Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 3.820 - ore 17:00 - Mercoledì 25 Ottobre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Se in Italia, a quanto pare ancora, non sono maturi i tempi per un marchio unico sulla sostenibilità da mettere in bottiglia, che consentirebbe al Belpaese di essere il primo ad adottare e comunicare uno standard nazionale unico della certificazione di sostenibilità, in Europa c’è chi si muove, anche se in modo individuale. Come avviene in Francia, con la storica cantina Château de Sérame che ha utilizzato il sistema di etichettatura Planet-Score per il proprio vino. Un’etichettatura a semaforo, sistema tanto discusso quando si parla di valori nutrizionali, ma che in questo caso mira altrove, e cioè alla sostenibilità (in approfondimento). | |
|
| | Nonostante il mercato secondario stia vivendo un lungo momento di appannamento, legato alle difficoltà incontrate dall’economia globale, e testimoniato dalle performance dei principali indici “borsistici”, a partire dal Liv-ex, intorno ai fine wine si torna a respirare un certo ottimismo. Che filtra dall’85% dei giudizi dei 965 esperti del mondo dei fine wine - Master of Wine, Master Sommeliers, wine merchant, produttori, distributori, giornalisti, collezionisti, ristoratori - coinvolti nel “2023 Gérard Basset Global Fine Wine Report - Finger on the pulse” by Liquid Icons, anima dei “The Golden Vines Award”, assegnati nei giorni scorsi a Parigi, secondo cui, nel 2024, il mercato continuerà a crescere. Per il 60% degli esperti, la previsione è positiva, e per il 25% addirittura molto positiva. Sorprendentemente, come rilevato nel 2022 e nel 2021, solo l’8% delle risposte indica una stabilità, ed il sentiment “negativo” è presente nel restante 7% delle risposte, senza alcuna previsione “molto negativa”, nonostante la prevalente e grande incertezza geopolitica e macroeconomica che stiamo attraversando. A sostenere l’ottimismo dei player del settore sono la forza complessiva del segmento dei vini pregiati (29%), la crescita della domanda globale di fine wine (20%), la maggiore conoscenza ed esperienza dei bevitori di fine wine (18%), la normalizzazione della situazione epidemiologica globale, e la relativa ripresa economica in tutto il mondo (15%). Tra le ragioni che, al contrario, giustificano un certo pessimismo, a sostegno quindi dei (pochi) outlook negativi, ci sono la lenta ripresa economica post-pandemia, un ambiente geopolitico globale sfavorevole ed un contesto macroeconomico difficile, gli effetti del riscaldamento globale e l’aumento dei prezzi dell’energia in tutto il mondo. Nel “2023 Gérard Basset Global Fine Wine Report” la Champagne si conferma in vetta alle regioni con il maggiore potenziale di crescita nel 2024, con il 21% delle risposte, e Piemonte e Borgogna sono testa a testa, con il 17% e il 14% delle risposte, a completare il podio. Toscana (10%), California (9%), territori del vino australiano (8%) e Bordeaux (8%) concludono la “squadra” delle regioni che dovrebbero mostrare prestazioni solide nel 2024. | |
|
| | “Dal 2024 i nostri agricoltori e produttori potranno contare su un nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, con misure ambiziose, nel solo interesse delle nostre filiere produttive d’eccellenza, come avevamo promesso”: così Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp, commenta l’accordo raggiunto con Consiglio e Commissione Ue. Una notizia accolta positivamente dalle rappresentanze di filiera, del vino e dell’agroalimentare. Per De Castro, sarà rafforzato “il ruolo dei Consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori; in particolare, si introduce l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, ed eliminiamo quelle falle che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle Ig, come per il Prosek croato”.
| |
|
| | | Lo Champagne è sempre più amato dagli italiani (il Belpaese è il quarto mercato), e non solo per festeggiare le grandi occasioni: le bollicine francesi stanno prendendo piede per essere consumate nel quotidiano, grazie alla loro versatilità, che facilita gli abbinamenti a tutto pasto. I dati dell’Osservatorio Signorvino, in vista dello “Champagne Day” (27 ottobre), mostrano acquisti in grande crescita ed un numero sempre più elevato di richieste, come confermato anche dalle testimonianze raccolte da WineNews alla “Modena Champagne Experience”. Signorvino - che oggi conta più di 30 punti vendita e che tra novembre e dicembre sbarcherà per la prima volta all’estero, a Praga e Parigi - evidenzia un’evoluzione della categoria bollicine, attraverso l’analisi dei venduti (periodo novembre 2022-ottobre 2023): il numero di bottiglie vendute (canali retail + ecommerce) della è stato di oltre 400.000 (almeno 1 bottiglia acquistata ogni 3 è una bollicina). Di queste, il 37% è Metodo Classico e il 63% è Metodo Charmat. La denominazione che a valore più rappresenta la categoria negli acquisti Signorvino è la Franciacorta, seguita dal Prosecco (prima denominazione a quantità) e subito dopo dallo Champagne. Seguono, un po’ a distanza, Trentodoc, Alta Langa e Metodo Classico. | |
|
| | | Dal Sassicaia (miglior vino del mondo 2015 per Wine Spectator) al Brunello di Montalcino Il Marroneto (due volte 100/100 per Robert Parker), dal Barbaresco Roagna (due volte 100/100 per Decanter) al Barolo Monvigliero Burlotto (100/100 per Robert Parker), da Tenuta di Trinoro (100/100 per Robert Parker) al Montevertine, passando per Solaia, Ornellaia e Masseto: la degustazione dei 100/100 va in scena in Villa Reale, a Monza, il 12 novembre. Per la prima volta aperta al pubblico, con “L’Eccellenza in Villa” (la lista vini in approfondimento). | |
|
| | Con una produzione di pasta pari a 4 miliardi di euro nel 2022 e 2,4 miliardi di euro nei primi 7 mesi 2023 (in aumento del 6% sull’anno precedente), l’Italia detiene il primato globale, posizionandosi anche come primo esportatore. Ma per uno dei prodotti più tradizionali ed identitari del made in Italy, è in atto una piccola rivoluzione che parte dai consumatori, sempre più consapevoli, informati ed esigenti, pronti a dettare legge nel mercato della pasta, con regole che riguardano cotture più veloci, formati variegati e packaging sostenibili. Ma la tradizione resiste, e in una famiglia su tre, anche tra i più giovani, si prepara ancora, almeno qualche volta all’anno, la pasta fatta in casa. Dati, trend e messaggi firmati da Confagricoltura, Unione Italiana Food (Uif) e Coldiretti, tra gli altri, nel “World Pasta Day” n. 25, che si celebra oggi, 25 ottobre, in tutto il mondo.
| |
|
| | | Brescia e Bergamo “Capitale Italiana della Cultura” 2023: di vino, contaminazione e ruolo della viticoltura sul territorio. La ricchezza e la storia enogastronomica dei territori sono un caposaldo fondamentale della cultura italiana nel mondo, ma anche un volano economico di straordinaria importanza. Come raccontano a WineNews Silvano Brescianini (presidente Consorzio Franciacorta), Nadia Santini (Dal Pescatore), Davide Oldani (D’O), Carlo Cracco (Cracco in Galleria), Marco Do (Guide Michelin), Enrico Cerea (Da Vittorio) e Matteo Zoppas (presidente Ice). | |
|
|
|