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N. 3.757 - ore 17:00 - Giovedì 27 Luglio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il tartufo tutto l’anno è ormai un must sulle tavole del mondo, grazie ai freschi esemplari delle diverse varietà che si trovano in ogni stagione, se il tempo lo permette. E se c’è richiesta, anche in estate, ci sono anche molti tartufi neri estivi, con la raccolta dello scorzone nel Belpaese che, per la gioia dei gourmet, è buona in quantità e in qualità, perché prima dell’arrivo del caldo record, le piogge in primavera sono state abbondanti, con prezzi che, in media, a seconda delle diverse pezzature, vanno da 150 a 250 euro/kg. Da Alba alle Crete Senesi, da Acqualagna all’Umbria, a dirlo, a WineNews (in approfondimento), i tartufai dai territori più vocati d’Italia. | |
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| | In una Sicilia che è uno scrigno di diversità vitivinicola. E, senza dubbio, il diamante più luminoso di questo scrigno, negli ultimi anni, sia stato l’Etna. Territorio complicato e dal fascino quasi misterioso, eroico, con i suoi vigneti che dalle pendici del vulcano patrimonio Unesco scendono fino al mare, e reso grande prima dalle realtà “storiche” come Cottanera, Passopisciaro di Franchetti, Graci, Girolamo Russo o Castello di Solicchiata, per citarne solo alcuni, e poi dall’arrivo di tutti i principali nomi del vino di Sicilia, da Planeta a Donnafugata, da Tasca d’Almerita a Cusumano, senza dimenticare Pietradolce della famiglia Faro, per fare degli esempi, e ancora con investimenti importanti da fuori Regione, negli anni, come quelli di Angelo Gaja (che ha creato Idda, in partnership con Graci), Oscar Farinetti (in collaborazione con Tornatore) e Carlo Ferrini (con Alberelli di Giodo), passando per Piccini con Torre Mora, senza dimenticare il patron di Diesel, Renzo Rosso, che ha rilevato il 40% di Benanti, e l’investimento recente di Tommasi Family Estates a Linguaglossa, dove ha acquistato la tenuta (con cantina) della famiglia Bambara-De Luca (storici albergatori di Taormina), per fare alcuni esempii. Territorio, quello dell’Etna, dove il valore del vigneto (ad oggi ricadono sotto la Doc poco meno di 1.200 ettari vitati, come abbiamo riportato anche nell’ultima monografia de I Quaderni di WineNews - la prossima sarà a fine agosto - dedicata al territorio) ha raggiunto valori importanti, con il prezzo di un ettaro che oscilla tra i 125.000 a 150.000 euro, più che nel resto della Sicilia, per un vino che è già tra i pochi su La Place de Bordeaux (con l’Etna Rosso della storica griffe del Barolo Giovanni Rosso). Ed il successo di questo territorio, nel bel mezzo di una tempesta di mercato che vede in affanno molte denominazioni blasonate, non sembra arrestarsi. Tanto che, secondo i numeri dell’Osservatorio del Consorzio di tutela dei Vini Etna Doc, guidato da Francesco Cambria, gli imbottigliamenti dell’Etna Doc, nella prima metà 2023, sono cresciuti nel complesso del 6,2% (sullo stesso periodo 2022, altri dati in approfondimento), per 3,5 milioni di bottiglie, pari a 26.343 ettolitri. A dimostrazione dell’interesse sempre vivo nei confronti dei vini di questa denominazione da parte dei consumatori. | |
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| | Tre milioni, tante sono, in Italia, le persone affette da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione nel 2023. Ma non è l’unico dato a preoccupare gli esperti, perché a patire le conseguenze di questi disturbi egosintonici sono perlopiù bambini e adolescenti. E se disturbi come l’anoressia e la bulimia erano in passato legati al sesso femminile, oggi non è più così: a soffrire di queste malattie disfunzionali della nutrizione sono soprattutto i maschi fino ai 14 anni, il cui tasso di ricovero - solo tra il 2014 e il 2018 - è aumentato del +110%. A tracciare il quadro sulla salute e il rapporto degli italiani con il cibo è Unicusano. Se i fattori di rischio sono quelli più conosciuti, come i fattori individuali, famigliari e socio-culturali, diete e decontestualizzazione del cibo aggravano le cose. Nel complesso, appena il 30% degli italiani seguono un regime alimentare veramente salutare. | |
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| | | Il monopolio di Stato svedese, il Systembolaget, dal 2007 deve fare i conti con la concorrenza di Winefinder, un e-commerce danese che consegna i vini di tutto il mondo ai consumatori svedesi. Una anomalia resa possibile da una normativa piuttosto farraginosa, che permette ad esempio di acquistare alcolici dall’estero per il proprio consumo, se pure in quantità limitata. Per il Systembolaget l’attività di Winefinder sarebbe però una evidente violazione al regime monopolistico, e nel 2019 si rivolge al Tribunale dei Brevetti e del Mercato che, con una sentenza del 2020, riconosce le ragioni del monopolio. Sentenza però subito impugnata da Winefinder, che del resto non ha mai smesso di operare sul mercato svedese, e ribaltata nel 2022 dallo stesso Tribunale dei Brevetti e del Mercato. A quel punto, il Systembolaget ha deciso di rivolgersi alla Corte Suprema svedese che, con una certa sorpresa, a inizio luglio ha dato ragione al rivenditore danese, sostenendo che la casistica rientri nella cornice dell’importazione privata. Si apre così una breccia importante nel sistema monopolistico di Stoccolma, anche se è difficile immaginare una vera liberalizzazione del mercato, per due motivi principali: la difesa della salute pubblica da un lato ed il giro d’affari del Systembolaget, pari a 37 miliardi di corone (3,2 miliardi di euro). | |
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| | | Saranno i campioni del mondo della Nazionale azzurra di volley, guidati dal coach Ferdinando De Giorgi, i protagonisti della campagna di comunicazione integrata per la promozione della filiera della pasta italiana, promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, insieme ad Ismea e in partnership, con la Fipav (Federazione Italiana Pallavolo). “La pasta, integratore di felicità” è lo slogan della campagna, che include uno spot tv, uno spot radio e una serie di reel e stories, con l’intera Nazionale maschile. | |
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| | Etico, il progetto Amorim Cork Italia che si occupa della raccolta di tappi in sughero usati in tutta Italia, per ridurre l’impatto ambientale, trasformarli in nuova materia prima e condividere i benefici di questa operazione con realtà che si occupano di progetti sociali, grazie alla collaborazione con Tappodivino in dieci anni ha garantito il riciclo di 216.700 chilogrammi di sughero, pari a 37 milioni di tappi. Amorim Cork Italia, da parte sua, sostiene le realtà che partecipano ad Etico, con un contributo che deriva in parte dalla vendita della granina dei tappi di sughero usati, ed in parte da un contributo spontaneo dell’azienda, per ogni tonnellata raccolta. Un contributo che si traduce in ben 152.000 euro. Che, negli anni, grazie al lavoro di Tappodivino, hanno sostenuto dieci realtà non-profit. | |
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| | | A WineNews le riflessioni di Giuseppe Schirone, ricercatore Prometeia. “Per il settore tante sfide, ed il cambiamento è sempre più veloce. Siamo passati dall’ossessione per il benessere economico a quella per il benessere in senso più ampio. L’attenzione alla sostenibilità è grandissima. La globalizzazione sembrava scontata, ed invece tornano i nazionalismi. Tutto questo ha riflessi anche sul vino italiano, che come altri settori si trova a dover gestire transizione green e digitale, ad avere competitor sempre più grandi su scala globale”. | |
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