1% è strutturato in forma di impresa e produce il 70% del cibo per il mercato. Dall’altro, la preoccupazione per l’inflazione e l’aumento dei costi che galoppano, con tante famiglie che vedono a rischio la propria stabilità economica, e arrivare tanta incertezza anche sul fronte dell’approvvigionamento di cibo, anche in Italia, dove già più di 2,6 milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare. Temi messi sul tavolo da Confagricoltura e Coldiretti al Meeting di Rimini, riportando al centro quell’agricoltura da cui dipende il presente ed il futuro dell’umanità. |
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Il lascito di Gerard Basset, unico al mondo ad aver vantato i titoli di Master Sommelier, Master of Wine e Officer of the Order of the British Empire, scomparso nel 2019, è la Liquid Icons. Il primo frutto, nel 2018, fu il “The Global Fine Wine Report”, capace di mettere in fila i trend in atto nel mondo enoico attraverso i più grandi professionisti del mondo del vino. Una prima pietra, intorno alla quale sono state gettate le fondamenta per la “Gerard Basset Foundation”, che con i “The Golden Vines Awards” premia i protagonisti del mondo dei fine wines, in una cerimonia di gala pensata per finanziare gli obiettivi benefici della fondazione, e che, dal 15 al 17 ottobre, sarà di scena a Firenze. In tre giorni, ai 275 ospiti (tickets tra i 7.000 ed i 12.000 euro) è riservata la cena di gala - il 16 ottobre - firmata da Massimo Bottura, con 500 bottiglie di Dom Pérignon, Krug, Cheval Blanc, Solaia, ma anche un prologo con cinque masterclass (15 ottobre), tra cui quella sul Brunello di Montalcino di quattro aziende iconiche come Il Marroneto, Biondi-Santi, Casanova di Neri e Castiglion del Bosco, seguite il giorno successivo da tour, tasting e pranzo nella cantina della Marchesi Antinori nel Chianti Classico, al Bargino (in approfondimento tutti i dettagli dell’evento). |
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Si stringono sempre di più i rapporti tra due “capitali” del vino mondiale: il Comune di Città di Napa, negli Stati Uniti d’America, distretto vinicolo più importante degli Usa, ha consegnato le chiavi della città nelle mani di Angelo Braconi, vice sindaco di Montalcino, patria del Brunello. La cerimonia di consegna suggella il gemellaggio tra le due città, siglato ad ottobre 2021, teso a promuovere progetti per favorire rapporti di collaborazione e incentivare scambi ed incontri nel segno della cultura enologica, che siano opportunità di crescita per le nuove generazioni. |
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Re indiscusso dell’estate, non solo in Italia, è il Prosecco, con una crescita dell’export che sale al 27% rispetto al 2020. Il Pinot Grigio è, invece, uno dei vitigni più apprezzati, e si conferma la denominazione più amata dal Canada, il Doc Lugana è molto richiesto in Germania, mentre il Moscato d’Asti spopola in Cina e la Falanghina ricopre un posto d’onore in Giappone. Tra i rossi il Nero d’Avola è particolarmente apprezzato in Corea del Sud. Così l’Osservatorio sui dati riguardanti le preferenze dei vini nei mesi più caldi curato dalla Edoardo Freddi International, realtà italiana di export management del settore vinicolo che collabora con realtà come St. Michael-Eppan, Marchesi di Barolo, Feudi di San Gregorio, Librandi, Cantine del Notaio e Castello di Cicognola, solo per citarne alcune. |
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“I fiori commestibili sono oltre 1.500, ma non ci si può improvvisare botanici”, perché “tutto ciò che è naturale non è detto sia benefico”. Il foraging di erbe spontanee con gli esperti è di moda, “ma serve prima di tutto ad imparare a riconoscere quelle che si possono mangiare. E ad essere parsimoniosi nell’approvvigionarsi nella natura”. Così, a WineNews, la scrittrice Sandra Ianni, autrice di “Fame di fiori. Nutrirsi di bellezza”. “Non si può raccogliere tutto ciò che è commestibile per portarlo a casa e lasciarlo appassire privando api ed insetti del loro - e del nostro - nutrimento”. |
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