Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.315 - ore 17:00 - Martedì 21 Dicembre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Si chiamerà “Bordeaux Wine Week”, ma saranno dieci giorni, dal 16 al 27 giugno 2022, con un fitto calendario di eventi ed incontri, pensati sia per i consumatori che per il trade, tra economia, scienza, cultura, turismo e pura celebrazione. Vinexposium, dunque, co-organizzatore della “Settimana del Vino di Bordeaux”, porta sulla Gironda un format nuovo, dopo il lungo stop imposto ai grandi eventi dalla pandemia e il rimescolamento di un calendario che, nell’alternanza con Parigi (Vinexpo Paris, per ora, è in calendario dal 14 al 16 febbraio 2022), avrebbe rischiato di tenere ferma la macchina fieristica di Bordeaux fino al 2023. |
|
|
|
|
Se il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, che nasce dalle Colline Unesco, nel 2020 della piena pandemia ha tenuto botta e nel 2021 è tornato a crescere, è perché è sempre più percepito come prodotto culturale, legato al suo territorio, in sintonia con lo spirito del tempo che vuole, in ogni campo, prodotti che abbiano storie da raccontare, che siano espressione del lavoro di una comunità e portatori di valori che, in questo caso, sono in primis la simbiosi con il suo territorio e chi lo abita, frutto di tanti investimenti, negli anni, sul tema della sostenibilità ambientale e sociale, ma anche l’incarnazione di uno stile di vita, quello del made in Italy, fatto di bello, che si ritrova nel paesaggio plasmato dal lavoro dell’uomo, e dal buono, che si ritrova in bottiglie che vanno in tutto il mondo. È, in estrema sintesi, la fotografia che emerge dal Rapporto economico voluto dal Consorzio guidato da Elvira Bortolomiol e diretto da Diego Tomasi, con i contributi, tra gli altri, di sociologi come Enzo Risso, direttore Ipsos, e Aldo Bonomi, fondatore Aaster (gli interventi in approfondimento). I dati, illustrati dal professor Eugenio Pomarici dell’Università di Padova, parlano chiaro: dopo un 2020 in cui sono state vendute oltre 92 milioni di bottiglie di Prosecco Docg per un valore di 526 milioni di euro (con un incremento delle Rive, la tipologia più caratterizzante del territorio, che hanno fatto +14% in volume e +36% in valore), i dati 2021 (aggiornati ad ottobre) raccontano di una crescita delle certificazioni del 12% sul 2020, con una stima di chiusura, ormai certa, sopra i 100 milioni di bottiglie. Per un Prosecco Docg, ha spiegato Risso, che ha un profilo valoriale da vino top: il 74% dei consumatori italiani conosce la Denominazione, e per l’80% è un vino che fa sentire bene, che ispira amicizia, nasce in simbiosi con il territorio, è trendy ed è percepito come prodotto culturale. E come un vino elegante, tradizionale, autentico, allegro e fresco. Un successo, quello del Prosecco Docg, costruito da quella che era “una comunità di cura”, che ha salvato il territorio, “che è una costruzione sociale”, e la Glera, e che poi è diventata “comunità operosa”, ed ora deve diventare “comunità di cura allargata alle altre Denominazioni e non solo”, ha aggiunto il sociologo Aldo Bonomi. |
|
|
|
|
“Il nostro unico obiettivo è stato quello di tutelare le aree viticole tradizionalmente e strutturalmente vocate alla produzione di vini comuni, in cui si producono legittimamente quantitativi di uva superiori a 300 quintali ad ettaro. L’impostazione della norma rappresenta un giusto punto di equilibrio con le istanze dei diversi territori viticoli”: così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, sul via libera in Conferenza Stato Regioni allo schema di Decreto ministeriale che prevede una deroga alla resa massima di uva ad ettaro nelle unità vitate iscritte a schedario, diverse da quelle rivendicate per produrre vini a Dop e a Igp. Il Dl Rilancio, convertito con legge 17 luglio 2020, n. 77, a fronte di una resa massima attualmente pari a 500 quintali ad ettaro, aveva ridotto la soglia a 300 quintali ad ettaro, con alcune deroghe a 400. |
|
|
|
|
|
Nonostante tutto, a Natale e Capodanno c’è voglia di stappare, e saranno feste da record per le bollicine italiane, con quasi 2 miliardi di brindisi attesi ed un valore alla produzione di 236 milioni di euro. Parola dell’Osservatorio Unione Italiana Vini-Ismea, nel consueto focus sui consumi degli sparkling, mai così elevati come quest’anno, con oltre 316 milioni di bottiglie made in Italy pronte per essere consumate nelle feste, il 18,3% in più sul 2020 e il 50% in più di 5 anni fa. Di queste, quasi 3 su 4 sono destinate all’estero, mentre sono 88 milioni le bottiglie (+14%) con le quali brinderanno gli italiani, alle quali si aggiungono 5 milioni di bottiglie importate, anch’esse mai così numerose (+50% sul 2020). A trainare gli imbottigliamenti sono tutte le principali Denominazioni, dal Prosecco Doc (+25%) all’Asti, dal Franciacorta al Prosecco Docg, dal Trentodoc all’Oltrepò Pavese, dall’Alta Langa al Lessini Durello e i Colli Asolani. Il 2021 si chiuderà con una produzione di 900 milioni di bottiglie, con un forte incremento dell’export (+20% a volume), ed un valore alla produzione che, per la prima volta, supererà i 2,4 miliardi di euro. Un incremento cui si aggiunge un volume produttivo in costante ascesa (+170% nel decennio), grazie al quale le bollicine oggi rappresentano 1/4 delle esportazioni di vino italiano nel mondo. |
|
|
|
|
|
Cresce la qualità, dell’artigianale e anche dell’industriale, cresce la curiosità grazie ad un’infinità di varianti creative, e cresce la passione, e quindi il consumo a casa e al ristorante, di uno dei prodotti made in Italy più amati: il panettone gourmet, di tendenza tutto l’anno, e non solo per le feste. Che restano comunque il momento in cui si presentano sul mercato tantissime proposte, come quelle segnalate a WineNews. Dai panettoni migliori d’Italia a quelli degli chef, dal “più alto” alla versione salata, da quello “surrealista” a quello dedicato a Dante. |
|
|
|
|
Sarà perché in molti decidono di restare a casa, indipendentemente dalle restrizioni che potrebbero arrivare a breve, oppure perché è il momento giusto per concedersi qualcosa di speciale insieme agli affetti più cari. Comunque sia, a pochi giorni dalla fine dell’anno, è boom di ricerche online per vini e liquori che insieme ai giochi di società, secondo l’ultima indagine di Idealo (portale leader in Europa nella comparazione prezzi) che ha analizzato le preferenze degli italiani in vista delle prossime festività di Natale e Capodanno. A trainare il beverage è proprio il vino, per il quale l’interesse, insieme ai liquori, è cresciuto ulteriormente del +6,5%. Con un picco del +98% nelle prime due settimane di dicembre. Una “riscossa” guidata dalle bollicine, il cui interesse online è stato pari al 52% delle ricerche, se consideriamo la prima metà di dicembre 2021. |
|
|
|
|
|
A WineNews Andrea Segrè, alla guida di Waste Watcher International-Università di Bologna. “La pandemia ci ha insegnato a fare la spesa in modo più puntuale, che dovremo mantenere. Sprecare cibo vuol dire sprecare anche soldi. Produttori, distribuzione e consumatori sono tutti corresponsabili su questo fronte. Per migliorare ancora serve fare sempre più educazione alimentare. Dobbiamo far capire che il cibo ha un valore importante”. |
|
|
|
|