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N. 3.395 - ore 17:00 - Sabato 9 Aprile 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Le grandi griffe del vino italiano premiano la carriera di una delle più importanti giornaliste e critiche del vino mondiale: Monica Larner, firma per l’Italia per “The Wine Advocate”. Il 10 aprile a Verona al Teatro Filarmonico, sulle note dell’Ensemble del Teatro alla Scala di Milano con l’Orchestra della Fondazione Arena, torna in scena il Premio del Comitato Grandi Cru d’Italia ai protagonisti italiani e internazionali che, con il loro lavoro, valorizzano il vino italiano. In collegamento da New York, Eric Asimov, wine critic del “New York Times”, parlerà del vino italiano in Usa, e sarà premiato anche il primo Master of Wine italiano Gabriele Gorelli. |
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Tra prime volte, voglia dei territori di tornare a raccontarsi e vini che guardano al futuro, il Vinitaly n. 54 che torna in presenza da domani a Verona, riparte da “confortanti” certezze come la grande passione per il vino italiano nel mondo, testimoniata dall’export e dalla presenza di buyer di tantissimi Paesi, ma si interroga sul dopo pandemia, negli eventi selezionati da WineNews. Il 10 aprile si parla di qualità dei vigneti con l’Indice Bigot, di Ocm Vino con Federvini e Uiv e delle performance delle Regioni con Nomisma e Unicredit, mentre il professor Attilio Scienza fa luce sulla scienza e i suoi pregiudizi. È una prima volta insieme quella di Monica Larner di “The Wine Advocate” e Alison Napjus di “Wine Spectator” nel tasting dedicato alle “Iconic Women In Italian Wine”. Nei calici anche i vini italiani dei top enologi francesi e quelli della cantina di Luigi Veronelli. L’11 aprile, focus su vino e gdo con Iri, “La cultura del Vino: un modello mediterraneo” con Uiv e Federvini, e nei calici si versa lo Champagne con Sarah Heller, la più giovane Master of Wine d’Asia, mentre WineNews, con il direttore Alessandro Regoli, parla di “comunicazione territoriale” nel lancio di pugliawineworld.it. Il 12 aprile, confronto sulle indicazioni nutrizionali in etichetta con Uiv e Federvini e sull’enoturismo con l’Enit. In tasting, i vini di aziende protagonisti di un passaggio generazionale con Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro. E se tra i vip in fiera ci saranno Beppe Vessicchio in Irpinia e Guido Meda con il Prosecco Doc, Robert V. Camuto presenta “Altrove a Sud. Il vino, il cibo, l’anima dell’Italia” da Signorvino. Tra i trend si consolida il biologico, cresce la passione per gli Orange Wine e la mixology è una vera tendenza, dalla Grappa Nonino all’Asti Docg che porta a “Vinitaly” il suo Ambassador Alessandro Borghese. Tanti anche gli abbinamenti gustosi, dal Verdicchio e la brace dello chef Errico Recanati con Istituto Marchigiano di Tutela Vini, alle ostriche & bollicine da Montalbera, dalla carbonara di Pipero con l’Amarone Sartori, dal Marsala Intorcia e il gelato gourmet, al Lambrusco e Parmigiano e “Nobili salumi & bollicine di Emilia”. Il messaggio? #Viniperlapace, l’asta di Sotheby’s con i vini dei Consorzi del Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Bolgheri e Bolgheri Sassicaia per i profughi ucraini (11 aprile). |
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Il futuro di Vinitaly 2022 è quello di un evento sempre più a misura di espositori, e quindi produttori, e buyer, nazionali ed internazionali. Dove il wine lover avrà il suo spazio, ma con un centro di gravità destinato a spostarsi dalla fiera alla città. Verona, del resto, è da sempre il cuore pulsante della più grande fiera italiana (e tra le prime al mondo) del vino, e con “Into the Wine” accoglie tra le sue mura eventi, degustazioni, concerti, spettacoli, musica, performance, percorsi alla scoperta della città. Prima di tutto, la grande musica, al Cortile Mercato Vecchio, con i concerti di Roy Paci (9 aprile), Joe Bastianich e la Terza Classe (10 aprile) e Morgan (11 aprile). Il vino sarà protagonista di “Il Vino al Centro”, “Sparkling & Mixology” e “Biols”, e poi “Spices” tra cioccolata e arte, e gli showcooking di Iginio Massari, Giorgione, e Tracy, la vincitrice di Masterchef. |
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Dai Supertuscans, simbolo del “rinascimento” del vino italiano, al tartufo bianco d’Alba nelle Langhe Patrimonio Unesco, da Piazza San Marco a Venezia (il motivo n. 1) alla Costiera Amalfitana, dall’incredibile varietà di vitigni autoctoni delle Regioni italiane ai piatti del tristellato chef Massimo Bottura, passando per il Palio di Siena. Tra cliché e motivi originali, sono queste alcune delle “101 Reasons We Love Italy” che spingono l’amore per il Belpaese nel mercato n. 1 del vino italiano, gli Usa, messe in copertina da “Wine Spectator” nel numero di Aprile. Una nuova “cover story”, tra quelle dedicate all’Italia nei giorni di “Vinitaly” e del prestigioso prologo “OperaWine”, la degustazione di Veronafiere con le 130 cantine selezionate dal più diffuso magazine americano. Che sono anche tra i motivi per cui gli americani amano l’Italia, grazie a produttori che hanno fatto la storia, da Marilisa Allegrini a Lamberto Frescobaldi, da Riccardo e Renzo Cotarella ad Angelo Gaja & Family, passando per Piero Antinori & Family, per citarne alcuni, accanto alla bellezza di territori unici e inconfondibili, dalle Cinque Terre alla Sicilia dell’Etna. E di certo non si può venire in Italia, senza entrare in un “tempio del vino” come l’Antica Bottega del Vino a Verona e “del gusto” come dal macellaio-poeta Dario Cecchini che recita Dante in Toscana. |
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Dall’inizio del 21esimo secolo, se c’è una categoria che ha segnato i consumi enoici, è quella delle bollicine, in crescita costante, almeno fino all’inizio della pandemia. Che, come racconta il “Wine Intelligence sparkling wine reports”, ha accelerato cambiamenti importati nell’atteggiamento dei consumatori, specie di Paesi come Usa, Canada, Uk e Australia, che riguardano due aspetti: chi e in che modo sceglie le bollicine (in approfondimento). |
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In pienezza, in presenza, con la voglia di tornare alla normalità, ma con tante norme di sicurezza ancora da seguire (e tanto buon senso necessario), perchè la pandemia, benché meno impattante, è ancora tra noi. Così sarà Vinitaly 2022, dal 10 al 13 aprile, possibile nei suoi grandi numeri (con 4.400 espositori, sold-out) e buyer da tutto il mondo, anche grazie al protocollo “safetybusiness” di Veronafiere, che ha investito per creare un ambiente con i più alti standard di sicurezza. Distanziamenti, lavaggio frequente delle mani e mascherine obbligatorie (almeno chirurgiche) al chiuso, oltre al green pass base per entrare in fiera, e quello rafforzato per i convegni, le misure di base. Ma saranno allestiti anche tre diversi punti tampone, e in fiera ci saranno oltre 400 telecamere “smart” per controllare assembramenti eccessivi. |
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Da “Opera Wine”, le parole di Jeffery Lindenmuth, Alison Napjus e Bruce Sanderson, vertici della più influente rivista Usa sul vino. “In tanti territori 20-30 anni fa sono stati ripiantati vigneti, con nuovi cloni e portinnesti, e ne vedremo i frutti nei prossimi decenni. Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Amarone della Valpolicella i grandi classici, ma crescono Verdicchio, Sagrantino di Montefalco, ed i vini del Sud”. |
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