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N. 3.899 - ore 17:00 - Martedì 20 Febbraio 2024 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | 134 zone nella denominazione, delimitate in modo minuzioso dal “cartografo del vino”, Alessandro Masnaghetti. È la prima pietra miliare della zonazione della Franciacorta, territorio che, con 19,5 milioni di bottiglie vendute all’anno, si posiziona al top tra le denominazioni del Belpaese dedicate allo spumante metodo classico. E che ha presentato, oggi, la prima “Carta dei Vigneti e delle Zone della Franciacorta”. Zone che, precisa il Consorzio, non portano con sé alcun intento di classificazione, ma che aiutano ad individuare e a valorizzare, in Franciacorta, aree omogenee per paesaggio, storia, toponomastica e tradizione.
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| | Un dibattito antichissimo e che probabilmente non troverà mai un punto d’incontro ma che è giusto vada avanti perché la scienza non si ferma e, anche su questo tema, ci può dire sempre qualcosa di nuovo e di costruttivo. Riguarda il consumo di vino, “demonizzato” da alcuni e fortemente difeso da altri, argomento che “scalda” ancora di più in un periodo in cui è in calo, portato giù anche dai nuovi stili salutistici. Ma la scienza cosa ne pensa? La questione è stata affrontata a Bruxelles, nel convegno “Moderate Wine Consumption & Mediterranean Diet”, che ha visto la partecipazione di esperti internazionali, tra cui Attilio Giacosa, professore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva e Gastroenterologo al Cdi di Milano e membro del Comitato Scientifico di Irvas che spiega: “basandoci su studi epidemiologici è già stato ampiamente evidenziato come un consumo abituale e moderato di vino, nell’arco della vita adulta e in abbinamento a corretti stili alimentari, non è dannoso e volendo prendere in considerazione, in particolare, la relazione causa-effetto tra un’assunzione moderata di vino e la salute, è assolutamente corretto rifarsi al concetto della “J Curve”, rapportato alla scienza. In molteplici studi internazionali, infatti, la relazione tra consumo di alcol e mortalità viene identificata con una curva a forma di “J”. Questa curva dimostra che il bere vino con moderazione riduce la mortalità rispetto agli astemi (curva inferiore della “J”), mentre la mortalità aumenta drammaticamente con l’aumento del consumo di alcolici (tratto verticale della “J”). Questa stessa curva si osserva per le malattie Cv (cardiovascolari, ndr) e per i disturbi cognitivi. Ed è fondamentale rimarcare come, in questo caso, il dato emerga dal confronto sia con l’astinenza che con l’abuso”. A chiusura del convegno a Bruxelles, organizzato da Ice - Agenzia in collaborazione con Uiv, è intervenuto Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv e alla guida di una delle imprese più importanti del vino italiano, il Gruppo Frescobaldi: “secondo l’Oms, il vino rappresenta oggi solo l’11,7% dell’alcol complessivamente consumato nel mondo, il 44,8% è imputabile agli spirits e il 34,3% alla birra. Si tratta di un modello di consumo intrinsecamente moderato, in particolar modo in Italia”.
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| | L’uva, con le sue 70 specie, è una delle colture più grandi al mondo, ma ogni anno “solo” 39,6 milioni di tonnellate, il 57% del raccolto totale, vengono lavorate per l’industria vitivinicola. Da qui parte una ricerca che vede insieme studiosi messicani e portoghesi, pubblicata sulla rivista “Foods”, che evidenzia come lo spreco alimentare pesa anche e soprattutto nel vino dove la vinaccia rappresenta il 20–25% del peso totale dell’uva lavorata, concentrandosi sulle possibilità che, invece, offre il suo recupero, grazie alle sue innumerevoli qualità benefiche, tanto da diventare addirittura un superfood. La riprova arriva dai 27 brevetti sull’applicazione industriale della vinaccia realizzati nel solo 2023, con una particolare vivacità da parte di Usa e Cina, e che vanno dallo sviluppo di nuovi prodotti alimentari bioattivi all’alimentazione animale.
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| | | “La Slow Wine Fair persegue un obiettivo importante e ambizioso: cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione di vino. Le 1.000 aziende in Slow Wine Fair hanno fatto, da tempo, una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi; inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del loro terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza”. Parole di Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition, oggi nella presentazione del programma definitivo della Slow Wine Fair 2024, a Bologna, dal 25 al 27 febbraio. “Oltre il 50% delle aziende sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilità del suolo, tema portante di questa terza edizione. Un suolo sano costituisce, infatti - spiega Giancarlo Gariglio - la base essenziale dell’economia, della società e dell’ambiente. I professionisti e gli appassionati che si riuniranno nei padiglioni di BolognaFiere sono i veri ambasciatori di questo profondo cambiamento, che dobbiamo per forza di cose imprimere al nostro sistema agricolo”.
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| | | 60.000 litri di vino sversati con un atto vandalico, per un danno da 2,5 milioni di euro. È quello che ha subito la cantina “Cepa21”, una delle più prestigiose della Ribera del Duero, in Spagna, di proprietà di Josè Moro, nel territorio di Valladolid. Il fatto, riportano i giornali spagnoli, è avvenuto nelle prime ore di domenica mattina, quando una persona incappucciata, ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’azienda, si è introdotta in cantina e ha aperto le botti. Come successo nel 2012 inuna delle cantine simbolo d’Italia, Case Basse di Gianfranco Soldera.
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| | Continuano gli screzi tra Masi Agricola, azienda quotata nell’Euronext Growth Milan, la cui maggioranza è nelle mani dei fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini, e la Red Circle Investiments di Renzo Rosso, che detiene il 10%. La Masi ha comunicato, il 16 febbraio 2024, che il Cda ha convocato per il 4 marzo un’assemblea straordinaria dei soci per deliberare il cambio di statuto e diventare “Società Benefit”, e fissato il valore delle azioni per il recesso di chi non volesse accettare il cambiamento. Ma anche deliberato di nominare “un collegio di esperti in diritto civile e commerciale per valutare eventuali azioni nei confronti di Renzo Rosso e le società a lui riconducibili Red Circle srl e Brave Wine Società Agricola srl”, che secondo Masi hanno avviato una campagna denigratoria”. Un comunicato contestato fermamente dalla controparte (in approfondimento). | |
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| | | “Come la moda, il vino italiano deve avere coraggio e scegliere la fascia che gli spetta: l’Italia deve produrre manufatti di qualità medio-alta, in tutti i settori, perché è questo che il mondo vuole da noi. E per avere futuro, dobbiamo crescere ancora in qualità, non solo nelle produzioni, ma alzando gli stipendi delle nostre maestranze e la qualità dei luoghi di lavoro”. Lo ha detto, a WineNews, lo stilista Brunello Cucinelli, tra gli imprenditori italiani più “illuminati”, produttore di vino a Solomeo, in Umbria, che ha fatto rinascere come “Borgo del Cashmere e dell’Armonia”. | |
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