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N. 2.789 - ore 17:00 - Martedì 3 Dicembre 2019 - Tiratura: 31.110 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Dedicato al più grande Teatro d’opera al mondo, è la migliore espressione dell’annata e dello stile Bellavista, una Cuvée le cui uve, Chardonnay e Pinot Nero, sono le migliori possibili, frutto di una selezione radicale dei singoli vigneti. Dall’etichetta alla custodia, tutto riflette l’identità del Teatro, con innovazione. Ecco il Bellavista Franciacorta Teatro alla Scala Vintage Brut 2014 firmato dalla griffe simbolo della Franciacorta per la Scala di Milano, di cui è vino ufficiale da oltre un decennio, pionieristico esempio di incontro tra vino e cultura, nei calici il 7 dicembre per la Prima con la Tosca di Puccini accanto ai piatti dello chef più stellato, Enrico Bartolini. |
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Ultima arrivata nel sempre più variegato e ricco mondo delle guide e della classifiche dedicate alla cucina, “La Liste 2020” chiude simbolicamente il 2019 della ristorazione mondiale, confermando la palma di miglior locale al mondo al Guy Savoy di Parigi, questa volta al fianco di altri tre indirizzi, Le Bernardin di New York, il Ryugin di Chiyoda-ku ed il Sugalabo di Minato-ku, in Giappone, con 99,50 punti su 100, punteggio frutto dell’incrocio tra i giudizi di più di 600 di guide e pubblicazioni e quello di milioni di recensioni online. Una risposta alla connazionale Michelin che mette in fila i 1.000 ristoranti migliori al mondo, con l’Italia che piazza appena due gradini più indietro il Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi di Ernesto Iaccarino, con 98,50 punti, dietro ad un quintetto d’eccezione a quota 99,00 punti, composto da L’Arpège di Parigi, Martìn Berasategui di Lasarte-Oria, Le Louis XV - Alain Ducasse di Monaco, Kitcho Arashiyama di Kyoto e Sushi Saito di Minato-ku. In tutto, sono 50 i ristoranti del Belpaese, tra cui spiccano, con 98 punti, l’Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, il Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio della famiglia Santini, Le Calandre di Rubano della famiglia Alajmo e l’Otto e Mezzo Bombana di Hong Kong di chef Umberto Bombana. Scendendo di un altro gradino, con 97,50 punti, troviamo invece il Da Vittorio di Brusaporto dei fratelli Cerea e, soprattutto, il Casa Vissani di Gianfranco e Luca Vissani, a Baschi, bocciato dalla “Rossa” e tra i migliori al mondo della “Liste”, sullo stesso piano, com’è giusto che sia, di giganti della gastronomia mondiale come Joël Robuchon e l’Eleven Madison Park di New York. Arriva invece a 96,50 punti La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, seguito tra gli italiani, a 95,50, da Caino di Montemerano di Valeria Piccini, Enoteca Pinchiorri di Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde. E ancora, a 95,00, il Miramonti L’Altro di Concesio ed il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, a 94,50 il St. Hubertus di San Cassiano di Norbert Niederkofler, l’Uliassi di Senigallia di Mauro Uliassi ed il Villa Crespi di Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo ed a 93,00 il Reale di Castel di Sangro di Niko Romito. |
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I dazi voluti da Trump iniziano a farsi sentire sulla bilancia del commercio enoico della Francia, che, a quasi due mesi dall’entrata in vigore è costretta a fare i conti con le prime avversità. Dati ufficiali non ce ne sono, ma Hillebrand, società di trasporti marittimi che ogni anno spedisce 60.000 container di vino (750 milioni di bottiglie) dalla Francia verso tutto il mondo, di cui 14.000 (170 milioni di bottiglie) in Usa, ha già registrato un calo del 20% negli ordini. Calo che si traduce in 130 container in meno in un mese, quasi 1,7 milioni di bottiglie. E non finisce qui, perché, sul tavolo dello scontro senza fine tra Usa e Francia torna in auge la proposta di tassare, questa volta al 100%, gli spumanti francesi: una minaccia che fa tremare lo Champagne e che allarga la distanza tra Parigi e Washington.
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Autrice di best seller, imprenditrice di successo, Lidia Bastianich negli Stati Uniti è una vera ambasciatrice della cucina italiana, una vita dedicata alla sua diffusione negli States, vita che oggi racconta nel suo programma “Lidia’s Kitchen”, sulla Pbs, seguito da 50 milioni di americani. “Gli americani adorano l’Italia e hanno visto nella mia storia personale un punto di riferimento”, racconta a WineNews Lidia Bastianich, che tra le tante attività annovera anche quella di vignaiola, in Friuli, dove con il figlio Joe produce Chardonnay e Sauvignon di assoluto livello, su tutti il Vespa Bianco. Ma è in qualità di cuoca e comunicatrice che ha ricevuto ieri il Premio Artusi. riconoscimento che per Lidia Bastianich significa molto, visto che “il Manuale dell’Artusi per me è stato un punto di riferimento, mi ha fatto conoscere la cucina italiana delle varie regioni. In tutti i miei locali c’è una copia del libro tradotto”. Quella cucina regionale a cui Lidia ha dedicato tempo e attenzione, per “trasportarla” Oltreoceano nel più fedele dei modi, così come le ha insegnato la nonna, influenza fondamentale nel suo percorso culinario: “sono cresciuta con lei in campagna a Pola, in mezzo agli animali, ai prodotti della terra”. |
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Il mercato del vino sfuso protagonista della World Bulk Wine Exhibition, che chiude oggi i battenti ad Amsterdam premiando l’Alleanza delle Cooperative Italiane guidata da Ruenza Santandrea con il “Voice of Wine”, e ha messo al centro i dati del “Global Market Report” di Ciatti, da cui emergono ottime prospettive per il Prosecco, il Pinot Grigio ed il Primitivo, che dovranno guardarsi però dalla prossima vendemmia in Argentina e dalle dinamiche internazionali, su tutte Brexit e guerra commerciale tra Usa e Cina. |
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La sostenibilità al centro, tra cambiamenti climatici, biodiversità e sistemi agroalimentari: questi i punti fondamentali dell’International Forum on Food and Nutrition n. 10, firmato da Fondazione Barilla, di scena oggi a Milano. Dove si punta i riflettori anche sulla situazione italiana: per lo studio “L’Italia e il Cibo”, che propone un’analisi del sistema agroalimentare italiano rispetto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile Onu, emerge un’immagine del nostro Paese a due velocità. L’Italia è al di sotto della media Ue per ciò che riguarda le sfide nutrizionali, a causa di una elevata presenza di persone sovrappeso e sedentarie, mentre appare un’eccellenza sul fronte dell’agricoltura, grazie anche alla presenza di coperture assicurative legate al cambiamento climatico. |
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Si chiama “Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana”, ed è il risultato del lavoro dell’Intergruppo Parlamentare Vino nato un anno fa sotto l’impulso del deputato ed accademico Renato Brunetta, e del collega Filippo Gallinella, per valorizzare non solo il vino italiano, ma anche tutte le produzioni agroalimentare del Belpaese, come racconta a WineNews lo stesso Onorevole e vignaiolo Brunetta, a pochi giorni dal voto finale in Aula del progetto di legge. |
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