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N. 3.833 - ore 17:00 - Martedì 14 Novembre 2023 - Tiratura: 31.215 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Per un enotecario su tre (33%) le vendite di vino, nei primi 10 mesi 2023, si sono mantenute uguali allo stesso periodo del 2022, e per uno su tre (33%) sono addirittura aumentate; solo un terzo afferma che sono diminuite: “una situazione tutto sommato positiva, tenuto conto della difficile congiuntura economica 2023, tra inflazione e caro-vita” afferma Andrea Terraneo, presidente Vinarius, l’associazione delle enoteche italiane, anticipando a WineNews i primi risultati di un’indagine svolta tra gli esercenti. Di segno positivo anche il sentiment sulle previsioni per le festività, il periodo più importante dell’anno per le vendite di vino. | |
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| | Con la conferma di Villa Crespi a Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo, Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo, Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, Uliassi a Senigallia di Mauro Uliassi, Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio della famiglia Santini, La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, Da Vittorio a Brusaporto dei fratelli Cerea, Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, Reale a Castel di Sangro di Niko Romito e Enrico Bartolini al Mudec di Milano di Enrico Bartolini (che si consacra come lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse, conquistando una nuova Stella, al Bluh Furore a Furore, e contando ora 13 Stelle), e ben due nuovi Tre Stelle, Norbert Niederkofler con l’Atelier Moessmer di Brunico, con lo chef che ottiene Tre Stelle con un nuovo ristorante (dopo il già tristellato St. Hubertus a San Cassiano, ndr), e il giovanissimo Fabrizio Mellino, 33 anni, chef del Quattro Passi di Nerano, che riporta le Tre Stelle Michelin anche in Campania, l’Italia sale a quota 13 ristoranti con Tre Stelle incoronati dalla Guida Michelin Italia 2024, in un’edizione n. 69 dei record. Che, dopo qualche anno, “rimescola” l’“Olimpo” della cucina italiana: sono 395 le Stelle in tutta la Penisola, 5 i nuovi ristoranti Due Stelle, dei quali due ricevono la doppia Stella in un sol colpo, il Verso degli chef Mario e Remo Capitaneo a Milano e La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba (portando il totale a 40), accanto a 26 nuovi Una Stella (342) e 13 nuovi Stella Verde (58), per 33 nuovi stellati. Dei quali, e qui sta scritto il futuro della cucina italiana sono 11 gli chef di/under 35. E con la Campania che è anche la Regione con le novità stellate più importanti, e si conferma n. 2 nella classifica delle Regioni più stellate (51 ristoranti), guidata dalla Lombardia (60), e seguita dalla Toscana (41). Stelle che sono state svelate, oggi, in una cerimonia “pirotecnica e roboante”, al Teatro Grande di Brescia in Franciacorta, rinsaldando il rapporto con il territorio-simbolo delle bollicine, grazie al Consorzio (che ha premiato il “Best Italian Sommelier Award” Marzio Lee Vallio dell’Esplanade di Desenzano del Garda), “Destination Partner” della “Rossa”, della quale è il brindisi ufficiale. | |
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| | Sono sempre più istruite, emancipate (proprietarie di case e imprese), attente alla salute ma anche gourmand, degustano con più sensibilità degli uomini e hanno un debole per i vini leggeri. Insomma, “(Asian) women want to have fun" - parafrasando la famosa canzone di Cindy Lauper - quando si tratta di vino e hanno le idee abbastanza chiare in merito. Ma è anche vero che si rischia di fare una generalizzazione che poco si accomoda su di un continente vastissimo (parliamo del 60% della popolazione mondiale, di cui le donne sono il 48%) che comprende stati e culture molto diverse. Come quelle di Giappone (che importa vino per 1,8 miliardi di dollari), Cina (1,4) Hong Kong (1) e Singapore (850 milioni di dollari), al centro dell'analisi di Alice Wong, wine-educator e diplomata Wset, moderata dall’enologa e wine-educator Xiaowen Du, a “Wine2Wine2. | |
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| | | Gli Usa restano il mercato n 1 del vino, nel mondo, e per l’Italia. Ma l’economia non tira (le esportazioni di vino italiano segnano -8,1% nei primi 7 mesi 2023 sul 2022, a 1,04 miliardi di euro), e tanti fattori, demografici e non solo, stanno cambiando nel profondo lo scenario. Con sempre più astemi (il 28% dei consumatori Usa in età legale per bere alcol si astengono dal consumo, con prevalenza di anziani e giovani), consumi che calano (vincono i superalcolici, la birra, lentamente, ma da tempo, è in diminuzione, mentre il calo del vino si è manifestato più recentemente), ed un quadro economico che, soprattutto per l’Inflazione, come in Europa, non è affatto florido. E “per il consumatore medio il vino è un bene voluttuario e viene dopo le bollette”. Sono alcuni degli spunti (in approfondimento) lanciati dall’analisi di Danny Brager, analista leader del settore e membro del Wine Market Research Committee, a “Wine2Wine”, il business forum di scena a Veronafiere.Tassativo è saper innovare il prodotto esplorando l’ambito “better for you”, cioè negli aspetti che i consumatori ritengono prioritari, come bassi livelli di alcol, di carboidrati e zuccheri, bio e biodinamico, ma anche allargare l’attenzione dalle piazze degli Stati dove il vino italiano è già affermato, a quelli “meno sviluppati”, come per esempio il Colorado. | |
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| | | 17,9 milioni di euro di cofinanziamento con fondi europei, che attiveranno progetti di promozione nei Paesi Terzi per una cifra intorno ai 40 milioni: sono i fondi assegnati dalla graduatoria provvisoria dei progetti ammessi a finanziamento per la quota nazionale (che vale più o meno il 30% del budget) dell’Ocm Vino Promozione 2023/2024, pubblicata nei giorni scorsi sul sito del Ministero dell’Agricoltura. Al top i progetti di Nosio Spa (Mezzacorona), Gruppo Santa Margherita e Cantine Torresella, Casa Vinicola Zonin, Gruppo Italiano Vini - Giv e Fantini Group. | |
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| | Arriva ancora un aiuto per i produttori di vino di Francia che, soprattutto a Bordeaux che, come è noto, stanno attraversando una fase critica. Non bastassero i problemi di mercato, soprattutto per i vini di fascia più bassa, in questo “annus horribilis” ci si è messa anche la peronospora, fenomeno ben noto anche in Italia, e che ha condizionato, in negativo, la vendemmia. Come riporta il sito Vitisphere, l’Assemblée Nationale è venuta incontro ai produttori adottando all’unanimità un emendamento “per sostenere i viticoltori più in difficoltà di liquidità in seguito all’episodio di peronospora” (molto forti nella Gironda, ma non solo) con la creazione di un fondo di emergenza per un importo di 20 milioni di euro, per erogare un massimo di 20.000 euro ad azienda, per tre anni consecutivi. Un emendamento arrivato a sorpresa e che ha trovato il parere favorevole del Governo francese. | |
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| | | A WineNews, Alison Napjus, tasting director di “Wine Spectator”. “La selezione racconta la diversità del vino italiano, e ciò che succede nel mercato”. Tra le 131 cantine selezionate per “Opera Wine 2024”, e le 24 italiane della influente “Top 100” by “Wine Spectator”, emerge soprattutto la Toscana e, nel caso della “Top 100” (dove il n. 1 è il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano), il Chianti Classico. “Risultato di grandi annate e di una crescita importante nel mercato, ma tutte le Regioni, non solo Toscana e Piemonte, o Veneto e Sicilia, producono grandi vini”. | |
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