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N. 3.939 - ore 17:00 - Sabato 13 Aprile 2024 - Speciale Vinitaly - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Strategie di sostenibilità vitivinicola; Diversità genetica del materiale vegetale e cambiamento climatico; Produzioni di qualità e tecnologie a basso impatto ambientale; Potenziamento del mercato dell’uva fresca e degli altri prodotti trasformati della vite; Nuovi equilibri tra domanda ed offerta nel mercato del vino; Informazione sul valore del vino e delle sue tradizioni: sono i capitoli e le priorità alla base del documento tecnico, presentato ieri al “Wine Ministerial Meeting” in Franciacorta, che è la base di lavoro in vista della versione finale, che sarà pubblicata a ottobre 2024, nelle celebrazioni del centenario dell’Oiv, guidata da Luigi Moio, a Digione. | |
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| | Segno di attenzione verso il vino italiano, uno dei simboli più forti del made in Italy nel mondo, settore che vale 14 miliardi di euro alla produzione e 7,8 miliardi di export 2023, prima voce della bilancia commerciale agroalimentare italiana, con 530.000 aziende e 870.000 lavoratori, “medium” dei territori, per il legame che ha con la storia, le comunità, la cultura e la natura, dove secondo le previsioni, nel 2024, attirerà 12 milioni di enoturisti per un fatturato stimato di 2,5 miliardi, dopo la presenza record 2023, c’è tanta politica a Vinitaly 2024, da oggi, nella preview di “OperaWine” alle Gallerie Mercatali, e da domani al 17 aprile a Veronafiere. Ma che catalizza anche molta attenzione su di sé. A partire dalla Premier Giorgia Meloni che, come nel 2023, torna a Vinitaly, il 15 aprile, per incontrare il mondo del vino italiano, come comunicato da Palazzo Chigi, quando, e non è forse un caso la scelta di festeggiarla con il settore, si celebra la prima “Giornata Nazionale del Made in Italy” voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In un’edizione n. 56 dove, tra conferme e attese, ancora una volta, c’è un vero e proprio “Consiglio dei Ministri per Vinitaly”, dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dal vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e al vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, senza dimenticare il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana. Ma anche i Ministri dell’Agricoltura ed i rappresentanti dei Paesi Oiv-Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino del “Wine Ministerial Meeting”, che, oggi, dalla Franciacorta, sono arrivati a Verona. Dalla stretta sulla pubblicità degli alcolici proposta dal Belgio alla revisione della Pac, dalla promozione alla riforma delle Dop e Igp, dai vini no e low alcol alle etichette nutrizionali, le questioni aperte in Italia e in Ue su cui confrontarsi, e che si assommano a conflitti in corso, mercati e consumi in difficoltà e cambiamento climatico, del resto, sono davvero tante. | |
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| | È l’evento più atteso dell’anno e, ad oggi, non ci sono altre fiere, italiane o anche forse internazionali, che possano definirsi veri competitor. È solo una manciata di giorni, in cui, però, sembrano concentrarsi energie, progetti, sfide, promesse, contenuti, aspettative e risultati di un intero anno di immagine, comunicazione e marketing. Forse troppo. Perché, vale la pena riaffermarlo, il vino deve essere comunicato 12 mesi l’anno, sforzandosi di scovare e raccontare le tante storie di cui è ricca l’Italia, in uno storytelling che faccia breccia nei consumatori, più che negli addetti ai lavori. Ecco, allora, una guida “ragionata” (forse) by WineNews con alcuni degli eventi tra i più curiosi di Vinitaly 2024, oltre a quelli già selezionati “day by day” nei giorni scorsi a carattere più istituzionale, con “incursioni” anche a “Vinitaly and the City”. | |
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| | | “Il vino italiano, dai poco meno di 8 miliardi di euro di export del 2023 e del 2022, deve arrivare nel giro di pochi anni a 10 miliardi, attraverso il lavoro già eccellente che fanno le imprese, ma con uno sforzo importante del “sistema Paese” per accompagnarle nei mercati del mondo”. Parole del presidente Ice, Matteo Zoppas, ad “Opera Wine”, a Verona, la grande degustazione con le 131 cantine italiane più prestigiose, secondo la selezione che, da 13 edizioni, ne fa “Wine Spectator”, la rivista Usa più letta del mondo del vino, e nel cuore della quale “il vino italiano ha un posto speciale”, hanno detto Jeffery Lindenmuth, executive editor della rivista (che, ha dedicato la sua cover story al vino italiano con Angelo Gaja), e le firme enoiche delle recensioni italiane, Alison Napjus e Bruce Sanderson. Che hanno sottolineato, ancora una volta, “l’unicità della partnership tra “Wine Spectator” e Vinitaly” - come “la selezione delle cantine che facciamo per “Opera Wine”, che rappresentano solo una piccolissima parte dell’eccellenza del vino italiano - che si basa sul valore del vino degustato alla cieca, e sul valore che le cantine, per storia o rappresentatività, hanno per i loro territori. L’Ice, insieme a Veronafiere, in ottobre a Chicago, darà vita a “Vinitaly Usa”, la più grande ed importante fiera del vino italiano negli Stati Uniti. | |
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| | | La conferma del legame storico e prezioso tra vino e arte, con il vino che ha fatto parte, e continua a farne, della nostra vita, ma che è anche materia capace di affascinare i protagonisti dell’arte mondiale di ieri e di oggi, “Vino. Tra mito e cultura” è la mostra svelata in anteprima a Vinitaly 2024, al padiglione del Ministero dell’Agricoltura, curata dalla Fondazione Lungarotti Onlus, con 34 opere del Museo del Vino di Torgiano (e di altri musei); un messaggio di bellezza universale anche per ribadire come il vino, e il suo consumo, fanno parte della nostra cultura. | |
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| | Tommasi Family Estates, uno dei gruppi più importanti e prestigiosi del vino italiano, con il cuore in Valpolicella ma ormai presente nei territori più importanti d’Italia, cresce ancora, grazie ad una partnership di assoluto prestigio, con la famiglia Felluga e la Marco Felluga Russiz Superiore (stando ai rumors, con una partecipazione di maggioranza, ndr), cantina che ha fatto la storia del Collio. Grazie alla quale Tommasi, arriva a controllare direttamente quasi 900 ettari di vigna tra Tommasi in Veneto, Tenuta di Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Masseria Surani in Puglia, Paternoster in Basilicata, La Massa nel Chianti Classico, ancora in forma di partnership, e le tenute sull’Etna e in Umbria). “La Famiglia Tommasi mi supporterà negli investimenti per la crescita e lo sviluppo” afferma Ilaria Felluga. | |
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| | | Dal “Wine Ministerial Meeting” in Franciacorta, le riflessioni dei Ministri dei tre Paesi: Francesco Lollobrigia, Luis Planas Puchades e Otar Shamugia. Dal ruolo del vino a livello sociale, culturale e ambientale, al tema, fondamentale, della remuneratività della viticoltura che passa dalla valorizzazione del vino, alla gestione del potenziale vinicolo e dei vigneti, che in alcuni territori sono fonte di reddito fondamentale, e presidio contro l’abbandono. | |
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