Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.156 - ore 17:00 - Giovedì 13 Maggio 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Il boom del digitale nel mondo del vino ha attirato inevitabilmente anche il “cybercrimine”. Secondo un report di “Recorded Future” da aprile 2020 a marzo 2021, le registrazioni di siti a tema enoico (con termini come Wine, Vino, Bordeaux ...), sono state 96.489, ad un ritmo di 2-3 volte superiore al normale. E di pari passo, sono cresciuti anche i cosiddetti “domini malevoli” (utilizzati per truffe, frodi, furti di dati e così via), che sono stati 4.389. Ancora pochi rispetto ad altri settori, ma in aumento. Segno, anche questo, della crescita di interesse mondiale per il vino che, inevitabilmente, passa dal web, con tutti i rischi ed i benefici del caso. |
|
|
|
|
Le grandi potenzialità del vino italiano, capace ormai di esprimere grande qualità ad ogni latitudine; la ripresa in Usa, mercato strategico per la cantine d’Italia, dove si respira fiducia ed ottimismo; il lascito della pandemia nel settore del mercato del vino e della critica. Temi che WineNews ha affrontato con Antonio Galloni, fondatore di Vinous e tra le più autorevoli voci della critica internazionale, e grande conoscitore dell’Italia. Partendo proprio dagli States, dove Galloni vive, e dove la ripartenza, tra vaccinazione e riaperture di ristoranti e attività economiche, procede a pieno ritmo. “In Italia ormai la qualità del vino la trovi in tutte le Regioni, è un punto di forza. Chiaramente ci sono Barolo e Brunello di Montalcino sotto i riflettori - dice Galloni - ma penso anche all’Alto Piemonte, al Chianti Classico, ai vini di Montepulciano, e a zone sempre nel mio cuore, dall’Alto Adige al Veneto, dal Friuli Venezia Giulia alla Campania, alla Sicilia, da dove viene la mia famiglia. C’è un potenziale incredibile”. In un mondo che la pandemia ha cambiato in ogni aspetto, anche nel modo di fare mercato, eventi e critica, con il boom del digitale, anche quando si potrà tornare a fare tutto in presenza, qualcosa resterà, secondo Galloni: “la sfida vera per le aziende è comunicare sempre più con il cliente finale”. In questi giorni ha fatto molto discutere, soprattutto in Usa, tra gli addetti ai lavori, il lancio del nuovo servizio di Vinous, “Vinous Preview”, che, da quanto abbiamo appreso, consente ai sottoscrittori di accedere ai punteggi e alle recensioni 48 ore prima che vengano pubblicate su Vinous, ma anche di accedere al calendario editoriale. “Abbiamo voluto creare questo prodotto specializzato per gli utenti professionali. “Vinous Preview” è orientato su importatori, distributori, enoteche, il canale di vendita, non per i produttori, e ci sono varie cose, come l’accesso al calendario editoriale, e la possibilità di avere le recensioni 48 ore in anticipo. Ma il nostro lavoro editoriale non cambia per niente, facciamo gli stessi articoli di sempre, assaggiamo gli stessi vini che abbiamo sempre assaggiato” (l’intervista completa nell’approfondimento). |
|
|
|
|
La ripartenza negli Stati Uniti, che valgono un quarto delle esportazioni di vino italiano, è fondamentale. E dal mercato arrivano segnali importanti. Secondo i dati delle dogane ripresi da Unione Italiana Vini (Uiv), dopo il -22% in valore di gennaio, a marzo c’è stato un recupero importante, e siamo a -9,7% sul 2020 (con gli spumanti a +11%). Anche grazie alle tante riaperture di bar e ristoranti: secondo un’indagine di Cga Strategy, in oltre il 36% degli Stati Usa i ristoranti sono riaperti a pieno ritmo, nel 64% con qualche limitazione di numero, ma si lavora sia al chiuso che fuori. Situazione simile anche per i bar. E la velocità di spesa nel fuori casa è a +225 sul 2020, ma anche a +4% sul più normale anno 2019. Segnali importanti, da un Paese in cui la vaccinazione contro il Covid-19 è in fase avanzatissima, e dove sta per arrivare l’addio all’obbligo di uso della mascherina … |
|
|
|
|
|
C’è ancora la Toscana - con le sue colline, i borghi medievali, l’arte, la storia e le eccellenze enogastronomiche - saldamente in testa alla lista dei desideri dei futuri sposi di tutto il mondo, che sognano di dirsi sì in uno dei paesaggi più iconici e famosi del Belpaese. E le cantine non stanno a guardare: sono in aumento le aziende vinicole che, intercettando i flussi di un trend in grande espansione, offrono la possibilità di ospitare cerimonie e ricevimenti. Quello del destination wedding è un settore che, fino all’arrivo del Covid, era in costante crescita: nel 2019 la Toscana è stata la destinazione più richiesta in Italia (29,7%), seguita dalla Lombardia e dalla Campania (dati: Centro Studi Turistici di Firenze per Italy for Weddings). Nel 2018 il destination wedding in Toscana ha totalizzato un fatturato di oltre 160 milioni di euro, vedendo tra i mercati di riferimento al primo posto il Regno Unito con il 31,4%, seguito dagli Stati Uniti (23%). E in attesa di un nuovo boom previsto per il 2022, quando ripartirà anche il turismo internazionale, le cantine toscane scaldano i motori, con tante case history di eccellenza: da Castello Banfi a Castiglion del Bosco, da Castello di Velona a Colle Massari, da Villa Le Corti a Il Palagio di Sting, per citarne alcune. |
|
|
|
|
|
Tra le denominazioni del vino di Toscana legate al Sangiovese, quella del Vino Nobile di Montepulciano è forse la più piccola, in termini di volumi (in media 6,5 milioni di bottiglie di Vino Nobile all’anno). Ma è anche la prima Docg d’Italia, tanto che il Consorzio del Vino Nobile conserva la prima fascetta, la n. 1, del 1980. E di fascetta in fascette, fa ben sperare il +45 di rilasci dal Consorzio, nel primo quadrimestre 2021 (sullo stesso periodo del 2020). Un segnale di fiducia, al centro dell’Anteprima del Vino Nobile, il 18 maggio a Montepulciano. |
|
|
|
|
La voglia di ripartire del comparto della ristorazione, messo a durissima prova dalla pandemia, alla base del progetto digitale “Ristoratori in cattedra” - La grande scuola di cucina di Langhe, Monferrato e Roero online”, promosso dal Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, che prende il via il 15 maggio sui canali social e YouTube del Consorzio per rilanciare, anche a livello internazionale, la cucina di Langhe, Monferrato e Roero, dal 2014 Patrimonio Unesco, tra storia e cultura enogastronomica. La webserie si articola in 30 episodi, in italiano e sottotitolati in inglese, che usciranno a cadenza settimanale fino a fine anno. Ogni filmato, girato nella cucina del ristoratore protagonista di puntata, racconta un piatto iconico del ristorante, valorizzato dall’abbinamento con l’Asti Spumante o il Moscato d’Asti. Con approfondimenti a cura di storici ed antropologi. |
|
|
|
|
|
A WineNews l’Assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi. “Vicini alle imprese con tanti strumenti, e con la forza del brand Toscana, che è a disposizione delle denominazioni, per chi lo ha già messo in etichetta e per chi vorrà farlo. L’export ha sofferto ma ha tenuto, mentre è cresciuta la domanda interna, nonostante le difficolta della ristorazione. Ma i valori unitari del vino toscano sono tra i più importanti”. |
|
|
|
|