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N. 2.912 - ore 17:00 - Lunedì 1 Giugno 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La voglia di vino non si è fermata nella fase di lockdown, neanche tra i collezionisti. E guardando con fiducia al futuro, anche il mercato delle aste cerca di riprendere a pieni giri, sfruttando il web. Appuntamento vicino da mettere in calendario è l’asta via internet di Aste Bolaffi, in programma il 9 giugno su www.astebolaffi.it, con un top lot da urlo: una verticale in 56 magnum di Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, dal 1990 al 2010, che parte da una base d’asta di 81.600 euro. Un super lotto di livello assoluto, accompagnato da altri grandi nomi d’Italia e di Francia, con la voglia di grandi vini che non si ferma, neanche in pandemia. |
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La riscoperta delle botteghe di paese, dai forni alle macellerie, dagli alimentari alle pasticcerie, che, in fase di lockdown, hanno sopperito tanto alla difficoltà negli spostamenti, quanto ad un rapporto sociale limitatissimo. La riscoperta dei piccoli paesi di campagna come luoghi più sicuri per vivere rispetto alle città e ai centri urbani, anche dal punto di vista sanitario, con condizioni ambientali migliori e meno densità di popolazione. La rivalutazione del ruolo, prezioso più che mai nei giorni passati della quarantena, di spazi verdi nelle abitazioni, come giardini, anche piccolissimi, orti e così via, per il benessere fisico e mentale delle persone. Tutti elementi che sembrano spingere, almeno nel prossimo futuro, ad un ritorno in grande stile dei piccoli borghi rurali, uno dei trend sottolineati da WineNews in queste settimane in cui è difficile interpretare il presente ed immaginare il domani. Piccoli borghi rurali a rischio spopolamento, fino ad oggi - al netto delle località più famose e prestigiose, spesso legate ai più grandi vini del Belpaese - come ribadito più volte, tra gli altri, da Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, ma che si trovano davanti un futuro all’insegna della rinascita. A patto che si investa in infrastrutture importanti, anche sul fronte della connessione internet, perché questi borghi diventino anche smart, come sottolineato dai tanti architetti sentiti in questi giorni da WineNews, come Marco Casamonti dello Studio Archea Associati, tra gli architetti più importanti del Belpaese. Ora, a testimoniare questo sentiment, arriva anche l’analisi Unicredit Subito Casa, ramo immobiliare dell’Istituto di credito, che analizzando le ricerche degli utenti nel lockdown, ha riscontrato “un forte incremento nella ricerca di case con giardino o terrazzo”, accompagnato “da una netta crescita delle ricerche di case fuori città”. Il trend spiega Unicredit, lascia pensare che le persone stiano cercando un riavvicinamento con la natura, prediligendo abitazioni spaziose in ambienti rurali. Un’opportunità, dunque, per tante aree rurali e vinicole d’Italia, soprattutto per quelle meno famose, glamour e blasonate. Dove produzioni agroalimentari di qualità, vino e ristorazione di territorio sono colonne portanti, dal punto di vista occupazionale, economico, sociale e ambientale, di tanti degli oltre 6.000 borghi di tutta Italia. |
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Di certo, c’è che la voglia di ripartire non manca, dal Veneto alla Toscana, dal Trentino Alto Adige alla Puglia, dal Friuli alla Sicilia, dalle Marche alla Campania. E anche se virtualmente, tra degustazioni, delivery e il più grande brindisi sul web, nel weekend delle #CantineAperteInsieme, edizione “social” dell’evento più importante del turismo del vino in Italia promosso dal Movimento Turismo del Vino, aziende e appassionati sono tornati ad incontrarsi e l’enoturismo, tra i fenomeni made in Italy di maggior successo degli ultimi decenni, motore dei territori e del turismo del Belpaese in generale, ha ricominciato a muovere i primi passi nella ripartenza del Paese. “Insieme - ha detto il presidente Mtv Italia, Nicola D’Auria - possiamo assicurarci che l’Italia torni a essere una delle più grandi destinazioni enogastronomiche al mondo”. |
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“Ognuno, qui in Usa, dice che il Brunello di Montalcino, di tutti i vini rossi italiani, è il suo preferito e per questo, nonostante le difficoltà del momento, le prospettive per il Brunello nel mercato americano sono brillanti”. Parola di Richard Parsons, uno che conosce bene tanto il mercato Usa che il Brunello di Montalcino, visto che è l’ex consigliere economico dell’ex presidente Usa Barack Obama (che accompagnò nella sua vacanza in Val d’Orcia e Montalcino), e già vertice di colossi come Time Warner e City Group, e produttore, dal 2000, di Brunello di Montalcino, con la cantina “Il Palazzone”. Un amore nato durante un viaggio, e poi trasformato in un progetto di passione e di impresa. “Sono venuto qui per l’amore che provo verso il Brunello, il mio vino preferito - racconta Parsons - e mi sono innamorato del luogo allo stesso modo che del vino”. Qui Parsons, che, nel tempo, ha messo insieme 5 ettari di vigneto tutti iscritti a Brunello, produce 11.000 bottiglie di Brunello di Montalcino all’anno, e 10.000 di Rosso di Montalcino. Vini che, per scelta, per la metà vengono venduti direttamente in azienda, ed il resto nel mondo. Di cui 1 su 5 in Usa. Mercato che Richard Parsons conosce bene e che, al netto delle difficoltà legate alla pandemia, non ha smesso di desiderare il grande vino italiano, a partire dai suoi grandi alfieri. |
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“Orgogliosa in quanto donna, imprenditrice del vino, ed infine come veronese e veneta”. Parole di Marilisa Allegrini, una delle grandi regine dell’Amarone della Valpolicella, che guida la storica azienda di famiglia (con cantine anche a Montalcino, con San Polo, e Bolgheri, con Poggio al Tesoro), nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Mattarella. Insieme a nomi come Ferruccio Ferragamo, alla guida della griffe della moda e produttore di vino con Il Borro, e Gianni Fiasconaro, nome top della pasticceria di Sicilia. |
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Fico Eataly World, il parco dedicato al cibo più grande del mondo ideato da Oscar Farinetti, riapre e lo fa in assoluta sicurezza. Dal 2 giugno, dunque, porte aperte a Bologna: “dopo i mesi di chiusura per il lockdown - spiega Tiziana Primori, ad Fico - lavoriamo con tutti gli imprenditori presenti nel parco per avere luoghi sicuri sia all’interno che all’esterno”. Sono state studiate nuove esperienze guidate e iniziative speciali, come la possibilità di prenotare uno spazio intero riservato per gustarsi in relax tutte le specialità del Belpaese oppure le “Emozioni del gusto”, sei percorsi tematici (“La forma della tradizione”, “Tutto il buono del maiale”, “Il tortellino d’autore”, “Paste in tutte le salse”, “Vino al Vino”, “Dulcis in fundo”) che attraversano le fabbriche, gli allevamenti e le coltivazioni di Fico per scoprire le storie dietro ai prodotti del territorio italiano.
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Le riflessioni in materia di Antonio Galloni (Vinous), Bruce Sanderson (Wine Spectator) e Jeannie Cho Lee (Master of Wine). Il percorso già in fase avanzata a Barolo e Barbaresco, le prospettive in altri grandi territori che vanno da Montalcino al Chianti Classico, dalla Valpolicella all’Etna. Una strada fondamentale per far crescere ancora il valore ed il prestigio del vino italiano, soprattutto tra appassionati e collezionisti di grandi vini, che chiedono sempre più tipicità e storicità ad una bottiglia di vino.
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