Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 2.937 - ore 17:00 - Martedì 7 Luglio 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Nel folto panorama di vignaioli vip, si inserisce anche la regina della black music degli anni Novanta Mary J. Blige, cantante, scrittrice e attrice, vincitrice di 9 Grammy Awards e due volte candidata agli Oscar come attrice non protagonista, che sceglie proprio l’Italia per il suo debutto da produttrice. Con Fantinel, cantina del Friuli Venezia Giulia, la superstar ha infatti lanciato le sue prime due etichette, nella collezione “Sun Goddess”, un Pinot Grigio e un Sauvignon Blanc, nati dalla passione della cantante per i vini bianchi. “Il vino - racconta la star - è una delle mie passioni. E questo nome mi evoca potenti ricordi d’infanzia: ho pensato subito che fosse il nome perfetto”. |
|
|
|
|
Per il vino, e per il mercato secondario delle etichette da collezione, questo 2020 è un anno inevitabilmente complicato, ma al giro di boa, e dopo un primo semestre in cui la crisi Covid-19, prima sanitaria e poi economica, si è abbattuta su ogni settore ed ogni mercato, i dati del Liv-ex mostrano una sostanziale tenuta. Certo, un calo, importante, su base annuale, c’è stato, ma il mese di giugno si è chiuso in positivo per quasi tutti gli indici, e da inizio anno le perdite non sono poi drammatiche, con qualche caso - Italy 100, Champagne 50 e Rhone 100 - in territorio positivo. Nel dettaglio, il Liv-ex Fine Wine 1000, che raccoglie le 1.000 etichette più scambiate, da inizio anno ha perso l’1,12%, con un recupero nel mese di giugno dello 0,63%, ed un calo rispetto ad un anno fa del 3,28%. Meglio ha fatto il Bordeaux 500, l’indice più rappresentativo del mercato dei vini della Gironda, stabile da inizio anno (-0,07%), in crescita nel mese di giugno (+1,13%), con una perdita del 2,84% negli ultimi 12 mesi. Il Liv-ex 100, di cui fanno parte anche 14 etichette italiane (Barolo Bartolo Mascarello 2014, Barolo Villero Brolia 2013, Sperss Gaja 2013, Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno 2010, Masseto 2014 e 2015, Ornellaia 2013 e 2015, Sassicaia 2014, 2015 e 2016, Solaia 2015 e Tignanello 2015 e 2016), al giro di boa del 2020 ha lasciato sul terreno il 2,30% da inizio anno, perdendo il 4,41% nell’arco degli ultimi 12 mesi, chiudendo in territorio negativo anche il mese di giugno (-0,22%). Tra i sotto indici che hanno resistito meglio alle intemperie, l’Italy 100, che comprende le ultime 10 annate in commercio (2007-2016) di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, Sorì San Lorenzo Gaja (2006-2011 e 2013-2016), Barbaresco Gaja (2007-2016), Sperss Gaja (2005-2011 e 2013-2015) e Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno (1999-2002, 2004-2006, 2008, 2010 e 2013): +3,93% rispetto da un anno fa, +1,65% da inizio anno e +0,12% nell’ultimo mese. Meglio ha fatto lo Champagne 50, che, a giugno 2020, è cresciuto del +2,24%, il +2,14% da inizio anno e ben il 4,06% negli ultimi 12 mesi. Male il Burgundy 150, in leggera ripresa a giugno (+0,39%), ma in calo del 6,09% nell’ultimo anno e del 3,48% da inizio 2020. |
|
|
|
|
426 milioni di euro di esoneri contributivi previdenziali e assistenziali, a carico dei datori di lavoro, per i primi sei mesi del 2020, appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole: ecco le novità della conversione in legge del Decreto Rilancio presentate dal Ministero delle Politiche Agricole guidato da Teresa Bellanova. Vengono poi concessi aiuti fino a 100.000 euro, nel limite dell’80% delle spese ammissibili, migliorando ciò già previsto dalla Legge di Bilancio 2020, per il rifinanziamento di processi produttivi innovativi volti ad un’agricoltura di precisione o alla tracciabilità di prodotti con tecnologie blockchain, e si introduce un sistema oggettivo di valutazione della sostenibilità per il comparto zootecnico e per il settore vitivinicolo, per incentivare la diffusione delle buone pratiche. |
|
|
|
|
|
Se il Sangiovese è il “re” indiscusso dell’enologia di Toscana, l’estate incorona il suo “principe”. Che, sulla Costa Tirrenica, è il Vermentino, protagonista in spiaggia e sulle tavole, come, sull’Adriatico, il Verdicchio. Vitigno importante, cantato da Dante Alighieri nel XIII Canto dell’Inferno: “surge in vermena e in pianta silvestra”. Etimologia incerta, così come le origini, che collocano le radici di questo vitigno in Spagna o Francia e da lì - pare - abbia poi preso il largo per Corsica, Sardegna, le coste liguri e la Toscana. Assumendo di volta in volta un nome differente, ma l’anima è condivisa: ama il mare, solare e gioioso, fresco e beverino. In Italia, guardando il mare, ha trovato nella Maremma la sua terra d’elezione. E al di là dei numeri (809 ettari, il 50% della produzione regionale), è alla qualità che punta, con le vette di eccellenza che hanno conquistato anche gli chef stellati del territorio, che hanno ospitato il “Vermentino Grand Prix” del Consorzio Vini della Maremma guidato da Francesco Mazzei, a partire da Enrico Bartolini, lo chef più stellato d’Italia, che da Tenuta La Badiola, azienda maremmana del Gruppo Terra Moretti ha definito il Vermentino, il “vino che rappresenta un’identità certa di questo luogo”. |
|
|
|
|
|
In trasferta in terra abruzzese dalla “sua” Puglia, dove qualche anno fa con il marito, il regista Taylor Hackford, ha aperto una masseria, Helen Mirren, tra le più grandi attrici inglesi della storia, Oscar per “The Queen”, si è regalata una piacevole deviazione enoica. Da Zaccagnini, griffe del Montepulciano d’Abruzzo, accolta da Marcello Zaccagnini, fondatore dell’azienda, che l’ha guidata tra i filari e alla scoperta dei segreti della cantina, scegliendo uno dei vini del “Tralcetto” per brindare insieme. |
|
|
|
|
La comunicazione digitale è ormai parte integrante del successo di un brand, anche nel mondo del vino, col racconto dietro ad un’etichetta, a parole e a immagini. In questo senso, si è mossa Mandrarossa, realtà vinicola siciliana simbolo dell’anima “ribelle” dell’isola, che punta da sempre a costruire un’immagine della Sicilia diversa dai soliti cliché, insieme a un’altra eccellenza tutta sicula, la digital agency Im*media (che ha firmato, tra i tanti, anche il nuovo sito di WineNews, nel 2018, ndr). In un racconto della Sicilia che non ti aspetti, lontana dagli stereotipi, con immagini evocative, e con nuovi punti di vista, un progetto che si è anche aggiudicato l’Interactive Key Awards, premio di riferimento nel mondo della comunicazione digitale e riconoscimento assegnato ai migliori progetti di comunicazione online.
|
|
|
|
|
|
“Sia nel mondo del vino che in quello della ristorazione vivremo il grande connubio tra pop e top: il top dovrà portare dentro elementi pop, ed il pop deve acquisire dal top metodologie e capacità di gestione. Non è una questione di censo e prezzo, culturalmente il vino deve tornare ad essere elemento di gioia, convivialità e comunicazione. Questa crisi ha dato dei segnali: dobbiamo togliere i fronzoli, rendere eccezionale la semplicità, e nel vino assisteremo alla necessità di rivedere i luoghi dell’incontro e la funzione delle cantine”. |
|
|
|
|