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N. 3.784 - ore 17:00 - Martedì 5 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | In Champagne la vendemmia è entrata nel vivo, e nonostante le condizioni climatiche difficili che hanno accompagnato la maturazione delle uve, il Comité Champagne prevede un raccolto di grande qualità. Dall’inizio dell’anno alla fine di luglio, la stagione viticola è stata particolarmente tranquilla, ma il clima, in agosto, si è poi rivelato più incerto, caldo e umido, portando alla comparsa di focolai di botrite. Fortunatamente, questo clima ha favorito anche “il peso eccezionale dei grappoli, più di 220 grammi in media, cosa mai vista in Champagne”, ha detto Maxime Toubart, presidente dei vigneron del Comité Champagne (in approfondimento). | |
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| | Ricalcando la storica classificazione gerarchica e qualitativa dei grandi vini di Bordeaux del 1855, il Liv-ex, l’indice di riferimento per il mercato secondario dei fine wine, mette in fila dal 2009, a cadenza biennale, i più grandi vini del mondo, divisi gerarchicamente su cinque fasce, seguendo un solo requisito: il prezzo. Una classificazione costantemente rivista ed aggiornata, che, dal 2017, ha deciso di aprire le porte a sempre più territori e Paesi, pescando per la “2023 Liv-ex Classification” tra le cantine che - nel periodo luglio 2022/giugno 2023 - hanno registrato almeno 12 scambi di 5 o più annate, prendendo però in considerazione solo le ultime dieci annate fisiche in commercio, a partire dalla 2020, motivo per cui il numero delle etichette è sceso dalle 349 del 2021 alle 296 di oggi. Per l’Italia sono 65 le etichette presenti nella classificazione, con ben tre aziende capaci di portare quattro etichette diverse: Frescobaldi (Masseto, Ornellaia, Luce della Vite e Le Serre Nuove dell’Ornellaia), Giacomo Conterno (Barolo Monfortino Riserva, Barolo Francia, Barolo Cerretta e Barbera d’Alba Francia) e Vietti (Barolo Villero Riserva, Barolo Ravera, Barolo Rocche di Castiglione e Barolo Lazzarito). A quota tre ci sono Antinori (Solaia, Tignanello e Bolgheri Guado al Tasso) e ColleMassari Wine Estates (Grattamacco e Poggio di Sotto, con Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino). Con due etichette troviamo addirittura 11 produttori: Biondi-Santi (Brunello di Montalcino e Brunello di Montalcino Riserva), Castello dei Rampolla (D’Alceo e Sammarco), G. D. Vajra (Barolo Bricco delle Viole e Barolo Ravera), Casanova di Neri (Brunello di Montalcino Tenuta Nuova e Brunello di Montalcino Cerretalto), Poggio di Sotto (Brunello e Rosso di Montalcino), Valdicava (Brunello di Montalcino Riserva Madonna Piano e Brunello di Montalcino), Bruno Giacosa (Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva e Barolo Falletto), Bibi Graetz (Toscana Rosso e Colore Rosso), Tua Rita (Redigaffi e Giusto di Notri), Chiara Boschis - E.Pira e Figli (Barolo Cannubi e Barolo Mosconi) e Fontodi (Chianti Classico Vigna del Sorbo Gran Selezione e Colli della Toscana Centrale Flaccianello della Pieve). | |
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| | L’Irlanda sarà il primo Paese dell’Unione Europea a garantire che, dal 2026, tutti i prodotti alcolici riportino un’etichettatura completa sui rischi per la salute derivanti dal consumo di alcol, comprese le avvertenze sul rischio di sviluppare tumori. Per il Centres for European Policy Network, una scelta sostanzialmente ragionevole. “Alla luce dei rischi sanitari, sociali ed economici dell’alcol, l’iniziativa irlandese dovrebbe essere attuata in tutta Europa”, dice Andrea De Petris, giurista e direttore scientifico del Cep a Roma. Posizione distante da quella del Governo, ribadita dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “l’etichettatura non è “ragionevole”, come dichiarato dal Cep. Questo sistema, infatti, rischia solo di essere un elemento condizionante e discriminatorio, con l’unico obiettivo di stigmatizzare un prodotto principe dell’export italiano: il vino”. | |
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| | | Delle 65 etichette italiane, 8 sono nella prima fascia, 25 nella seconda, 11 nella terza, 16 nella quarta e 5 nella quinta. Tra le Regioni, guida la Toscana, con 38 vini nella “2023 Liv-ex Classification”, seguita dal Piemonte, a quota 25, e da Veneto e Abruzzo, con un’etichetta ciascuno. Restringendo l’analisi alle diverse denominazioni, sul podio salgono Barolo, con 23 vini nella classificazione del Liv-ex, Toscana Igt, con 17 etichette, e Brunello di Montalcino, con 13 vini (a cui aggiungere un Rosso di Montalcino), mentre 5 sono i vini di Bolgheri-Sassicaia. Dietro al Romanée-Conti Grand Cru di Domaine de la Romanée-Conti, che si conferma il vino più costoso, con un prezzo a cassa di 234.214 sterline, sono 8 i vini italiani nella fascia di prezzo più alta: Barolo Piè Franco Cappellano (10.492 sterline), Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno (9.943 sterline), Toscana Masseto Frescobaldi (7.327 sterline), Toscana Sangiovese Soldera Case Basse (5.835 sterline), Barolo Monvigliero Comm. G. B. Burlotto (4.199 sterline), Brunello di Montalcino Riserva Biondi-Santi (3.920 sterline), Barolo Brunate Giuseppe Rinaldi (3.893 sterline) e Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva Bruno Giacosa (3.846 sterline). | |
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| | | “La vendemmia in Toscana è in calo tra il 10 e il 20% per gli attacchi della Peronospora, più evidenti nel fondovalle rispetto alle zone collinari ed alla fascia litoranea. La qualità dei vini resta elevata, ma i viticoltori sono in sofferenza per il costo dei trattamenti e delle materie prime. E mancano almeno 5.000 addetti rispetto a due anni fa”: così Francesco Colpizzi, presidente della federazione del vino di Confagricoltura Toscana, Regione tra le più blasonate ed economicamente importanti, dopo il Veneto e, testa a testa, con il Piemonte, quando si parla di vino.
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| | Se nel mondo ormai 1 bottiglia di vino su 10 consumata è di rosè, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Mondiale dei Vini Rosè, l’Italia, in termini di qualità, è uno dei Paesi più importanti. E la sua migliore espressione recente è il Negramaro Rohesia Rosato 2021, tra le etichette più rappresentative di Cantele, cantina di riferimento del vino salentino, seguito dal capostipite dei rosati italiani, il Five Roses di Leone De Castris (annata 2021, 78esimo anniversario), e da una altro nome storico come Guerrieri Rizzardi, con il Bardolino Chiaretto Classico Keya 2021. Questo il vertice della “Top 10 dei vini rosè” del mensile “Gentlemen” (in approfondimento), che ha incrociato i giudizi delle guide ai vini di Gambero Rosso, Seminario Veronelli, Bibenda (Fondazione Italiana Sommelier - Fis), Vitae (Associazione Italiana Sommelier), Luca Maroni e Daniele Cernilli. | |
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| | | “Dagli attuali 1,7 ettari di vigneto, quest’anno nasceranno altri 1,5 per arrivare a 5,8 tra Pompei e gli altri siti, e nel Vivaio di Pompei sperimenteremo anche barbatelle di vitigni antichi della Georgia”. Così, a WineNews, l’architetto Paolo Mighetto, responsabile del verde del Parco Archeologico di Pompei. “Il sogno è di avere un vino che arriva dal vigneto di Casa Europa o del Foro Boario, come fossero quasi dei Cru frutto di una “zonazione archeologica”. Tra qualche giorno, comunicheremo l’azienda che sarà nostra partner”. | |
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