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N. 2.638 - ore 17:00 - Lunedì 15 Aprile 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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1,4 milioni di euro di incasso, con il 96% dei lotti aggiudicati ed un +183% sulle stime di catalogo: è risultato dell’Asta “Una eccezionale selezione di vini e distillati internazionali da collezioni private” di Pandolfini, andata in scena a Firenze il 10-11 aprile. Top lot italiani due grandi verticali, una di Sassicaia, aggiudicata per 15.312 euro, e una di Masseto, battuta a 10.290 euro. Ma la vera star è stata la Borgogna, con Domaine Armand Rousseau, che, con 105 lotti, tutti venduti, ha incassato 400.000 euro, e con Romanèe Conti, “firma” di entrambi i top lot, due selezioni (da 8 e 5 bottiglie) battute a 54.910 euro e 18.785 euro. |
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La passione per i grandi vini, ed il loro valore come investimento alternativo, non conosce crisi. Anzi, batte record su record. A registrarli, come sempre, la piattaforma di riferimento del mercato secondario, il Liv-Ex, che nei giorni scorsi ha registrato il suo picco storico di “live offers” sui suoi strumenti di scambio, per un valore di 30 milioni di sterline. Un valore raddoppiato, sottolinea la società londinese, negli ultimi due anni, e che dimostra la vitalità di questo particolarissimo mercato enoico. Una vitalità confermata anche dal crescente numero di singoli vini scambiati sul Liv-Ex, ormai oltre 6.800. Con un incremento dei valori scambiati per tutte le Regioni più importanti: dal +26% (sul 2015) di Bordeaux al +67% dell’Italia, dal +87% degli Usa al +134% della Champagne, passando per il 90% della Borgogna, regina assoluta delle quotazioni dei vini. Un dato, quello dei valori totali scambiati che, peraltro, è in netto contrasto con l’andamento degli indici principali della piattaforma, tutti in calo da inizio 2019 - ad eccezione dell’Italy 100 e dello Champagne 50 - per l’effetto combinato, secondo gli analisti, soprattutto delle incertezze sulla Brexit, dell’attesa sui rilasci dei prezzi dei vini ex Chateaux dopo l’En Primeur di Bordeaux, e di scorte di prodotto ancora da smaltire nei magazzini dei wine merchant. In calo, dunque, il Liv-Ex 100, l’indice di riferimento della piattaforma, che monitora le quotazioni dei 100 vini più ricercati (per l’Italia il Masseto 2014, il Sassicaia 2014 e 2015, il Tignanello 2015 ed il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, ndr), che lascia sul terreno l’1% da inizio anno, e ancora peggio fa il Liv-Ex 1.000, giù del -2,5%, penalizzato dal crollo del Burgundy 150, in picchiata del -5,6%, e da quello del Bordeaux Legends 50, -3,4%. Le uniche eccezioni positive, come detto, sono rappresentate dallo Champagne 50 (+1%), e soprattutto dall’Italia, che registra le migliori performance da inizio anno. L’Italy 100, indice attualmente formato dalle più recenti annate di Sassicaia, Masseto, Solaia, Tignanello, Ornellaia, Barbaresco di Gaja, Barolo Monfortino Riserva e Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, Guado al Tasso di Antinori e Redigaffi di Tua Rita, è cresciuto, negli ultimi 3 mesi, dell’1,3%. Un segnale positivo per il Belpaese enoico, almeno guardando al segmento dei fine wines.
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C’è una cosa che al Sud cresce più che al Nord: il fatturato delle industrie alimentari, come emerge dallo studio di Ismea, in collaborazione con Federalimentare, sulle 1.526 imprese alimentari dotate di bilancio e fatturato superiore a 10 milioni di euro. Il rapporto sottolinea che, sebbene solo il 23% delle aziende medio-grandi si collochi nel Mezzogiorno, negli ultimi tre anni il fatturato dell’industria alimentare è cresciuto di più nelle imprese meridionali (+5,4%) che in quelle del Centro-Nord (+4,4%). Una crescita, in ogni caso, guidata anche dai giovani che negli ultimi anni hanno investito in agricoltura. Una “corsa alla terra” da sostenere, anche con i 70 milioni di euro messi a disposizione dal Bando 2019 per il “Primo insediamento in Agricoltura” (scadenza il 27 maggio), per beneficiare di mutui a tasso agevolato per acquistare un’azienda agricola. |
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Cuore storico dell’“universo” Prosecco, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg continua a crescere sui mercati consolidati, ne apre di nuovi (dalla Cina all’Australia), punta sempre più sulla sostenibilità, e festeggia con dati più che positivi i 50 anni della denominazione. Territorio in grande salute, quella tutelato dal Consorzio del Prosecco Docg, che con 93 milioni di bottiglie vendute nel 2018 (43 milioni all’estero), muove un giro d’affari di mezzo miliardo di euro. Grazie ad una crescita del 3,8% in valore sul 2017, in espansione tanto nel mondo, quanto in Italia (+6,3% le vendite nazionali in volume, +12,2% in valore), secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Distretto di Conegliano Valdobbiadene (Università di Padova). Sostenibilità (il “No Glifosato” è operativo nei 15 Comuni della Docg, da gennaio 2019), modifiche al disciplinare (migliore definizione delle “Rive”, introduzione delle tipologie “sui lieviti” ed extra brut) e, soprattutto, l’atteso riconoscimento Unesco per le le Colline del Conegliano Valdobbiadene (la decisione a luglio, a Baku), i driver per la crescita del territorio, che passa per la crescita dei valori. Perchè, come sottolineato dal presidente del Consorzio, Innocente Nardi, “per tutelare la qualità del prodotto non è più possibile pensare di aumentare la produzione”. |
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Il Parmigiano Reggiano, la Dop “più influente” del mondo, secondo Ipsos, ha vissuto un 2018 da record, con un giro d’affari di 1,4 miliardi alla produzione e di 2,4 miliardi al consumo. Cresce la quota di export di questo formaggio simbolo dell’Italia gastronomica, che supera il 40% (+5,5% in volume sul 2017), per un totale di 3,7 milioni di forme prodotte (+1,35%). La Francia è il primo mercato straniero, con 11.333 tonnellate, davanti agli Usa con 10.439 tonnellate. Così i dati del Consorzio del Parmigiano Reggiano, presentati oggi alla Borsa di Milano. |
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La Pasqua, come tutte le feste ricordate, è un momento in cui ci si riunisce attorno alla tavola, con la propria famiglia o i propri cari. E, secondo i dati Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), sarà tutto esaurito per il pranzo di Pasqua nei 300.000 locali pubblici italiani (soprattutto nelle città d’arte (tra Roma, Firenze, Venezia e Matera, Capitale Europea della Cultura in primis) che aderiscono all’associazione di categoria. I menù in media si aggirano tra i 25 e i 30 euro. Ma la “settimana santa” sarà super anche per le uova: già in crescita nel carrello degli italiani (+14% anno su anno), ne saranno consumate ben 400 milioni, elementi centrali di tanti piatti della tradizione pasquale dal Nord al Sud del Belpaese, ricorda la Coldiretti. |
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A raccontarla il Ceo Giovanni Geddes da Filicaja. “Così Masseto, da essere un grande vino, diventa una Tenuta, ed è un passaggio importantissimo”. Scavata nell’argilla blu che circonda i vigneti di Masseto, la nuova casa è firmata dallo studio ZitoMori. “Una grande sfida lavorare qui e con queste uve”, ha detto la giovane enologa di Masseto Eleonora Marconi. Un vino “che rappresenta il Merlot in Italia, come lo fa Pomerol in Francia”, secondo monsieur Michelle Rolland, tra i più grandi enologi del mondo.
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