Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.491 - ore 17:00 - Giovedì 25 Agosto 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Il 23 settembre, a Bruxelles, andranno in scena i primi “EU Organic Awards”, 8 premi, divisi in 7 categorie, ai protagonisti della filiera agricola ed alimentare, rigorosamente bio, del Vecchio Continente, voluti dalla UE. Con due giovani vignaioli italiani tra i finalisti della categoria “Best organic farmer”: Sara Vezza, quinta generazione di vignaioli e oggi alla guida della sua Azienda Agricola Sara Vezza, a Monforte d’Alba, dove produce Barolo e Alta Langa, e Gianpaolo Mancini, che, con “Il Sentiero del Riccio”, a Sicignano degli Alburni (Salerno), in sette ettari di bosco, oliveto, castagneto, vigneto e orto alle pendici dei Monti Alburni, produce vino, miele e olio. |
|
|
|
|
Sostanzialmente “lento”, tra vendemmia in corso e vacanze nell’emisfero Nord, dove si produce la stragrande maggioranza del vino mondiale, il mercato dei vini sfusi, fotografato ad Agosto 2022 dal Global Market Report di Ciatti, uno dei più grandi broker enoici mondiali, rivela alcuni trend non proprio tranquillizzanti. Se da un lato, ancora, un po’ a sorpresa, i prezzi di vini generici e sfusi a denominazione non solo non salgono, ma sembrano scendere di qualche punto nonostante l’aumento dei costi di produzione, sul mercato tornano disponibili stock di prodotto (soprattutto di vini rossi) già acquistati ma rimessi in vendita da chi non ne ha più bisogno o non riesce a venderli al dettaglio. E questo, spiega il report, è sintomatico di diversi fattori: dai problemi nelle spedizioni (con il costo dei container che si è abbassato sui picchi di Settembre 2021, ma resta a più del doppio della media degli ultimi 5 anni) alla difficoltà di reperire le bottiglie, per esempio, tra scarsità di prodotto e costi altissimi. Ma, soprattutto, preoccupa il probabile il rallentamento delle vendite per l’inflazione. Tanti fattori che generano incertezza. Stringendo il focus sull’Italia, il mercato dello sfuso è stato frenato dalla mancanza di prodotti come bottiglie ed etichette, e dal rallentamento delle vendite nel retail, con Pinot Grigio a -16% e Prosecco Doc a -7,3%, a Luglio 2022, per esempio, anche se il confronto è su un Luglio 2021, con volumi particolarmente elevati. In ogni caso, gli stock di vini bianchi, spiega Ciatti, iniziano ad esaurirsi, mentre è attesa una maggiore abbondanza di vini rossi, con una domanda sostenuta per quelli di Piemonte, Toscana e Valpolicella, così come dei vini biologici. Sul fronte dei prezzi, guardando ai bianchi, stabile il Pinot Grigio, con quello delle Venezie Doc tra 1,1 e 1,2 euro al litro, così come il Soave, tra 0,95 e 1,1 euro al litro, e anche il Prosecco Doc tiene il suo prezzo, tra 2,45 e 2,55 euro al litro. Tra i rossi, il Primitivo Igt Puglia, spunta prezzi tra 1,2 e 1,5 euro al litro, stabile il Chianti Docg (annata 2020), che si muove tra 1,9 e 2 euro al litro. |
|
|
|
|
In Irpinia, terra storica di grandi vini, ai primi di agosto, 130 viticoltori conferitori di uva da Aglianico dell’areale di Paternopoli, Paternopoli, Montemarano e Castelfranci, in provincia di Avellino, si sono trovati improvvisamente con le commesse annullate da una grande azienda, ma non solo, rimanendo, ad oggi, con 25.000 quintali di uve da raccogliere (la vendemmia della varietà nel territorio non inizierà prima di un mese, ndr) ma senza mercato, e quindi senza reddito che, in molti casi, è il reddito prevalente. Una vicenda che, come abbiamo già riportato ieri, dice di come anche nel mondo del vino esistano criticità che non sono semplici da affrontare. E che richiedono soluzioni sistemiche, come ha spiegato, a WineNews, Stefano Di Marzo, alla guida della Cia - Agricoltori Italiani di Avellino, dopo la conferenza stampa di oggi (in approfondimento). |
|
|
|
|
|
Il vino italiano ha ripreso a correre sul mercato della Gran Bretagna, uno dei più importanti per il vino tricolore (+27,2% nei primi 5 mesi 2022 sul 2021, dati Istat. E dove il 5 novembre torna di scena uno degli eventi più attesi, il “Decanter Fine Wine Encounter London 2022”, di scena il 5 novembre al “The Landmark London”, firmato dalla rivista Uk “Decanter”, con tanti nomi top del vino italiano. Nello spazio dedicato al “Grand Tasting”, infatti, il Belpaese del vino sarà rappresentato da cantine come Beni di Batasiolo, Fontanafredda, Gaja, Marchesi di Barolo e Pio Cesare dalle Langhe, Castello Banfi da Montalcino, Antinori, Frescobaldi, Petrolo e il Molino di Grace e Felsina dalla Toscana, Donnafugata e Tasca d’Almerita dalla Sicilia, Feudi di San Gregorio dall’Irpinia, Masottina e Villa Sandi dal territorio del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, e ancora Nino Negri (del Giv - Gruppo Italiano Vini) dalla Valtellina, Elena Walch dall’Alto Adige e San Leonardo dal Trentino. Nella “Cellar Collection Room”, ci saranno Lamole di Lamole, dal Chianti Classico, del gruppo Santa Margherita, Tua Rita, con il suo Redigaffi, e la Tenuta Luce di Frescobaldi, a Montalcino, e ancora, dal Veneto, la griffe dell’Amarone della Valpolicella, come Tedeschi. Tra le Masterclass, spicca quella sul il Sassicaia, vino simbolo di Bolgheri. |
|
|
|
|
|
Mentre l’Occidente ha scelto la via della convivenza con la pandemia da Covid-19, la Cina continua con la sua politica della “tolleranza zero”. E se, nei giorni scorsi, sono arrivate notizie di nuovi lockdown e test di massa in grandi città, è arrivato ufficialmente anche l’ennesimo rinvio di “Wine to Asia” di Vinitaly, che dalle date fissate dal 26 al 28 agosto, già da giorni è stato riprogrammato dal 22 al 24 settembre, sempre a Shenzen. Ma intanto, nei primi 5 mesi del 2022, le importazioni di vino italiano in Cina sono in calo del -10% sul 2021 ... |
|
|
|
|
Non risolverà subito il problema del caro energia che sta mettendo in ginocchio tante filiere produttive ed è una minaccia concreta ai consumi delle famiglie. Ma in prospettiva, è importante la pubblicazione, sul sito del Ministero delle Politiche agricole, del bando che mette a disposizioni 1,5 miliardi di euro per il finanziamento della misura “Parco Agrisolare” prevista dal Pnrr, che consentirà di realizzare impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Obiettivo finale della misura è quello di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare. Una misura che piace a Coldiretti e Confagricoltura, secondo le quali sarà utile non solo alle imprese agricole, ma anche a ridurre la dipendenza energetica dall’estero dell’Italia.
|
|
|
|
|
|
Le riflessioni ed i progetti di Francesco Liantonio, alla guida del Consorzio che ha per simbolo il Castello di Federico II, patrimonio Unesco. “C’è grande dibattito sul territorio, sulle rese, sull’eliminazione di alcuni vitigni internazionali dal territorio, e su tutti gli elementi per rendere vino e territorio ancora più apprezzati e fruibili ai consumatori di tutto il mondo. Dobbiamo investire sul turismo, lavorando soprattutto a livello culturale”.
|
|
|
|
|