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N. 3.325 - ore 17:00 - Martedì 4 Gennaio 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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In Inghilterra il pub è una religione, della cui liturgia, ormai, fa parte da tempo anche il Prosecco che qui ha milioni di fan. Tra cui la Regina Elisabetta, diventata, a 95 anni, produttrice. Prima delle feste di fine anno, infatti, la sovrana ha lanciato il suo “Vintage Prosecco - Christmas” , venduto, per 15 sterline, in piccole bottiglie da 200 ml nella tenuta reale di Norfolk, Sandrigham, label sotto la quale la famiglia reale commercializza anche il “Celebration Gin” ed una birra. Il Prosecco, ovviamente, arriva dall’Italia: è il Prosecco Vigna Dogarina di Campodipietra prodotto dalla Vivo Cantine di Campodipietra di Salgareda (Treviso). |
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Cosa sarebbe la vita di tutti i giorni senza la tecnologia? Difficile dirlo, perché ormai non c’è attività che non contempli l’aiuto di un device, una app o l’ultima trovata tech. E al mondo del vino, specie sul fronte consumer, sono dedicate decine di app, che riguardano ogni aspetto: acquisto, degustazione, informazione, critica e quant’altro. L’ultima arrivata è “Yes We Wine”, strumento a tutto tondo, con cui wine lover e professionisti del settore possono condividere le proprie note di degustazione, ma anche organizzare degustazioni private (in presenza o da remoto), guidare una masterclass da casa e creare e consolidare i contatti tra le aziende e i consumatori. Il vino, però, è esperienza, vissuto, scoperta. Ed è proprio agli enoturisti che sono dedicate sempre più innovazioni tecnologiche. A partire da “Enonautilus”, skill di Alexa che permette di semplificare e digitalizzare il lavoro di accoglienza dei produttori, al servizio degli enoturisti, a cui basterà un comando vocale per andare alla scoperta del vino e dei territori più vocati. Alexa che può contare anche su “Vino Perfetto”, guida al consumatore, semplice e intuitiva, nella scelta della miglior bottiglia da acquistare, in base all’occasione e all’abbinamento gastronomico. Restando nell’ecosistema delle app, la più popolare e scaricata è “Vivino”, che fotografando una qualsiasi etichetta (13 milioni quelle in archivio), ci restituisce ogni genere di informazioni, caricate da milioni di utenti. Funziona in maniera simile la app di “Wine-Searcher”, il più grande database online dedicato al vino, che mette a confronto e a sistema i prezzi di centinaia di enoteche online, e il giudizio della critica internazionale, da Robert Parker ad Antonio Galloni (Vinous), da Wine Spectator a Wine Enthusiast. Gli aspetti più importanti per i wine lover, come è facile immaginare, sono l’acquisto e la consegna a domicilio, per questo non sorprende che tra le app più scaricate in Italia ci siano “Winelivery”, “Tannico”, l’enoteca online più grande d’Italia, e “Bernabei”. E poi ci sono app per investire nel vino come “Vindome”, gestionali come “La mia cantina” e “Wine Cellar Database”, le app delle guide (“Bibenda”, “I Vini d’Italia”, “Vini Buoni d’Italia”, “Vitae”), quelle da cui imparare (“Wset Wine Game”) e quelle che abbinano la musica al vino (“Wine Listening”). |
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Opinioni, riflessioni e racconti intorno al vino italiano e non solo, ricorrenze importanti, viaggi nei territori più prestigiosi ed in quelli da scoprire, attraverso i loro nettari legati al bello del paesaggio e dell’arte, ma anche attraverso le parole di personaggi e personalità che del mondo del vino fanno parte, che ne sono protagonisti o “ospiti occasionali”, e tanto altro: è quello che raccontiamo ogni giorno, con il nostro lavoro, e che facciamo anche con servizi ed interviste video. E allora, a cavallo di questo cambio di millesimo che, speriamo, apra le porte ad un futuro meno complicato del recente passato, ecco la selezione (nell’approfondimento) di alcuni dei video più apprezzati, stando alle interazioni sui nostri canali social Facebook (seguito da oltre 60.000 persone) e Instagram (con oltre 42.000 follower). |
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La crescita degli spumanti nello scenario del mercato enoico mondiale è sotto gli occhi di tutti. Ma la parte del leone, di gran lunga, è sempre dei vini fermi, e continuerà ad essere così almeno nel breve periodo. Perchè se nel 2021 il mercato del vino mondiale dovrebbe aver mosso qualcosa come come 381 miliardi di dollari, secondo le stime di Statista, ben 327 sono state fatte girare dai vini fermi (rispetto ai 292 del 2020), con le bollicine che hanno fatto incassare al mercato 41 miliardi di dollari (sui 36 del 2020) ed i vini fortificati sempre più marginali, con una quota di quasi 13 miliardi dollari (sui poco più di 11 del 2020). E se nei prossimi anni è prevista crescita in ogni segmento, la forbice a favore di bianchi, rossi e rosati fermi rispetto a tutti gli altri sembra destinata ad aumentare ancora. Secondo le stime dello “Statista Consumer Market Outlook”, infatti, gli “still wine” raggiungeranno un giro d’affari di ben 458 miliardi di dollari nel 2025, su un totale di 528 miliardi di dollari di fatturato enoico. Cresceranno anche gli spumanti, che sfioreranno un valore di 55 miliardi di euro, e dovrebbe essere positivo anche il quadro per i vini fortificati, che dovrebbero arrivare a 16 miliardi di euro. |
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Carlo Giacosa (al n. 2 assoluto, con il Barbaresco Montefico 2016), Feudi di San Gregorio, Cavallotto, Giacomo Mori, Fontodi, Argiano, Massolino, Argiolas (guidata da Antonio, Francesca e Valentina Argiolas, nella foto) e Venturini Baldini: sono le 9 cantine italiane selezionate dalla “The 50 Best Wines of 2021” di Vinepair, popolare portale enoico in quel mercato, gli Usa, che anche nel 2021 che, probabilmente, si chiuderà con il record di 7 miliardi di euro per l’export di vino italiano, si confermano primo Paese straniero per le cantine del Belpaese. |
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Sono sempre di più gli imprenditori di diversi settori a lanciarsi nella produzione di vino. Come ha fatto, in tempi abbastanza recenti, Luigi Frascino, imprenditore e fondatore del Gruppo Frascino, una delle più importanti realtà d’Italia nel settore del credit management (con una posizione di leadership nella gestione e nel recupero di crediti problematici in ambito assicurativo), che da qualche tempo ha messo radici in terra di Chianti Classico, con l’azienda Boschetto Campacci, che si estende per 22 ettari complessivi nel comune di Castelnuovo Berardenga. Che ha chiamato alla sua corte Riccardo Cotarella, n. 1 degli enologi italiani, già alla guida di Assoenologi e dell’Union Internationale des Oenologues, consulente enologo di tante grandi cantine italiane e di produttori “vip” come Bruno Vespa, Massimo D’Alema e Sting, tra gli altri. |
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Giancarlo Gariglio (Slow Wine): “la viticoltura può fare da guida a tutta l’agricoltura, sotto molti aspetti, oltre alla qualità e alla sostenibilità. Nel nostro Manifesto parliamo del vignaiolo e dell’azienda viticola come motori sociali e culturali dei loro territori. Vogliamo creare un’alleanza internazionale, come è Terra Madre per il cibo. E che si incontrerà ogni anno, nella Slow Food Wine Fair a Bologna (al debutto nel 2022, dal 26 febbraio al 1 marzo), che sarà contenuto ma anche business, perchè la sostenibilità delle aziende passa anche dall’aspetto commerciale”. |
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