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N. 2.683 - ore 17:00 - Giovedì 4 Luglio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il mondo del vino è sempre più senza confini, e se per molti la Cina sarà il più grande mercato del futuro, da tempo in tanti, soprattutto francesi, ci investono come terra di produzione, in prospettiva, di grandi vini. E così, dopo il vino Ao Yun prodotto in Cina dal gruppo Lvmh, sugli scaffali già dal 2016, sul mercato dei fine wine sta per arrivare un’altra etichetta cinese prodotta da uno dei grandi nomi del vino francese, Domaines Barons de Rothschild, proprietario del mito Château Lafite: è il Long Dai 2017, prodotto da Domaine de Long Dai, cantina cinese di proprietà del gruppo, nella regione di Shandong, che sarà acquistabile dal 19 settembre 2019 … |
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Come tutti gli altri settori, anche l’industria delle bevande ha imparato a riconoscere l’ambiente digitale come un mezzo fondamentale con cui interagire con i consumatori, informarli, imparare e, infine, vendere, nonostante le leggi dei diversi Paesi abbiano sempre frenato e posto ostacoli alla vendita online di alcolici, almeno fino ad ora. I dati dell’International Wine and Spirits Research, mostrano infatti che nel 2018 il peso dell’e-commerce sulle vendite di alcolici nel mondo ha toccato l’1,8%, con il vino che si rivela come il prodotto più performante nell’online, dove la quota sul totale venduto arriva al 3,6%, pari a 8 miliardi di dollari. Una crescita tanto rapida da diventare, in breve tempo, una minaccia reale per le enoteche del Regno Unito, dove le vendite di vino online hanno raggiunto addirittura il 6,5% del totale, con un colosso come Majestic che ha deciso di vendere la propria catena di negozi per concentrarsi sul business online con Naked Wines. L’ampio numero di produttori e la vastità della scelta, in questo senso, hanno fatto del vino il settore giusto per sperimentare, e l’ambiente online si è presto rivelato quello giusto per soddisfare la curiosità dei wine lover e per educare ed informare il consumatore. La case history di Vivino, che in appena nove anni sostiene di avere nel suo market place 10 milioni di vini diversi e ben 35 milioni di utenti, mostra pienamente la compatibilità del vino con lo spazio digitale. Per quanto riguarda gli spirits, invece, il giro d’affari online pesa per il 2% del totale, a 6,5 miliardi di dollari, e per un gruppo globale di riferimento per tutto il settore come Pernod Ricard l’e-commerce è considerato il canale dalle potenzialità maggiori. Ovviamente, il mercato delle vendite online non va dappertutto alla stessa velocità, con la Cina che si rivela capofila: nel Dragone, sono 800 milioni i consumatori connessi, con un vero e proprio boom guidato dagli smartphone e dalle app, per cui passano il 6,5% degli acquisti di alcolici complessivi. Per quanto riguarda il vino, l’online garantisce consegne rapide e prezzi relativamente bassi, tanto che gli acquisti dagli e-commerce valgono il 9% di tutto il giro d’affari. |
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Raccontare il vino ad un pubblico diverso da quello degli appassionati, magari ai giovani, passa anche dalla contaminazioni con altri linguaggi, argomenti e passioni. Formula vincente, da sempre, di Collisioni, il “Festival Agrirock” (a Barolo, il 6 e 7 luglio, di cui WineNews è media partner), capace, con il suo coacervo di grandi personaggi (nell’approfondimento tutti i nomi, ndr) di portare le perle del vino italiano all’attenzione degli amanti della musica, dei lettori accaniti e non solo. E che, tra grandi nomi della cultura e dello spettacolo, in “collisione” con il nettare di bacco, crea “collisioni” virtuose anche tra i territori del vino, con il Progetto Wine & Food di Collisioni, guidato dal senior editor di Vinous ed ideatore di Indigena, Ian D’Agata. Con la “capitale” delle Langhe del vino che, ogni anno, torna ad essere centro culturale mondiale. |
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“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar”: così il poeta Giosuè Carducci ha reso immortale il viale dei cipressi di Bolgheri, icona di uno dei territori vinicoli più prestigiosi del mondo. Oggi tra i più preziosi d’Italia (dai 400.000 a 500.000 euro ad ettaro il valore di mercato stimato), storicamente terra in cui sono nati grandi vini come Sassicaia o Masseto, solo per citare i due più famosi, che, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80 del Novecento, hanno iniziato a costruire il mito del territorio bolgherese, e del vino italiano. Viale che diventa palcoscenico a cielo aperto, per la grande “Cena sul Viale dei Cipressi”, il 31 agosto, nelle celebrazioni per i 25 anni della Doc Bolgheri, territorio nato dall’intuizione dei suoi “padri fondatori” (nella foto), “Niccolò Incisa della Rocchetta, Pier Mario Meletti Cavallari, Michele Satta, Lodovico Antinori, Piero Antinori”, come ricorda a WineNews il presidente del Consorzio, Federico Zileri, e diventato grande grazie al lavoro di produttori “vecchi e nuovi”. Nei piatti, tra eccellenza e grande “riconoscenza” per il lavoro fatto per il territorio, la cucina de La Pineta di Marina di Bibbona, ristorante stellato di Luciano Zazzeri, recentemente scomparso, e ora portato avanti dai figli Andrea e Daniele. |
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Il rilancio dell’Oltrepò, uno dei grandi “sogni incompiuti” del vino italiano, passa da quello delle sue cantine. Come la Terre d’Oltrepò di Broni, la più grande realtà lombarda per volume prodotto (800 soci e 429.000 quintali di uve conferite, dati ultima vendemmia), che uscita dalla beghe legali degli anni passati, con una nuova proprietà, per un ulteriore salto di qualità, ha chiamato alla sua corte un “top player” dell’enologia, Riccardo Cotarella, tra i più affermati enologi d’Italia e del mondo, presidente Assoenologi e presidente dell’Union International des Oenologues. |
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Il vino e la vigna sono, da sempre, simboli di unione tra popoli e fratellanza tra genti e culture diverse. E per testimoniare questo spirito enoico eterno, ancora una volta, nasce il “Vigneto del Mediterranero”, che sarà composto da diverse tipologie di Moscato, provenienti da un paese diverso lambito dal “Mare Nostrum”, Francia, Spagna, Turchia, Tunisia, Grecia, Italia e Malta, e sorgerà nel vigneto donato dalla cantina Tenute Orestiadi alla città di Gibellina, vicino all’Orto Botanico. Ad annunciarlo, nello Scirocco Wine Fest, nei giorni scorsi, Rosario Di Maria, presidente del gruppo Cantine Ermes - Tenute Orestiadi, nella kermesse che ha visto protagonisti vini e sapori dei 7 Paesi, nel piccolo comune trapanese, la cui parte storica, distrutta dal terremoto del Belice, è stata trasformato nel Cretto di Burri, opera di Land Art dell’artista Alberto Burri. |
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A WineNews le riflessioni di Raffaele Librandi, alla guida della cantina di riferimento del territorio presidente del Consorzio di Cirò e Melissa, il pensiero sulle denominazioni, nei 50 della Doc calabrese, di Francesco Liantonio, alla guida di Valoritalia, e Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc. Voci da un territorio che guarda allo sviluppo attraverso l’enoturismo, in sinergia tra imprese ed istituzioni, come spiega il sindaco di Cirò, Francesco Paletta. |
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