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N. 3.897 - ore 17:00 - Venerdì 16 Febbraio 2024 - Tiratura: 31.215 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Continuano le difficoltà del vino a Bordeaux, una delle regioni simbolo della Francia enoica, dove la produzione complessiva vive un periodo complicato tra consumi che cambiano, in negativo, e costi che aumentano: a farne le spese, soprattutto, i piccoli vignaioli, spesso costretti a “svendere” il proprio vino mentre intanto il ridimensionamento spontaneo dei vigneti sta avanzando. Nel 2023, quello della denominazione Bordeaux, rivendicato Aoc, è stato di 103.210 ettari, secondo i dati elaborati dal Consiglio Interprofessionale del Vino di Bordeaux (Civb), con un calo delle rivendicazioni sul 2022 del 4% (che per i rossi arriva al -12%). | |
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| | 50,4 milioni di quintali di uva da vino rispetto ai 67,2 del 2022, il 25,1% in meno guardando alla media nazionale, ma con diverse regioni che hanno visto perdite del raccolto di ben oltre il 30%, arrivando, in alcuni casi, a perdite di 2/3 sulla produzione dello scorso anno. È il bilancio ufficiale della campagna di raccolta 2023 nei numeri del Ministero delle Politiche agricole, che WineNews è in grado di anticipare. E che racconta tutto il peso dell’impatto del cambiamento climatico e della peronospora in primis. Il Veneto, con 13,6 milioni di quintali di uva, resta di gran lunga la prima regione, nonostante un -9,2%, davanti alla Puglia, con 8,7 milioni di quintali di uva, a -38,7%, e all’Emilia Romagna, che contiene il calo in un -3,1%, a quota 7,9 milioni di quintali di uva da vino raccolti. Con 3,6 milioni di quintali di grappoli segue la Sicilia, che accusa un calo del 37,6%, davanti al Piemonte, a 2,9 (-11,4%), al Friuli Venezia Giulia, a 2,7 (-27,5%), e alla Toscana, a 2,4 (-25,8%). I cali più pronunciati, in percentuale, si registrano, invece, in Molise, con un -74,6% (a 140.305 quintali di uva da vino), e, tra le regioni più importanti per volumi produttivi, in Abruzzo, a 1,7 milioni di quintali di uva da vino raccolti, per una perdita del -63,5%, ma fanno molto male anche la Basilicata (-62,5%, ad appena 64.842 quintali di uva da vino raccolti), la Campania, a -57,6% (371.809), il Lazio a -41,6% (581.778), le Marche a -42,8% (646.364 quintali), e l’Umbria, a -31,5% (370.845 quintali). Il risultato, in vino, dovrebbe, quindi, tradursi in un totale di 38,1 milioni di ettolitri tra vino e mosto sui 49,8 del 2022, con un calo -23%, a cui aggiungere 159.309 litri di succhi d’uva, secondo le dichiarazioni di produzione. Un calo produttivo, dunque, confermato e atteso, ben oltre, però, le prime previsioni di vendemmia già a fine agosto. E che, per la maggioranza delle imprese del vino leader del vino italiano, intervistate nei giorni scorsi da WineNews, non è un fatto poi così negativo, perché aiuterà a smaltire le scorte e a non far scendere i prezzi in una fase di mercato che, comunque, non è brillante. | |
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| | Dal Nobile, nei 30 anni di “Anteprima” a Montepulciano, “perla” del Rinascimento (Fortezza, domani per la stampa), a Chianti e Morellino di Scansano, insieme nella “Chianti Lovers & Rosso Morellino” a Firenze, “culla” del Rinascimento (Fortezza da Basso, 18 febbraio, aperta ai wine lovers), fino al gran finale con “L’Altra Toscana” per scoprire un volto diverso della regione sempre a Firenze (Palazzo degli Affari, 19 febbraio per stampa e operatori), nell’agenda di WineNews prosegue la “Settimana delle Anteprime di Toscana”. E si va dal “Il Barolo a Palazzo Barolo” a Torino (domani) a “Velier Live” con i migliori distillati a Milano (Superstudio Maxi, 18-19 febbraio), da “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni a Roma (Eur, 16-18 febbraio) a “Sbarbatelle” con le produttrici under 35 e Ais nella Capitale (A.Roma lifestyle Hotel, 18 febbraio). | |
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| | | Assaggiare vini di vignaioli da tutto il mondo, dal Giappone all’Argentina, dove le vigne nascono tra i cactus, alla Turchia, dove si lavora anche al recupero dei vitigni antichi, passando per esperienze peculiari di Australia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Messico, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, San Marino, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sudafrica e Svizzera, senza dimenticare la Francia, con tanta Borgogna, ma non solo, e l’Italia, con tanti vini da assaggiare e storie da scoprire, di imprese a volte estreme, e che, nella stragrande maggioranza dei casi, curano tutto “in casa”, dalla vigna al commercio, uniti dalla voglia di cambiare il mondo del vino, o quantomeno di proporne una versione alternativa, con uno spirito “rivoluzionario”, che richiama quello del mitologico festival musicale di Woodstock. E proprio come una “Woodstock del vino” si presenta la Slow Wine Fair 2024, a Bologna, dal 25 al 27 febbraio, con la regia di Slow Wine, che, nella città bolognese, chiama a raccolta tutti i produttori del mondo accomunati dallo spirito della Slow Wine Coalition. Oltre 800 gli espositori, di cui oltre 170 stranieri, tra cui vere e proprie chicche, e con tanti momenti di confronto su temi che segneranno il futuro di agricoltura e vino (in approfondimento). | |
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| | | Dopo la puntata “Piccoli chimici”, andata in onda il 17 dicembre 2023, “Report”, la trasmissione d’inchiesta in onda su Rai3, torna domenica 18 febbraio ad occuparsi di vino. Al centro della puntata c’è, ancora una volta, ma non solo, il Mosto Concentrato Rettificato, e quindi si torna sul “dietro alle quinte” della realizzazione di un vino, concentrandosi sugli standard produttivi. Tra gli interventi, nella puntata, anche quello del presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella. Ma intanto, sui social, è già partito il dibattito a suon di commenti. | |
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| | Mentre il Consorzio del Gallo Nero, che nel 2024 compie 100 anni, ha già tagliato un traguardo storico - vale a dire la possibilità, dal 1 luglio 2023, di utilizzo in etichetta per le Gran Selezione delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga) - alla Chianti Classico Collection 2024 di Firenze la denominazione, che ha presentato le nuove annate in commercio, ovvero la 2022 e la Riserva e Gran Selezione 2021 (in approfondimento i nostri migliori assaggi), appare con chiarezza quella più attrezzata, probabilmente, per giocare le sfide del mondo del vino del futuro. Un vero e proprio “distretto”, nel quale intorno al vino si muove un giro d’affari di 1 miliardo di euro, che, tuttavia, deve necessariamente fare i conti con il cambiamento climatico. | |
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A WineNews Bernardo Gozzini, climatologo del Consorzio Lamma, da “PrimAnteprima”, apertura della “Settimana delle Anteprime” di Toscana. “Si sperimentano colture nuove, olivo e vite si spostano sempre più verso Nord, sono in arrivo le nuove varietà con gli interventi genetici per essere più resistenti a malattie che tornano, in vigna, come Peronospora e Flavescenza Dorata. Ma la sfida più grande, per agricoltura, viticoltura e non solo, è la gestione delle risorse idriche”. | |
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