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N. 3.123 - ore 17:00 - Venerdì 26 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Scegliere i videogiochi sviluppati da studi italiani indipendenti per raccontare i territori e le loro eccellenza. Strada intrapresa da IIDEA, l’associazione italiana del settore, ed il big Nintendo, che tra le case history hanno selezionato anche “Hundred Days”, gioco che simula, in ogni suo aspetto, il processo di produzione e vendita del vino, firmato da Broken Arms Games, studio basato ad Alessadria, e in arrivo in primavera su Pc e successivamente per la console Nintendo Switch. “Siamo partiti dalla Langhe che sono il nostro territorio - ha detto la Ceo Elisa Farinetti - ma arriveranno anche Napa Valley, Bordeaux e altri territori italiani”. |
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In fiera, in presenza, con spazi preallestiti “chiavi in mano” e protocolli per garantire sicurezza e business ad espositori e visitatori, esclusivamente addetti ai lavori, dall’Italia e dal mondo, anche grazie al supporto dell’Ice, del Ministero delle Politiche Agricole e di quello dello affari Esteri, e delle principali organizzazioni di filiera che garantiscono pieno appoggio, come Unione Italiana Vini (Uiv) e Federvini. Ma anche gli “Stati Generali del Vino Italiano”, con le istituzioni italiane ed europee, gli imprenditori ed i top manager del settore, per creare una visione nuova e condivisa del futuro di un settore strategico per l’Italia. Sarà tutto questo “Vinitaly Special Edition”, l’evento b2b di Veronafiere di scena il 17-19 ottobre a Veronafiere, dopo il rinvio di Vinitaly n. 54 al 2022 (“Opera Wine” by “Wine Spectator”, invece, rimane il 18-19 giugno 2021, edizione antologica con le 200 cantine iconiche del vino italiano nel mondo), a causa della pandemia. Evento che, nelle intenzioni di tutti, dovrebbe segnare la ripartenza vera e propria del vino italiano, in un pandemia che ha colpito duramente il settore (a gennaio 2021 l’export nei primi 10 mercati segna un -19% sul 2020, secondo l’Osservatorio Vinitaly - Wine Monitor), e che per allora, speriamo, Italia ed Europa abbiano superato in grande parte, come già sembra aver fatto la Cina e come stanno facendo gli Stati Uniti. A presentare l’evento, ma anche le attività internazionali di VeronaFiere che non si sono mai fermate, oggi, il presidente ed il dg di Veronafiere, Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, con Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali (che ha definito Vinitaly “un evento fondamentale per il settore”), Manlio Di Stefano, Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Federico Sboarina, sindaco di Verona, Carlo Ferro, presidente Ice-Agenzia, Paolo De Castro, europarlamentare, Gino Colangelo, presidente di Colangelo & Partners e Alessandro Mugnano, ceo Interprocom Cantine Divine. “Vinitaly Special Edition - ha sottolineato Mantovani - è un evento che abbiamo fortemente condiviso con il mondo della produzione e le associazioni. Sarà un Vinitaly più smart e semplice da gestire per le aziende” (tutti gli interventi nell’approfondimento). |
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Alla base della straordinaria qualità del made in Italy agroalimentare c’è il lavoro. Di donne e uomini: sono oltre 1 milione i lavoratori dipendenti solo in agricoltura, cui vanno aggiunti 460.000 tra lavoratori autonomi, coltivatori e imprenditori agricoli e i 380.000 dipendenti dell’industria alimentare. Numeri che fanno del settore primario una colonna dell’economia italiana, capace di resistere alla dura prova della pandemia, garantendo in questo ultimo anno l’approvvigionamento di ogni genere di prima necessità senza grandi problemi. C’è però, da qualche anno, un cambiamento evidente nel lavoro nei campi: il boom delle esternalizzazioni, ossia dell’affidamento ad altre imprese dello svolgimento di alcune fasi del processo produttivo agricolo, al centro del webinar di oggi di Confagricoltura (in approfondimento). |
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Un’asta in presenza, oggi come oggi, è ancora un miraggio in una buona metà del mondo. Non ad Hong Kong, dove, come in tutta l’Asia, la vita è tornata alla normalità già da un pezzo, anche grazie alle rigide restrizioni imposte a chi arriva dall’estero. Tanto che anche per Raimondo Romani, alla guida, con Flaviano Gelardini, della “Gelardini & Romani Wine Auction”, essere presente alla vendita all’incanto di scena il 28 marzo, nella cornice del “Ciak - In The Kitchen”, tempio della ristorazione italiana ad Hong Kong, ha significato “trascorrere tre settimane in quarantena in hotel”, come racconta a WineNews. Ne varrà la pena, pur di portare sotto il martello dei collezionisti asiatici le bottiglie simbolo dell’Italia enoica. Con una certezza, quella che ormai “esperti ed appassionati sono consapevoli del valore dei nostri grandi vini”, spiega Raimondo Romani. Adesso, però, c’è da fare un altro step, perché “tra il grande pubblico asiatico persiste una diffusa percezione secondo cui l’Italia sarebbe ancora a rimorchio della Francia”, Una narrazione sbagliata, rispetto alla quale, “provo a rendere giustizia, sottolineando come l’icona della Borgogna si chiami “Romaneé-Conti”, e non “Parisienne-Conti”, perché è con l’Impero Romano che la viticoltura si è potuta diffondere in Europa”. |
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Se “nella dieta un ciclista professionista un calice di vino buono”, ci può ben stare, come detto a WineNews dal Ct della Nazionale di Ciclismo Davide Cassani, a maggior ragione sta bene una tappa del Giro d’Italia nei territori del vino. Che nel 2021 sarà la “Brunello Wine Stage”, il 19 maggio, con arrivo a Montalcino, tra strade bianche e vigneti. Presentata oggi dallo stesso Cassani, con il Presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci, Francesco Moser, icona ciclismo italiano (e oggi produttore di ottime bollicine in Trentino) e Mauro Vegni, direttore del Giro. |
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Le aziende del vino più evolute guardano sempre di più alla finanza alternativa, mentre player finanziari ed istituti di credito puntano sulle eccellenze del made in Italy, come il vino. In questo solco si inserisce il primo “Basket Bond di filiera”, programma da 200 milioni di euro che Cassa Depositi e Prestiti e UniCredit hanno lanciato per finanziare le imprese delle filiere strategiche dell’economia italiana. Partendo dal vino. Con Feudi di San Gregorio, realtà con il cuore in Irpinia ma vigneti e cantine in diversi territori d’Italia, e le venete Masi Agricola (che è anche quotata in Borsa sul listino Aim) e Pasqua, griffe dell’Amarone della Valpolicella e non solo. Tre realtà di primo livello che hanno emesso singolarmente minibond della durata di 7 anni, per 21 milioni di euro nel complesso, per finanziare i rispettivi piani di investimento e sviluppo sul mercato nazionale e internazionale. |
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La degustazione del mito di Bordeaux Château Pétrus affinato nello spazio, i dati sulle piante mandate tra le stelle da Space Cargo Unlimited: dall’Istituto delle Scienze del Vino e della Vigna a Bordeaux, le prime evidenze di un esperimento lungo, complesso ed affascinante che tocca il mondo del vino e di tutta l’agricoltura, nell’ottica della sostenibilità ma anche di un futuro forse meno lontano di quanto si pensi
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