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N. 3.678 - ore 17:00 - Lunedì 3 Aprile 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Chiude di nuovo in crescita e sfiora quota 1 miliardo di bottiglie (978 milioni) la produzione di spumanti italiani nel 2022. Lo rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, sui dati degli organismi di certificazione. Il dato segna un leggero aumento (+4%) sullo strabordante 2021 (+25%), con i comuni e varietali (+10%) che fanno meglio degli sparkling Doc-Igp (+3%, 807 milioni di bottiglia). L’export conferma il ruolo trainante degli spumanti italiani in favore di tutto il comparto. Nel 2022 l’Italia ha esportato 5,2 milioni di ettolitri di spumante, in aumento del 6% sul 2021, di cui 3,7 milioni di Prosecco (+6%) e 461.000 di Asti (+9%). |
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Prove di concordia tra la produzione di vino, che deve aumentare i listini a causa del caro energia e materie prime, e la Distribuzione Moderna, che con margini già ridotti è “restia” ad accettarli, sono andate in scena oggi al “Vinitaly 2023”, nella tavola rotonda organizzata da Veronafiere. In questa congiuntura particolarmente critica ciò che serve a entrambe le parti è un equilibrio che possa trasformarsi in sinergia. Gli anni della pandemia, la guerra in corso, l’inflazione hanno determinato e stanno determinando turbolenze sui mercati che possono essere governate, quantomeno in parte, dall’avvicinamento dei due anelli di questa filiera, ma anche da un cambio di paradigma perché si cominci a non ragionare solo di prezzo, ma anche di promozione del valore del vino. Un risultato premiante sia per la produzione, sia per la Distribuzione Moderna, pena la prosecuzione dell’emorragia che vede i giovani sempre più disinteressati al vino orientarsi su altre bevande, con la fortunata esclusione degli spumanti che ancora tengono. A parlarne i rappresentanti della filiera del vino, come Mirko Baggio, responsabile vendite gdo di Villa Sandi, per Federvini, e Luca Devigili, business development manager di Banfi, per Unione Italiana Vini-Uiv, e delle grandi insegne come Coop, Conad, MD, Selex e Carrefour (in approfondimento). Il quadro, oggi, non è roseo. “Nel primo trimestre del 2023 - ha spiegato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già Iri) - le vendite sono calate a volume del -6,2% e quelle delle bollicine dello -0,5% (dati Circana, sulle prime 11 settimane del 2023). Di contro, le tensioni inflazionistiche hanno causato, anche nel primo trimestre del 2023, un sensibile aumento dei prezzi: +7,0% il vino e +6,6% le bollicine; il che ha portato a registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine. Per la prosecuzione del 2023 molto dipenderà dallo scenario macroeconomico che si affermerà nel corso dei mesi. Le possibilità di recupero del secondo semestre sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023”. |
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Dalle riflessioni sull’importanza di avere un archivio storico per raccontare la longevità dei vini e la costanza qualitativa di un’azienda, come ha fatto Bertani con la “Library” del suo Amarone, al racconto, nel bicchiere, di come il climate change e anche un solo grado di temperatura influiscono sull’annata, come ha fatto il Consorzio del Brunello di Montalcino mettendo a confronto le vendemmie 2008 e 2018, dalla narrazione di una tipologia di vini che ha cambiato la storia, come quella racchiusa nelle bottiglie dell’associazione “Historical Supertuscans”, a tanti altri vini in tasting: “Vinitaly”, tra business e politica, è anche il teatro di decine e decine di degustazioni che rivelano l’essenza del vino italiano. Come quelle che WineNews vi racconta on line, con i suoi approfondimenti. |
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“Sono felice di essere qui, a “Vinitaly”. L’agricoltura è un pilastro della nostra economia, e il vino è un settore fondamentale, e funziona solo se mettiamo insieme i secoli di tradizioni che abbiamo con l’innovazione e la modernità, e nessuno meglio dei giovani studenti può farlo. Per questo ragioniamo di un “liceo del made in Italy”. L’agroalimentare è fondamentale, i ragazzi degli Istituti Agrari sono stati lungimiranti, perché non c’è niente di più legato alla nostra cultura di quello che studiano, tramandano e portano avanti. E per questo l’Italia li ringrazia. Il vino è eccellenza: siamo i primi produttori ed i secondi consumatori di vino. Ed io in questo faccio la mia parte”. Così, a “Vinitaly 2023”, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che, con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, quello del Turismo, Daniela Santanchè, quello della Salute, Orazio Schillaci, e quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha premiato gli studenti vincitori del “Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia”, promosso dal Crea. Ennesimo momento di testimonianza dell’impronta politica e della presenza forte del Governo in questo “Vinitaly”, anche nel convegno “Il vino: salute, imprese e turismo”, a conferma dell’approccio “multidisciplinare” alla materia, come ribadito dallo stesso Ministro Lollobrigida. |
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Il vino? È soprattutto convivialità (41%), esperienza che ti consente di conoscere un territorio (27%), ma anche un’opera d’arte (13%). E per conoscere il vino, l’ideale è visitare le cantine. Ascoltando magari i suggerimenti dell’enologo e del vignaiolo, autorevoli interlocutori. Sono alcuni dei risultati dell’indagine sui wine & food lover under 40 di tutta Italia del professor Gabriele Micozzi (Luiss Business School e Università Politecnica delle Marche), per le “Le Donne del Vino”, presentata nella Regione Marche a “Vinitaly” (in approfondimento). |
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Il turismo del vino è una leva economica e di valorizzazione diventata fondamentale praticamente per ogni Regione. Che ha tante declinazioni. Il Consorzio Vini d’Abruzzo, guidato da Alessandro Nicodemi, con Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano e Slow Food, ha individuato in questo senso una strada originale, che mette al centro i luoghi identitari della Regione attraverso i vini. Si chiama “Fai Percorsi Slow”, e da weekend (29 e 30 aprile) all’insegna del turismo slow, della tipicità culinaria, della sostenibilità e alla scopetta dei tesori nascosti d’Abruzzo, punta a diventare il progetto di riferimento per tutto il Paese. I vini d’Abruzzo, così, si fanno ambasciatori di luoghi d’arte eccezionalmente aperti agli enoturisti. In sei itinerari, tanti quanti i gioielli del Fai che apriranno le porte ai vini delle cantine e ai prodotti di 18 Presìdi Slow Food e 22 Comunità del Cibo d’Abruzzo. |
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A “Vinitaly”, il Presidente del Consiglio, la premiazione del “Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia” e l’incontro con gli studenti, ed il “giro d’Italia” nel calice, con il “cameo”, tra le altre, alla Regione Marche, ed il regalo speciale dall’associazione “Centimetro zero”, per sottolineare che “la bellezza del mondo è data non solo dall’unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell’unità”. |
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