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N. 3.465 - ore 17:00 - Martedì 19 Luglio 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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È il Geranium di Copenaghen a salire sul gradino più alto della “The World’s 50 Best Restaurants” 2022, edizione n. 20 della classifica sponsorizzata da S.Pellegrino & Acqua Panna, di scena ieri a Londra, presentata dalla star di Hollywood Stanley Tucci, ormai “rapito” dal mondo della gastronomia. Un avvicendamento tutto danese, con il n. 2 dell’edizione 2021, guidato dallo chef Rasmus Kofoed, che sale in vetta, dove un anno fa arrivò il Noma di Copenaghen (ora nel ristretto club dei “Best of The Best”). Sul podio anche il “Central” di Lima di chef Virgilio Martinez ed il “Disfrutar” di Barcellona, con un trio ai fornelli: Oriol Castro, Mateu Casañas, Eduard Xatruch. |
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La lunga serata che ha consegnato alla ristorazione mondiale la classifica dei “World’s 50 Best Restaurants” 2022, restituisce all’Italia il posto che merita nel panorama gastronomico, con la palma simbolica, a pari merito con la Spagna, di Paese con più locali in lista: 6, di cui 2 in top ten. Il Lido 84, il ristorante di Gardone Riviera (Brescia), guidato dallo chef Riccardo Camanini, conquista la posizione più alta, salendo alla n. 8 (nel 2021 si è classificato al n.15); al n. 10 Le Calandre di Rubano (Padova), guidato dai fratelli Alajmo, guadagna 16 posizioni dal 2021; il ristorante Uliassi di Senigallia, dello chef tre stelle Michelin Mauro Uliassi, si classifica al n. 12, scalando 40 posizioni dal 2021, exploit che gli permette di aggiudicarsi il premio “Highest New Entry” per l’ingresso più alto in classifica; la posizione n. 15 va al Reale di Castel di Sangro (L’Aquila), il ristorante dello chef Niko Romito; il Piazza Duomo di Alba (Cuneo), guidato dallo chef Enrico Crippa (di proprietà della griffe del Barolo Ceretto), è al n. 19; e alla posizione n. 29 il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano dello chef Norbert Niederkofler (nel 2021 alla n. 54). A completare la top ten, alla posizione n. 4 c’è il Diverxo di Madrid di David Muñoz, alla n. 5 il Pujol di Città del Messico di Enrique Olvera, alla n. 6 l’Asador Etxebarri, ad Axpe, di Victor Arguinzoniz, al n. 7 A Casa do Porco, a San Paolo di Jefferson Rueda, e al n. 9 il Quintonil di Città del Messico, guidato da Alejandra Flores e Jorge Vallejo. Tra i premi speciali, il “Sustainable Restaurant Award” va ad “Aponiente”, dello chef Angel Leon, a Cadice (Spagna), il ristorante di domani, ossia “The one to watch” è invece “AM” di Alexandre Mazzia, a Marsiglia, mentre il “Pastry Chef Award” è andato a René Frank. L’“Art of Hospitality Award” è andato all’“Atomix” di New York, il “Best Female Chef Award” alla colombiana Leonor Espinosa ed il “Best Sommelier Award” al mitico Josep Roca, patron de “El Celler de Can Roca”. La scalata più grande, premiata con l’“Highest Climber Award”, è quella del “Nobelhart & Schmutzig” di Berlino. Nella classifica 2022 dei migliori ristoranti del mondo ci sono locali da 24 Paesi, suddivisi in 5 Continenti, con 12 ristoranti che fanno il loro debutto in classifica e due ritorni. |
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Le etichette di Romanée-Conti, Lafite Rothschild, Mouton Rothschild e Pétrus sono state quelle dei vini più ricercati tra i 600 trader del Liv-ex nei primi sei mesi del 2022, specie nelle annate successive alla 2010. Quando, però, si segmenta l’analisi per Regione - Stati Uniti, Regno Unito, Asia ed Europa - i risultati sono decisamente diversi, e spuntano le ultime due annate di Sassicaia, la 2018 e la 2019, tra le più cercate in Europa e Regno Unito. Se in Usa le prime dieci etichette più cercate sono tutte di Domaine de la Romanée-Conti Romanée-St-Vivant Grand Cru, e in Asia domina Chateau Mouton Rothschild, in Europa l’annata 2019 del Sassicaia è il sesto vino più cercato, con la 2018 alla posizione n. 8, mentre in Gran Bretagna la 2019 è addirittura al secondo posto, con la 2018 in quarta posizione. |
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Il passaggio di testimone alla guida di Slow Food (che vi abbiamo raccontato in anteprima su WineNews, ndr) è un momento fondamentale per la “Chiocciola”, guidata sin dalla sua fondazione, nel 1986, da Carlo Petrini, capace di creare un movimento internazionale presente oggi in 160 Paesi di tutto il mondo, con centinaia di presidi e migliaia di progetti. Tutti al servizio di una vera e propria rivoluzione nella dialettica tra l’uomo e la terra, nell’ambito di una rivoluzione alimentare che, recuperando tradizioni ancestrali, ha saputo dare risposte moderne alle sfide di una contemporaneità in cui l’emergenza climatica ha decisamente superato i livelli di guardia, diventando il tema più caldo nelle agende dei Governi. Nuove lotte, così, attendono il nuovo presidente, Edward Mukiibi, quelle energie nuove cui Petrini ha fatto riferimento nel suo intervento al Congresso Internazionale Slow Food n. 8 all’Università di Pollenzo, a Bra, nei giorni scorsi, che vi proponiamo (in approfondimento) nella sua versione integrale. Parole di straordinaria attualità e lucidità, che fanno il punto sull’oggi dettando implicitamente l’agenda di domani, senza però dimenticare quel tanto o tantissimo di buono fatto negli ultimi 30 anni e più. |
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L’ondata di calore che sta investendo l’Europa in questi giorni fa suonare l’allarme ovunque, con temperature mai viste ed incendi che hanno già distrutto oltre 250.000 ettari. L’ultimo, vastissimo, vicino Bordeaux: in 4 giorni 12.200 persone evacuate e 10.500 ettari bruciati, con le fiamme che minacciano, per ora solo da lontano, anche i vigneti di Graves, tanto che i proprietari della griffe Liber Pater, dove nasce il vino più costoso al mondo, sono stati evacuati ieri dalla loro azienda. |
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A giugno 2022 l’inflazione compie un ulteriore balzo in avanti, salendo all’8% (sul 6,8% di maggio). Un’impennata che, a livello complessivo, non si riscontra nella ristorazione, come dimostrano i dati dell’Ufficio Studi Fipe/Confcommercio. Rispetto a giugno 2021, l’inflazione è salita al 4,4%, nonostante l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici (dal +42,6% di maggio al +48,7%) e di quelli dei beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,1%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%). Difficile che nei prossimi mesi i listini di bar e ristoranti non vengano maggiormente toccati dalla fiammata inflazionistica che sta attraversando l’intera economia. Tuttavia, pur in uno scenario di grande incertezza, “l’indice di fiducia” del settore “si attesta a 112, tornando in territorio positivo dopo 9 mesi”, spiega la Fipe/Confcommercio. |
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“I miei ricordi tra cibo e cinema? Ne ho uno bellissimo: nei sei mesi che abbiamo passato in Ucraina per “La Tregua” andavo nei mercati dei contadini, dove c’era ogni ben di Dio e compravo i loro prodotti per cucinarli la sera nella mia camera d’albergo a Francesco Rosi, John Turturro e a tutto il cast. Siamo diventati amici e ci scriviamo in questi tempi difficili”. Così, a WineNews, Andy Luotto, artista poliedrico e chef. “Ricordo anche i ciak di “Nero Wolfe” prima di pranzo: dopo ci mangiavamo tutto quello che avevo cucinato per le scene della serie tv interpretando il cuoco di casa Wolfe”. |
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