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N. 2.814 - ore 17:00 - Lunedì 13 Gennaio 2020 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dopo Paolo Rossi, il primo in ordine cronologico, Andres Iniesta, Andrea Pirlo, Andrea Barzagli, il club dei calciatori vigneron si arricchisce di un nuovo membro: Hernanes, conosciuto come “El Profeta” sbarcato in Italia nel 2010 alla Lazio, passato poi per Inter, Juventus e Cina, prima di tornare a casa, al San Paolo, si è innamorato del vino quando viveva nella Capitale, dove è diventato sommelier Ais. Una passione diventata business nel 2016, quando ha fondato “Ca’ del Profeta”, nell’astigiano, a Montaldo Scarampi, dove oggi produce Barbera d’Asti, Grignolino d’Asti e Brachetto, e presto ospiterà un agriturismo di lusso, un ristorante e la nuova cantina dell’azienda. |
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Il panorama dei prezzi medi all’origine delle principali denominazioni enoiche del Belpaese, nel suo vertice produttivo, racconta di un 2019 che va in soffitta con tante conferme e qualche oscillazione importante. Secondo i dati aggiornati a dicembre 2019 di Ismea - che non sempre corrisponde al reale andamento del mercato - infatti l’anno si è concluso con il Brunello di Montalcino ancora al vertice, a quota 1.085 euro ad ettolitro, allo stesso livello del mese precedente e del dicembre 2018. Dietro, l’Amarone della Valpolicella, secondo la Borsa Merci della Camera di Commercio di Verona, che ha chiuso l’anno a quotazioni che vanno, a seconda dell’annata, dai 725 agli 800 euro ad ettolitro, mentre il Barolo perde il -15,8% sul dicembre 2018, per un prezzo medio di 665 euro ad ettaro, ed il Barbaresco limita i danni (-3,6%), chiudendo a 535 euro ad ettolitro, poco meno del doppio del Chianti Classico, in calo del -3,5% a 272,5 euro ad ettolitro. Restando tra le denominazioni rossiste, bene fa l’Etna, a 205 euro ad ettolitro (+13,9%). Tra le denominazioni più importanti, sia per volumi che per storia, da segnalare il calo del Chianti (-19,6%, a 112,50 euro), mentre il Montepulciano d’Abruzzo resta sostanzialmente stabile (-0,8%, a 73,75 euro). Spostando l’attenzione sul variegato mondo dei bianchi, le quotazioni, che si muovo in una forbice decisamente inferiore e ristretta rispetto ai rossi, premiano le denominazioni del Piemonte, con il Gavi ed il Cortese di Gavi in testa, entrambi a 280 euro ad ettolitro, seppure in calo del 3,4% sul dicembre 2018, davanti alle basi di due grandi bollicine del Belpaese: il Pinot Nero del Trentodoc, che costa sul mercato 275 euro ad ettolitro (+3,8%) ed il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, stabilmente a 245 euro ad ettolitro. Quindi troviamo il Vermentino di Gallura (+4,5%) ed il Roero Arneis (+2,2%) a quota 235 euro ad ettolitro, seguiti dal Prosecco, a 200 euro ad ettolitro, che mette a segno anche una delle evoluzioni migliori nell’anno (+12,7%), ed i vini base del Marsala, a 195 euro ad ettolitro (+2,2%). Da segnalare anche le quotazioni del Soave (+4,5% a 92 euro ad ettolitro), dell’Orvieto (stabile a 100 euro), dell’Asti Moscato (stabile a 170 euro) e dello Chardonnay dell’Oltrepo Pavese (stabile a 140 euro). |
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Oggi si conclude la procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio americano (Ustr) sulla nuova lista allargata dei prodotti europei nel mirino dei dazi Usa, e il vino europeo aspetta il “verdetto” col fiato sospeso. Dopo la black-list già entrata in vigore il 18 ottobre scorso, il vino del Vecchio Continente potrebbe vedere applicati dazi, fino al 100%, su praticamente tutti i vini europei. La tensione è tangibile, anche nel Belpaese: se la Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha chiesto all’Europa “un’azione forte senza un minuto da perdere”, dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue, arriva anche l’appello di Cia-Agricoltori Italiani, che torna a sottolineare come l’Europa si debba presentare unita e compatta. |
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Anno nuovo, annata nuova e, inevitabilmente, profondo rinnovamento della cantina, perché come sa ogni wine lover che si rispetti, una bottiglia, anche quando si parla di grandi territori del vino, non ha una vita infinita, e al di là del collezionismo e delle grandissime griffe, per tutte arriva il momento perfetto per essere stappate e godute. Il 2020, secondo la “Official Vintage Chart” del magazine Usa “Wine Enthusiast”, sarà l’anno giusto per godere appieno dell’annata 2009 di Barbaresco, al top della sua vita, proprio come la 2007, la 2005 e la 2004, mentre per i Barolo potrebbe essere necessario ancora qualche anno, e allora meglio puntare su vecchie annate come la 1998, la 1997 o persino la 1995. In Toscana, è il momento di aprire le bottiglie della 2001 di Brunello di Montalcino, ma anche quelle della 2007 di Bolgheri, oltre che quelle delle annate che vanno dalla 2004 alla 2009 di Chianti Classico, al picco della propria evoluzione. Bisogna andare indietro, alla 2001 ed alla 2003, per trovare Amarone pronti e godibili, ed alla 2005 ed alla 2006 per i Sagrantino di Montefalco, mentre tra i vini bianchi, dal Soave al Verdicchio, dal Trentino Alto Adige al Collio, è già tempo di 2017 e 2018. |
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Gli incendi che stanno devastando l’Australia mettono a rischio il “santuario” delle api liguri, così noto dal lontano 1885, grazie al Ligurian Bee Act, protetto e disciplinato dalla legge australiana, sulla Kangaroo Island, ovvero l’intero patrimonio apistico australiano. A lanciare un sos di solidarietà per l’unica popolazione di api liguri pure rimasta al mondo, è l’Unaapi-Unione nazionale apicoltori italiani, segnalando le raccolte fondi attivate per aiutare direttamente le aree e le aziende apistiche colpite. |
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I grandi alfieri italiani del bere e della cultura sono da sempre protagonisti in Usa, e sarà così anche il 27 gennaio, a San Francisco, quando al Palace of Fine Arts, andrà di scena il gran gala dei prestigiosi “Wine Star Award” di “Wine Enthusiast”, all’edizione n. 20. Sul palco non mancherà il made in Italy, grazie a Tasca d’Almerita, tra le artefici del “rinascimento” del vino di Sicilia, sotto la guida di Lucio prima e di Alberto oggi, che grazie alla qualità dei suoi vini e ai tanti investimenti in sostenibilità si è aggiudicata il titolo di “European Winery of the Year”. E grazie alla storica distilleria friulana Nonino, “Spirit brand of the Year”, guidata dalla “Signora della Grappa” Giannola Nonino, dalle figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta e dalla nipote Francesca, che simboleggia l’ingresso delle nuove generazioni di famiglia in azienda. |
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Era il 2008 quando, a suon di “Yes, we can”, Barack Obama diventava il primo Presidente afroamericano degli Stati Uniti: nella cabina di regia della campagna elettorale che di fatto ha segnato l’ingresso nell’era dell’internet 2.0, c’era Tom Cochran. Che, a WineNews, lancia qualche “dritta” per il mondo del vino sul web: “focalizzatevi sul pubblico a cui volete rivolgervi, cercate di capire con chi state cercando di instaurare un rapporto. E in questo, la tecnologia è un mezzo indispensabile: i social media, ma anche i data, forniscono informazioni utili”. |
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