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N. 2.619 - ore 17:00 - Giovedì 21 Marzo 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Sarà la pop star statunitense Katy Perry a dare il via ufficiale all’Auction Napa Valley 2019, la charity auction più celebre del mondo del vino (in scena ogni anno dal 1981, che ha raccolto un totale di 185 milioni di dollari), dal 30 maggio al 2 giugno, ospitata dalla Napa Valley Vitners, che quest’anno compie 75 anni di storia. Nell’edizione n. 39, che andrà in scena nel terreno di Meadowood, gli offerenti avranno la possibilità di accaparrarsi vini unici. I proventi dell’asta andranno, come sempre, in beneficenza: quest’anno, serviranno a costituire fondi per la salute della comunità e per l’educazione dei bambini della Napa Valley. |
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Forte della sua qualità crescente, e delle tante diverse espressioni di vitigni, territori e storie, il vino italiano tiene sui mercati del mondo. Ma tra i produttori, ottimisti per natura e per vocazione, non mancano le preoccupazioni per il futuro dei mercati, e non solo per dinamiche strettamente legate al vino. Tante le criticità segnalate dalle decine di imprenditori e manager di primo piano del vino italiano di cui WineNews ha raccolto testimonianze, riflessioni e sfoghi, in quel di Prowein 2019. Preoccupa, per esempio, la proliferazione inarrestabile dell’offerta, con migliaia e migliaia di etichette che finiscono sui mercati (secondo alcuni solo in Italia ne vengono registrate oltre 20 nuove al giorno), che oltre a creare una competizione sempre più serrata tra i produttori stessi, disorienta i consumatori del mondo. E preoccupa, forse ancora di più, la pressione sui prezzi che fanno distributori ed importatori dei mercati del mondo, soprattutto in quelli in regime di monopolio, ma non solo, con le trattative che, dicono molti, partono subito dal prezzo, ovviamente al ribasso, prima ancora che il vino venga assaggiato, e se ne possano raccontare le peculiarità del gusto, ma anche della produzione, dell’origine o dei valori e della storia che sono dietro a quella bottiglia. Un aspetto ovviamente mortificante, per i tanti che lavorano con passione, e che incide anche sui margini economici, sempre più bassi. Con una dinamica che, peraltro, avvantaggia sempre di più gli imbottigliatori, rispetto a chi si occupa di tutta la filiera, dalla vigna allo scaffale. E, legato a questo aspetto, c’è anche quello della crescente pressione delle private label, e non solo all’estero. A tutto questo si somma, inoltre, una sempre maggiore concentrazione in poche mani dell’importazione e della distribuzione nei mercati del mondo, dagli Usa al Regno Unito, passando per la Germania, tra gli altri, con un potere sempre più sbilanciato a favore di chi il vino lo commercializza rispetto a chi lo produce, sia in termini di posizionamento di prezzo che di accesso stesso al mercato. Ma ci sono altre dinamiche più grandi, che non lasciano tranquilli, come le tensioni internazionali tra Usa e Cina, per esempio, o i caos legati alla Brexit, che sono sinonimo di grande incertezza che, ovviamente, frena mercati ed investimenti ... |
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Da tempo divisi da diatribe legate al loro nome, parzialmente in comune, ma in un caso luogo, e nell’altro vitigno, il Vino Nobile di Montepulciano, che nasce in una delle perle toscane del Rinascimento, ed il Montepulciano d’Abruzzo, espressione di una grande varietà legata alla sua Regione, si sono stretti la mano, idealmente e concretamente. E per di più in Germania, per entrambi il primo mercato straniero. A dare corpo a questo segnale di distensione, ma anche di unione nella diversità, a ProWein 2019, sono state le cantine, Icario, dalla patria del Nobile di Montepulciano, e Novaripa, in terra di Montepulciano d’Abruzzo. Con un messaggio semplice: “Montepulciano, discover the differences”, “scopri le differenze”. Un’iniziativa intelligente, perchè solo raccontando, unito, le sue diversità, il vino italiano può essere competitivo nel mondo. |
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“Una tradizione è un’innovazione riuscita”: mai come in questo momento storico il nuovo che arriva, e in qualche modo spaventa, è da vedere come un’occasione per arricchire la cultura. Lo sa bene Paolo Marchi, fondatore e direttore di Identità Golose, che proprio su questo tema ha costruito l’edizione n. 15 del congresso milanese che dal 23 al 25 marzo porta al centro della discussione il mondo della cucina, i trend che arrivano da ogni angolo del mondo e anche dal Belpaese. Così sul “Costruire Nuove Memorie”, legato a doppio filo col tema della scorsa edizione, “Il Fattore Umano”, si snoderà la tre giorni di confronto, masterclass e discussione al MiCo di Milano, con i grandi nomi della ristorazione, da Massimo Bottura a Dominique Crenn, da Niko Romito a Enrique Olvera, per citarne alcuni tra i tanti possibili. Tema declinato in ogni trend, da quello della “bread fever”, la riscoperta dell’antica arte di fare pane e pizza, o quello delle spezie, sempre più amate grazie alla cucina orientale e africana. O ancora, l’alta pasticceria, portata sotto ai riflettori dai tanti programmi tv dedicati al tema, sulla falsa riga di MasterChef. Largo spazio anche al mondo green, considerato forse all’inizio come una moda o un mercato di nicchia, ma rivelatosi invece un settore di grande interesse. |
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“Il mare: bene comune”. È il tema dell’edizione n. 9 di Slow Fish, l’evento internazionale dedicato al pesce e alle risorse del mare di Slow Food e Regione Liguria, a Genova dal 9 al 12 maggio, a cui Carlo Petrini ha invitato prima di tutto i giovani: “entrate nel dibattito, costruite insieme a noi un’economia diversa, diffondete i principi dell’educazione ambientale”. Ma Slow Fish, che nel dibattito sull’ambiente ha il suo cuore pulsante, è anche appuntamento gastronomico, tra “Appuntamenti a tavola” e “Laboratori del Gusto”. Ed il ricordo di Luciano Zazzeri. |
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Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, attesissimo, è arrivato in Italia, per gettare le basi della “Via della Seta”, un sistema di infrastrutture che collegherà la Cina, destinata a diventare la prima economia mondiale, alla Vecchia Europa, produttore, mercato e ponte geografico con l’Africa, sui cui Pechino punta forte per il futuro. Lasciando da parte le querelle squisitamente politiche, è evidente che si aprano, anche per l’agroalimentare italiano, nuove opportunità. Che andrebbero a rafforzare un trend già positivo, sottolineato anche dai numeri di gennaio 2019, con le spedizioni in crescita del 20%, sulla scia del record del 2018 di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%) con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali. |
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Le riflessioni su un aspetto sempre più importante (e costoso) del business, con produttori e manager di alcune delle cantine italiane più affermate: le parole di Emilio Pedron (Bertani Domains), Lamberto Frescobaldi (Frescobaldi), Marilisa Allegrini (Allegrini), Francesca Planeta (Planeta), Giancarlo Moretti Polegato (Villa Sandi), Valentina Argiolas (Argiolas), Alberto Tasca (Tasca d’Almerita) e Nadia Zenato (Zenato). |
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