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N. 2.555 - ore 17:00 - Martedì 18 Dicembre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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C’è una strada, la mitica Chiantigiana, ovvero la Statale 222 che unisce Siena e Firenze attraversando i meravigliosi colli vitati del Chianti, che è sicuramente da percorrere almeno una volta nella vita. Ed il periodo delle feste natalizie, potrebbe essere quello più giusto per farci un giro, e godersi uno spettacolo unico, soprattutto al calar del sole. Le colline vitate di Cecchi, celebre e storica griffe del Chianti Classico, a Castellina in Chianti, si sono trasformate in una delle proiezioni in ambiente naturale più grandi del mondo: col supporto di Epson Italia, è tornato tra i vigneti “Luci in Vigna”. Un modo, unico e mozzafiato, per augurare buone feste e buon anno nuovo. |
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La passione degli italiani per le bollicine è sempre più forte, tanto che il Franciacorta è la Denominazione in assoluto più venduta del 2018 (con ben 1 bottiglia su 10), davanti all’Amarone della Valpolicella (9%, e vino con il prezzo medio maggiore, sui 45,5 euro a bottiglia) e al Prosecco (9%, mettendo insieme la Doc ed il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg), davanti ad un altro nome top del vino italiano come il Brunello di Montalcino: a dirlo l’Osservatorio Signorvino-Nomisma, presentato oggi a Milano, e realizzato sui dati dei 15 punti vendita in tutti Italia dell’eno-catena fondata da “Mister Calzedonia” Sandro Veronesi, e diventata in pochi anni un punto di riferimento del commercio enoico italiano. Da cui emerge, ancora, che le bottiglie che hanno registrato una crescita maggiore nel 2018, sono di Lugana, Rosso di Montalcino e Pinot Nero, seguiti da Prosecco, Amarone e Trentodoc. In merito alla spesa che gli italiani sono disposti a sostenere, la fascia di prezzo che convince di più, sia per il consumo in store che per il take away, è per il 25% composta da vini che costano tra i 24,90 ed i 49,90 euro, poi, con il 20%, vengono vini che escono ad un prezzo dai 14,90 ai 19,90 euro. I vini rossi, nel complesso, sono i più apprezzati (41%), seguiti dalle bollicine (25%) e dai vini bianchi (18%), davanti a vini dolci (6%) e rosati (4%). Dall’Osservatorio, ancora, emerge che nella popolazione tra i 18 ed i 65 anni, ovvero la fascia in cui si concentra la grande maggioranza dei consumi di vino, la maggior parte beve 2-3 volte al mese (29%), davanti a chi lo fa solo 2-3 volte a settimana (23), mentre il 16% consuma vino tutti i giorni, a fronte di un 18% che lo fa ancora meno di 2-3 volte al mese, e ad un 15% che non riempie mai il calice. A proposito dei canali di vendita, se come detto, il 35% dei consumatori acquista abitualmente in enoteche e negozi specializzati, il 74% lo fa soprattutto in iper e supermercati, il 32% direttamente dal produttore, il 12% nei discount ed il 4% on line. Tra i criteri di scelta, chi compra in enoteca guarda prima di tutto al territorio di produzione (24%, rispetto al 20% del totale dei consumatori) poi al fatto che il vino sia a Denominazione (22% vs 19%). |
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Regione tra le più prestigiose al mondo per i suoi grandi vini, il Piemonte saluta una vendemmia 2018 abbondante, e con una qualità da “4 stelle”, tra l’ottimo e l’eccellente, secondo l’analisi di Piemonte Anteprima Vendemmia 2018, by Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte. Un’annata “miracolosa, dove il rapporto tra la quantità eccezionale delle uve e la loro qualità è tra i migliori delle ultime annate. Probabilmente il migliore in assoluto tra le vendemmie dal 2000”. Nel dettaglio, la produzione è stata di poco più di 2,5 milioni di ettolitri (+30% sul 2017), e in qualità il risultato migliore è per il vitigno principe della Regione, il Nebbiolo di Langhe e Roero, poi Pelaverga di Verduno e il Cortese zona Gavi, che si aggiudicano quasi l’eccellenza (4 stelle e mezzo). Seguono con 4 stelle Barbera, Grignolino, Freisa, Arneis, Erbaluce, Favorita, Vespolina e Chardonnay. |
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Se Gaja, uno dei nomi più prestigiosi del vino italiano, è il brand italiano migliore nella “Liv-Ex Power 100”, la famiglia Antinori (nella foto), alla guida di una delle realtà più storiche ed importanti, è l’unica a mettere due marchi-icona dell’Italia nel calice, Tignanello e Solaia, nella classifica stilata ogni anno dal punto di riferimento del mercato secondario. Gaja, dunque, è primo degli italiani, al n. 26, in una lista dove domina la Borgogna (con 29 etichette), e vede al vertice Leroy, davanti a Lafite Rothschild e a Domaine de la Romanée-Conti. A seguire, tra i brand tricolore, un altro nome icona del vino italiano, Sassicaia della Tenuta San Guido, al n. 29. Ancora, per il Belpaese, al n. 53 un altro mito di Bolgheri, Ornellaia, e poi uno dei nomi top del Piemonte, Bruno Giacosa, al n. 56. A seguire il Tignanello, al n. 76, e poi i Produttori del Barbaresco, tra i nomi più affermati del Piemonte enoico, al n. 87. A rappresentare l’Italia, ancora, in posizione n. 89 c’è il Masseto, vino italiano dominante per quotazione nelle aste mondiali, davanti al Solaia, al n. 92. A chiudere il gruppo degli italiani, infine, un’altra griffe del Barolo, Luciano Sandrone, al n. 95, davanti a Tua Rita, tra le cantine più conosciute di Toscana, al n. 96. |
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Ispirato al Vaso Blu, un’anfora vinaria rinvenuta a Pompei nel 1837, pezzo icona del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è un Taurasi Riserva 2012 che raccona in un testo storico in bottiglia il legame tra l’anforisco e questo vino, simbolo della produzione enoica del Sud Italia nel mondo: ecco il Vino Blu con il brand “Mann Di Meo”, con il quale nasce una collaborazione tra il Museo napoletano e la cantina irpina Di Meo, lanciata nei giorni scorsi dal direttore del Mann, Paolo Giulierini, con Generoso e Roberto Di Meo. |
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Due record storici, quello del fatturato netto, a 188 milioni di euro (+1,8% sul 2017), e quello dell’utile, a 3 milioni di euro (+96,7%), ma anche l’export a quota 80% del totale, l’importante conferma della Certificazione della produzione 2018 secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata, a simbolo dell’impegno ambientale e sostenibile del Gruppo Mezzacorona, solidamente nella top 10 dei fatturati tra le aziende del vino del Belpaese, che controlla marchi come Mezzacorona, Rotari, Tolloy, Feudo Arancio-Stemmari, e l’edizione n. 2 del “Bilancio di Sostenibilità”: tra difficoltà climatiche e quindi di produzione, e grandi successi, è il bilancio 2018 del Gruppo Mezzacorona, uno dei gruppi vitivinicoli trentini più importanti nel mondo della cooperazione, ieri nell’Assemblea Generale n. 114, con il presidente Luca Rigotti ed il dg Francesco Giovannini. |
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Nel “compleanno” della Scuola di Alta Formazione di Sala della Famiglia Cotarella, le riflessioni, su un tema che guarda da vicino il wine & food e la ristorazione, ma che contamina anche altri settori, di Marta Cotarella, Beppe Palmieri (Osteria Francescana), Alex Pipero (Pipero al Rex), Stefano Domenicali (Lamborghini), Lamberto Tacoli (Nautica Italiana), Paolo Marchi (Identità Golose) e Bruno Vespa.
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