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N. 2.673 - ore 17:00 - Giovedì 20 Giugno 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Per i dati dell’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019, il 45% dei turisti italiani negli ultimi tre anni, ha viaggiato spinto da una motivazione legata all’enogastronomia. Il cibo si è conquistato un posto talmente importante nelle vacanze di italiani e stranieri, che anche le più classiche mete turistiche dello Stivale, hanno cominciato a puntare tutto sull’esperienza enogastronomica. Trend intercettato da TheFork, che nella Top10 delle mete gastronomiche più in voga per l’estate 2019, mette classici gioielli turistici tricolori, con sul podio Gallipoli, Positano e Alghero. |
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La presa di coscienza, ormai consolidata, che il cambiamento climatico è in atto, la convinzione crescente che cantine e produttori hanno gli strumenti per farvi fronte, la consapevolezza che per guardare al futuro è fondamentale indagare e conosce meglio aspetti fino ad oggi, per molti motivi, trascurati o non approfonditi a dovere, come il suolo, l’apparato radicale della vite ed i portinnesti, per continuare a produrre vini identitari, e capaci di coniugare al contempo sostenibilità ambientale, sociale ed economica. È il messaggio, in estrema sintesi, che arriva dal convegno “Terre di frontiera”, firmato dal Corriere Vinicolo ad Enovitis in Campo, fiera dedicata alle tecnologie in vigna di Unione Italiana Vini, a Borgo Tre Rose, la cantina di Bertani Domains nella terra del Nobile di Montepulciano. “Noi per tanti motivi, anche di natura agronomica - ha sottolineato il professor Attilio Scienza, dell’Università di Milano - viviamo un trend di riduzione della superficie vitata, in Italia, e parte della cause di questo è che per anni non abbiamo studiato il suolo e l’apparato radicale della vite, che è il cervello della pianta”. Altro elemento trascurato, e invece fondamentale, è il portinnesto, ha sottolineato Lucio Brancadoro, docente di Agraria dell’Università di Milano, “elemento che regola le fasi fenologiche della vita, l’apporto di acqua e così via. Su questo fronte, sostanzialmente, fino a pochi anni fa siamo stati fermi per oltre un secolo. Ma se tante cose sono combinate, nel vino, perché, su questo aspetto, rimanere ancorati a materiale genetico di altri tempi?”. Anche perché, suolo e vite sono gli unici elementi su cui agire per “migliorare qualità del vino e della viticoltura, visto che del clima non ci si può più fidare” ha aggiunto Diego Tomasi, del Crea di Conegliano. Suolo che, ha sottolineato l’agronomo Edoardo Costantini (Accademia dei Georgofili), “è un sistema ecologico complesso e dinamico, e fare viticoltura di terroir vuol dire accudire un territorio, non una pianta”. Indicazioni che vanno in una direzione, ha concluso Pedron: “c’è bisogno di sostenibilità, ambientale, ma anche economica, perché i conti alla fine dell’anno devono quadrare. Ma dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti e le conoscenze per produrre uve sempre più capaci di essere uniche e tipiche, e vini identitari e riconoscibili”. |
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Avive, l’associazione dei vini veronesi a denominazione di origine controllata, e il Vinho Verde del Portogallo uniscono le forze per una promozione comune in Germania, Danimarca e Francia nell’ambito di un ampio progetto triennale da 2,3 milioni di euro cofinanziato dall’Unione Europea. L’accordo di collaborazione è stato siglato a Villafranca di Verona dal presidente del Vinho Verde, Manuel Pinheiro, che è anche a capo dell’Associazione nazionale delle denominazioni di origine vitivinicole del Portogallo, e da Franco Cristoforetti, presidente di Avive, l’Associazione dei Vini Veronesi a denominazione di origine. Accordo, che prevede anche la partecipazione congiunta a grandi fiere internazionali, dalla ProWein di Düsseldorf a Wine Paris, oltre ad iniziative di comunicazione per operatori, media e social network. |
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Avere una grande storia vinicola alle spalle, è spesso il presupposto per guardare al futuro, ed investire ancora. Come ha fatto Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, nome storico del vino di Toscana (e non solo), che puntano forte sull’ospitalità di alto livello, ma anche su nuovi vigneti. Nel primo caso, si parla de La Pietra Relais di Charme, nuova struttura che aprirà i battenti nel 2021, a Greve in Chianti, nel cuore del Chianti Classico e delle Tenute del Cabreo, che affiancherà il Borgo del Cabreo Relais di Charme, inaugurato nella primavera 2017. Il nuovo Relais, che sarà realizzato grazie ad un investimento di 3 milioni di euro, vedrà la luce dopo un complesso intervento di ripristino dell’antico insediamento rurale denominato La Croce, che sorge proprio nel cuore della vigna. Nel secondo, si parla degli interventi volti ad ampliare i vigneti nelle cinque tenute di proprietà, dove l’azienda investe complessivamente 1 milione di euro all’anno. In particolare, a Greve in Chianti, nella Tenuta di Nozzole, sono stati realizzati nuovi impianti di Sangiovese per un totale di 5 ettari. A Bolgheri, nella Tenuta di Campo al Mare, sono stati, invece, impiantati 3 ettari tra Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e 1,2 ettari di Vermentino. |
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Il 17 giugno sul palco di Barolo, Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, band che ha fatto la storia del rock, ha dato il via ufficiale a Collisioni, il festival agri-rock (col clou del Progetto Vino il 6-7 luglio, ndr), in un brindisi tra musica e vino, di cui è grande appassionato, mentre ad aiutare ad ingannare l’attesa per i fan c’erano le bollicine del Moscato d’Asti (in foto Eddie Vedder col campione del mondo umbro Marco Materazzi, e il Sagrantino di Arnaldo Caprai in edizione speciale Caprai4love, ndr). |
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Nel segno della commistione tra ciclismo e cucina, si celebrerà una cena in onore del “Campionissimo” Fausto Coppi. In occasione del centenario dell’atleta, la “Cena de LaMITICA del Centenario” si svolgerà il 29 giugno 2019 a Castellania, paese natio del Coppi nazionale. Il menù ripercorrerà metaforicamente le tappe significative della carriera dell’Airone: dunque, un piatto in onore delle cinque Maglie Rosa, uno delle tre Milano-San Remo e uno delle due Maglie Gialle del Tour de France. Non solo una carriera straordinaria, quella di Fausto Coppi è una vita da romanzo, più che altro romantica. Il menù che ripercorre la mitologia delle vittorie del ciclista piemontese prevede piatti regionali con ingredienti tipici, specialità dei territori attraversati sulle due ruote dal campione e, ovviamente immancabile, tanto vino per celebrare uno dei più grandi sportivi di Italia. |
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Dal cuore del Friuli, Giancarlo Fancel, il presidente Genagricola, l’azienda agricola più grande d’Italia (con 900 ettari vitati) di proprietà del gruppo assicurativo Generali, ai microfoni di WineNews parla di finanza e di agricoltura, di produzione e di immobiliare. Tra il presente, fatto di 50 milioni di euro (di fatturato di cui 15 dal vino), ed il futuro, tra investimenti ed acquisizioni. |
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