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N. 3.490 - ore 17:00 - Mercoledì 24 Agosto 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Vi dichiaro marito e moglie, può brindare con la sposa”. Dovrebbe essere questa la formula giusta per officiare le nozze in Gran Bretagna, vista l’attenzione che gli inglesi prestano a cosa servire nei calici nel loro “big day”. Essenzialmente, come è logico, bollicine: per il 55% delle coppie la scelta ricade su quelle del Prosecco, preferito allo Champagne, come emerge da un sondaggio online del popolare sito di wedding planning Hitched. In effetti, poco meno della metà (42%) di chi sceglie il Prosecco come brindisi per il proprio banchetto di matrimonio, lo fa per motivi economici, e solo un terzo (32%) dice di preferirlo allo Champagne in senso assoluto. |
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Con l’enciclica “Laudato si’”, “che è il libro più letto da credenti e non credenti, perché è il primo documento ufficiale ad aver sviluppato la tesi che questione ambientale e questione sociale, nella quale c’è l’alimentazione, sono due facce della stessa medaglia”, nel 2015 Papa Francesco ha scosso il mondo sul problema dell’accesso al cibo. “Ma da un paio di anni il Pontefice ha invitato anche l’Accademia, che è formata da studiosi dei quattro Continenti ed è molto aperta perché per essere membri non c’è bisogno di essere credenti e ci sono portatori di fedi diverse, tutti accomunati da una forte passione per l’uomo, a mettere il tema al centro degli studi. Il dato di partenza è che dal 1961 al 2018, la percentuale di coloro che a livello mondiale erano sotto la soglia della povertà e soffrivamo la fame era diminuito del 30%, ma dal 2018 ad oggi il tasso è tornato a salire. Un tema che, dunque, non è solo di attualità ma rappresenta una sfida anche intellettuale. Perché la domanda è come mai nel giro di poco tempo si è invertita la tendenza”. Lo ha detto Stefano Zamagni, presidente Accademia Pontificia per le Scienze sociali, al “Meeting Rimini 2022” nell’incontro su “La crisi alimentare globale: la persona al centro” con il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, il vicedirettore generale Fao Maurizio Martina e il presidente Coldiretti Ettore Prandini, chiedendo che “nell’agenda della Cop27 di fine anno in Egitto sia inserita la questione della sicurezza alimentare” dalla portata ogni giorno crescente per la crisi climatica, la pandemia e la guerra in Ucraina. Per Zamagni, “si possono fare tre cose: per primo, bisogna chiedere di dare vita all’interno delle Nazioni Unite ad un “Food system stability board”, un’agenzia internazionale che si occupi della stabilità del sistema alimentare e dei prezzi agricoli, allo stesso modo in cui nel 2009 in seguito alla crisi finanziaria è stato creato il “Financial stability board”; secondo, le riserve strategiche, e terzo preoccuparsi di garantire i flussi commerciali. In sede delle Nazioni Unite bisogna anche chiedere l’abrogazione della legislazione sul “land grabbing”, che è la vergogna delle vergogne e una forma di “neo-colonialismo” di fronte alla quale il Papa, che quando si supera una certa soglia subito per fortuna interviene, uscirà tra breve con un documento”. |
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“Tutti si stanno focalizzando sulla mancanza d’acqua e sullo stress idrico, sottolineando l’importanza di poter irrigare. Ma non è sufficiente, perchè in molte situazioni lo stress termico portato dalle alte temperature ha sovrastato il tema idrico. Non è un caso che in Sicilia e al Sud, in generale, si stiano sperimentando sistemi di copertura per limitare l’esposizione ai raggi del sole quando necessario. Ma dobbiamo lavorare anche su pratiche agronomiche. E su una strategia integrata che riparta dalla conoscenza profonda del territorio, che non è solo vigneto, ma paesaggio, biodiversità, suolo ed ecosistema”. È la riflessione di Diego Tomasi, ricercatore del Crea e direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che nelle previsioni di vendemmia ha parlato in rappresentanza del sistema dei Consorzi di Tutela del Veneto. |
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Siccità più o meno ovunque e temperature sopra la media che, in buona parte, limiteranno la quantità delle uve in cantina e la loro resa in vino. Ma anche una sostanziale assenza di malattie fungine che, al netto di alcune recrudescenze di flavescenza dorata e mal dell’esca che un po’ preoccupano, fanno pensare che i grappoli che diventeranno vino potranno garantire una qualità interessante. Nell’impossibilità di tracciare una linea comune tra i tanti territori ed i mille vitigni italiani, è questa la cifra generale che caratterizza la vendemmia 2022. Che se per alcune varietà bianche precoci ed in alcuni territori è in corso da tempo, deve ancora entrare nel grosso che, più o meno ovunque, partirà da dopo metà settembre. E’ questo, almeno, il quadro di sintesi che arriva dalle “Previsioni Vendemmiali 2022”, firmate da Veneto Agricoltura, con focus sul Veneto, Regione leader del vino italiano per produzione (10,9 milioni di ettolitri nel 2021, più o meno un quarto del totale nazionale) ed export (con 2,5 miliardi di euro nel 2021, il 35% del totale italiano), ma con testimonianze anche da Piemonte, Lombardia, Toscana, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e non solo (in approfondimento). |
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Il tema del caro bollette sta esplodendo in tutta Italia, con famiglie e imprese vessate dagli aumenti monstre dell’energia. E se più settori sottolineano il rischio dello stop alla produzione, la Fipe-Confcommercio, che già ieri aveva denunciato la situazione chiedendo l’estensione del credito di imposta anche alle aziende non energivore, oggi lancia “Bollette in Vetrina”, “una grande operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette ad operare”. |
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Da San Michele Appiano a Quintodecimo, da Arnaldo Caprai a Castello del Terriccio, da Castiglion del Bosco a Maso Martis, a I Garagisti di Sorgono, con due etichette a testa, a tante altre griffe del vino italiano, da Terlano a Hofstätter, da Elena Fucci a Marisa Cuomo, da Mastroberardino a Primosic, da Bellavista a Umani Ronchi, da Di Majo Norante a Braida di Giacomo Bologna, da Damilano a Mirafiore, da Pio Cesare a Giovanni Sordo, da Gianfranco Fino ad Argiolas, da Cantina Mesa a Santadi, da Donnafugata a Banfi, da Campo alla Sughera a Castellare di Castellina, da Fonterutoli a Castello di Montepò, da Dei a Fontodi, da Il Marroneto a Ornellaia, da Tenuta di Trinoro a Tenuta Luce, da Letrari ad Allegrini, da Tenuta Sant’Antonio a Tommasi: ecco le cantine in lizza per i “Platinum Award”, il massimo riconoscimento della guida la guida “The WineHunter Award 2022”. |
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E se Facebook non molla, continuano a crescere TikTok e Twich di Amazon, ma anche WhatsApp non è da sottovalutare: è la piattaforma più usata dagli italiani (33 milioni, ndr)”. A WineNews, la digital project manager e brand strategist, Nicoletta Polliotto, che con Ilaria Legato ha sviluppato il metodo di “Restaurant branding”, unico in Europa registrato come marchio, per aiutare i ristoratori a far emergere la loro personalità, scavando dentro i valori di un brand. |
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