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N. 2.636 - ore 17:00 - Giovedì 11 Aprile 2019 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Domani è il giorno di Masseto, mito assoluto del vino italiano e mondiale, che svelerà agli occhi degli appassionati la sua nuova cantina. Realizzata sul progetto del prestigioso Studio “ZITO+MORI”, sarà “completamente interrata: si vedrà solo la vecchia casa di Masseto, che abbiamo ricostruito completamente identica a come era in origine”, aveva raccontato a WineNews Giovanni Geddes, ceo di Masseto, che farà gli onori di casa insieme al Marchese Ferdinando Frescobaldi, nell’inaugurazione e nella cena di gala (tutto su invito, con i più importanti nomi del mondo del vino alla corte del grande vino bolgherese). |
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“Il vino, il divino licore dell’uva”: è così che, cinque secoli fa, Leonardo da Vinci, il genio italiano per eccellenza, parlava del vino, conferendo all’uva un ruolo quasi spirituale. Vino che, insieme ad arte, scienza, architettura era tra le sue passioni, al punto da studiarne, già allora, le tecniche di vinificazione, come racconta una lettera del 1515, al fattore del suo Podere di Fiesole, dove si indicano aspetti oggi dati per certi, ma all’epoca pionieristici, come l’ottimizzazione della qualità dell’uva, la concimazione della vite con sostanze basiche e la vinificazione in botti chiuse. Indicazioni da cui la cantina Leonardo da Vinci ha messo a punto il “Metodo Leonardo” un capitolato viticolo ed enologico, esclusivo e segreto, con il supporto di un comitato scientifico di enologi e studiosi, come Alessandro Vezzosi e Luca Maroni. Da cui nasce una linea di vini che è solo una parte del progetto della Leonardo da Vinci (che comprende un documentario, oltre al “Museo Leonardo e il Rinascimento del Vino” e alla riapertura del “Museo Ideale Leonardo Da Vinci”, entrambi visitabili dal 2 maggio) dedicato a Leonardo, nei 500 anni dalla sua dipartita, presentato oggi in anteprima. “Leonardo era un vero e proprio winemaker - spiega, a WineNews, SimonPietro Felice, ad Leonardo Da Vinci Spa - e l’idea è stata quella di portare alla luce questo aspetto, poco conosciuto, per far innamorare le persone di Vinci, dei vini e dell’Italia. Era un antesignano: imparò come fare un buon vino 300 anni prima che altri facessero le stesse sperimentazioni. Noi possiamo trarre sputo dai suoi insegnamenti per fare un vino che a lui oggi piacerebbe: un vino che ricordi bene il frutto da cui deriva”. “Il metodo di Leonardo - spiega Luca Maroni - mira a due obiettivi fondamentali. Come diceva Leonardo nella sua lettera, la prima cosa fondamentale è quella di mettere la pianta nella condizione di trarre dalle sue stesse foglie le sostanze convenienti alla perfezione del grappolo. E poi il secondo indirizzo è quello enologico: Leonardo si lamenta dal fatto che durante il “bullimento, per aver condotta questa fermentazione a vasi discuoperti, tutto l’aroma se ne è fuggito con l’essenza”, e questo è un grave danno. Per questo Leonardo vuole un frutto integro, ed un vino pulito, che venga travasato di frequente”. Leonardo che, anche nel vino, è stato geniale. |
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La superficie vitata mondiale si conferma a 7,4 milioni di ettari, la produzione globale mette a segno una crescita importante, di 42,5 milioni di ettolitri, arrivando a 292,3 milioni di ettolitri, i consumi restano invece stabili a quota 246 milioni di ettolitri, mentre gli scambi fanno segnare una leggera progressione dei valori (+1,2%), per un giro d’affari complessivo di 31,3 miliardi di euro, ed una certa stabilità dei volumi, a 108 milioni di ettolitri: ecco i numeri più indicativi sullo stato dell’arte del vigneto, del vino e del commercio enoico nel mondo presentati oggi a Parigi da Pau Roca, direttore generale Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, ai cui vertici c’è il professore Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli e vicepresidente dell’Organizzazione.
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Il fatturato 2018 dell’industria alimentare italiana ha raggiunto i 140 miliardi di euro nel 2018, in crescita del +2% sui 137 miliardi di euro registrati nel 2017 (dati Istat), ed il settore food, così, si conferma trainante nell’economia italiana, nonostante i consumi alimentari interni nel 2018 abbiano confermato una perdurante stagnazione, con variazione di +0,6% in valore e -0,5% in volume (dati Federalimentari). L’export 2018 dell’industria alimentare, secondo le stime, ha raggiunto i 32,9 miliardi di euro (+3% sul 2017), di cui il 20% destinato ai paesi extra UE (Russia, Cina) che sempre più apprezzano il cibo made in Italy. Sono i numeri del comparto presentati a Cibus Connect 2019, di scena a Parma, che ha svelato anche i trend che guidano gli acquisti in giro per il mondo, con i consumatori che ricercano sempre più alternative salutari e naturali. Inoltre, i valori personali ed etici influenzano sensibilmente le decisioni d’acquisto: il 37% ricerca prodotti con packaging eco-friendly, il 41% dichiara che evita il più possibile l’uso della plastica, più di due terzi del campione è disponibile a pagare di più per prodotti a km zero e prodotti localmente, mentre gli acquisti online, anche per il settore grocery, crescono (+51%). |
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Con Vinitaly alle spalle, su WineNews si può ripercorrere l’edizione n. 53 appena conclusa, dalla passerella politica con protagonisti il Ministro Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte, ma anche Giorgia Meloni e Carlo Calenda, alle degustazioni dei grandi nomi dell’enologia italiana, come quella di Coldiretti, fino all’incontro tra il vino e l’architettura, attraverso la costruzione della cantina, e la cucina stellata, con tanti chef prestigiosi “ospiti” di griffe enoiche di tutto lo Stivale. |
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Appuntamento enoico per eccellenza, Vinitaly è punto di riferimento dell’incontro e della discussione del mondo del vino italiano. Quello appena concluso è stato effettivamente il più grande in assoluto, e non in termini di superficie di padiglioni o visitatori: i dati di Maxfone per VeronaFiere lo incoronano anche il più grande sui social network, in una delle edizioni più interattive di sempre. La protagonista assoluta di Vinitaly è stata la politica, anche su internet, con sul podio delle “Top Mention”, gli account del Ministro Matteo Salvini e del Premier Giuseppe Conte. “Non è affatto - ha commentato a WineNews Paolo Errico - una denotazione negativa, anzi: la visibilità dei politici ospiti ha ancora di più acceso i riflettori sull’importanza dell’economia del vino per il nostro Paese”. |
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Lo stato dell’arte ed il futuro, tra sostenibilità, promozione, glamour e sport nelle parole del presidente del Consorzio, Silvano Brescianini. “In dimensioni non possiamo crescere, il nostro territorio è quello, e dobbiamo lavorare sul valore. Che passa dal legare il Franciacorta ad eccellenze come la Fashion Week di Milano, o la Mille Miglia. Continuiamo a lavorare sulla sostenibilità. Continuiamo ad investire in Usa, Giappone, Germania, Uk, Canada ed Hong Kong”. |
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