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N. 3.110 - ore 17:00 - Martedì 9 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il mondo del vino piange la scomparsa di Steven Spurrier, una leggenda, capace di rivoluzionare la comunicazione ed il commercio enoico tra gli anni Sessanta e Settanta, che si è spento a casa sua, nel Dorset, accanto alla moglie Arabella. Diventa celebre in tutto il mondo per aver organizzato, nel 1976, il mitico “Judgement of Paris”, la degustazione alla cieca che vide i vini della California avere la meglio sui grandi di Francia. Inglese, classe 1941, entra nel commercio enoico nel 1964, dallo storico wine merchant di Londra, Cristopher & Co. Consulente, critico, scrittore, ha dato una svolta epocale alla comunicazione e all’educazione al vino nel mondo. |
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“Benvenuto Brunello 2021”, in versione “Off” causa pandemia, è andato in scena con l’annata 2016 e la Riserva 2015 a celebrare la grandezza, ormai conclamata, del Brunello di Montalcino. Anche nei numeri, con 9 milioni di bottiglie vendute nel 2020, il 12,2% in più del 2019. Nel bicchiere, il millesimo 2016, salutato con favore dalla critica enologica più influente al mondo, conquista anche WineNews. Annata profonda, bilanciata e in prospettiva longeva, con valutazioni in media più alte e più diffuse tra i vari produttori della 2015. Procede il trend di crescita delle cantine di Montalcino nella produzione di selezioni e vini di vigna. C’è, evidentemente, da tenere ben presente il fattore climatico in evoluzione calda, un problema anche a queste fortunate latitudini. Ma veniamo ai migliori assaggi (i commenti nell’articolo completo, in approfondimento), partendo dal Brunello di Montalcino Montosoli 2016 di Altesino, passando per la leggiadria del Brunello di Armilla e dall’equilibrio del Brunello di Baricci. E ancora, il Brunello di Montalcino Vigna Marrucheto 2016 di Castello Banfi e la consistenza del Brunello La Casaccia di Canalicchio di Sopra. Convincono il Brunello di Montalcino La Casa di Caparzo, la florealità del Brunello di Caprili e il frutto rosso del Brunello di Casanova di Neri. Sugli scudi anche il Brunello di Montalcino Filo di Seta 2016 di Castello Romitorio, la spezia del Brunello Campo del Drago di Castiglion del Bosco, la progressione gustativa del Brunello Colombaio di Cava d’Onice e l’impatto olfattivo del Brunello Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona. Da segnalare il Brunello di Montalcino La Mannella 2016 di Cortonesi, il carattere del Brunello di Fattoi. I profumi sfumati del Brunello di Franco Pacenti, gli aromi del Brunello de Le Ragnaie e la definizione del Brunello di Lisini. E ancora, il Brunello di Montalcino 2016 di Piancornello, la fragranza del Brunello di Pietroso, la viola del Brunello di Poggio di Sotto e il frutto pieno del Brunello di Salvioni. Infine, il Brunello di Montalcino Podernovi 2016 di San Polo, i tannini del Brunello di San Lorenzo, la spezia del Brunello 31 Anni di Solaria, l’intensità del Brunello Piero di Talenti e gli aromi del Brunello Vigna del Lago di Val di Suga. |
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“La Commissione Europea deve farsi carico delle conseguenze economiche sul settore agricolo determinate dalle misure di contenimento per la terza ondata della pandemia. Occorre mobilitare fondi straordinari a livello europeo”. A dirlo il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che evidenzia come per alcune produzioni - è il caso del vino - la situazione di mercato sia addirittura peggiorata rispetto allo scorso anno. Nell’ultimo rapporto sul commercio estero da gennaio-novembre 2020, la Commissione ha rilevato che l’export di vini è stato penalizzato dall’emergenza sanitaria, con una contrazione delle vendite nell’ordine di 1,3 miliardi di euro sullo stesso periodo del 2019. Come se non bastasse, gli stock di vino nelle cantine italiane hanno raggiunto i 6,9 miliardi di litri, e la Coldiretti torna a chiedere la distillazione di crisi. |
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Sul versante delle Riserva 2015 emergono il Brunello di Montalcino Vigna Fontelontano Riserva 2015 di Collemattoni, il Brunello di Montalcino Duelecci Ovest Riserva 2015 di Tenuta di Sesta, il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Riserva 2015 di Banfi, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Capanna, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di La Magia. E ancora, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Lisini, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Palazzo, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Poggio di Sotto, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Sesti, il Brunello di Montalcino Riserva 2015 di Terralsole. Da ultimo l’assaggio dei Rossi di Montalcino 2019, che sembrano forieri di un Brunello altrettanto intrigante. E allora ecco un “quintetto” davvero delizioso, il Rosso di Montalcino 2019 di Baricci, il Rosso di Montalcino 2019 di Giuseppe Gorelli, il Rosso di Montalcino 2019 di Pietroso, il Rosso di Montalcino 2019 di Salvioni e il Rosso di Montalcino Poggio Cerrino 2019 di Tiezzi. Nell’approfondimento, gli altri assaggi del Brunello 2016, in anteprima, di WineNews, per la monografia sul Brunello , uscita in Gennaio 2021, con la newsletter mensile “I Quaderni di WineNews”. |
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La comunicazione e la pubblicità cercano, e trovano, sempre più spazio online. Dove, tra social e piattaforme, il messaggio assume forme sempre nuove e originali, come quello della campagna digital #GirlsLovingCamaiol, con cui Cà Maiol, griffe del Lugana, sulle sponde del Lago di Garda, di proprietà del Gruppo Santa Margheria, ha vinto il premio per il “Best Wine Content” agli “Annual Creative Awards 2020”, che ogni anno incoronano i migliori contenuti digitali delle grandi aziende italiane di ogni settore economico. |
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L’unione fa la forza e permette di costruire progetti innovativi e che sposano le tematiche ambientali, sempre più centrali nel business del vino. Un esempio, in questo senso, arriva dal Centro Italia, grazie a “Legàmi di Vite”, un contratto di sviluppo “green” nel comparto vitivinicolo dell’Emilia-Romagna che prevede interventi per oltre 115 milioni di euro di cui 81 milioni sul versante ambientale. Il progetto, con il coordinamento di Enoteca Regionale e il supporto tecnico della società Artemis e dello Studio Salami, è stato presentato al Ministero dello Sviluppo Economico per il tramite di Invitalia. Vi hanno aderito le più importanti realtà regionali cooperative: Caviro Extra, Caviro, Agrintesa, Cantina Forlì Predappio, Cantina di Carpi e Sorbara, Terre Cevico, Le Romagnole, Medici Ermete, Cantine Riunite & Civ, Enomondo.
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“La Gdo ha chiuso in maniera brillante, crescendo del +8% nei vini fermi e del +4% nei vini spumanti sul 2019. La stessa crescita registrata nel periodo 2014-2019, ma come cumulato. Bene anche l’e-commerce, che supera i 200 milioni di euro di valore, il doppio dello scorso anno. Allo stesso modo, il presidio dei giusti canali sui mercati esteri ha limitato i danni nell’export: chiuderemo con un calo del 2,5% a valore, molto meno dei nostri competitor. Abbiamo limitato le perdite in Usa, crescendo in molti mercati europei: il bicchiere, sostanzialmente, è mezzo pieno”. |
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