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N. 3.575 - ore 17:00 - Venerdì 23 Dicembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Alla nostra tavola non può mancare la Tacchina ripiena, che mamma Bruna prepara il 25 dicembre per tutta la famiglia. Un rito che ci riporta a memorie felici, quando lo mangiavano con papà Vittorio”. Nelle parole dei Cerea c’è l’essenza della tavola di Natale di WineNews, per la quale dal tristellato “Da Vittorio” a Brusaporto, dove gli chef Chicco e Bobo Cerea, con Francesco, Rossella e Barbara portano avanti la tradizione di famiglia diffondendola nel mondo, dove “Da Vittorio Shanghai” è il miglior ristorante italiano, propongono Pithivier di zucca con ricotta in salvietta e mostarda, Risotto con cavolfiore, guanciale e tartufo bianco, la Tacchina e il loro Panettone. |
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Tra le tante classifiche e wish list dei brindisi di Natale, noi ve ne suggeriamo una in versione social: sono i 25 vini che hanno ricevuto più like sul profilo Instagram di Winenews (@winenewsit) nel 2022, tra quelli via via recensiti sulle nostre newsletter di degustazione, “I Vini di WineNews”, settimanale, e “I Quaderni di WineNews”, mensile con monografie sui territori più importanti del vino italiano, aggiudicandosi così una sorta di “imprimatur” di qualità che arriva dai quasi 50.000 followers che seguono il nostro account. Una platea vasta e in continua crescita composta non solo da wine lover di tutto il mondo, ma anche da addetti ai lavori: produttori, giornalisti, buyer, sommelier e ristoratori. Al primo posto troviamo il Valpolicella Classico Superiore 2014 Giuseppe Quintarelli, cantina veneta entrata a pieno titolo nell’olimpo dei classici, qui con una delle sue etichette più rappresentative. In seconda posizione, il Solaia 2018 Marchesi Antinori, Supertuscan ormai diventato una vera e propria icona dell’enologia internazionale, concepito da Giacomo Tachis e prodotto da una delle famiglie del vino più antiche e importanti del Belpaese. Al terzo posto Ornellaia 2019 Tenuta Ornellaia, uno dei vini-simbolo della denominazione bolgherese, griffe osannata dagli appassionati di tutto il mondo, di proprietà del Gruppo Frescobaldi. Ancora Toscana alla posizione n. 4 con il Brunello di Montalcino 2016 Il Marroneto, cantina in grande ascesa tra la critica italiana ed internazionale. Al n. 5 con il Barolo Francia 2017 Giacomo Conterno, vino di culto della cantina con sede a Monforte d’Alba, annoverato tra i classici della denominazione. A seguire Barolo Arione 2017 Giacomo Conterno, Barolo Mosconi 2017 Pio Cesare, Rubesco 2019 Lungarotti, Brunello di Montalcino Riserva 2016 Fattoria dei Barbi, Alta Langa Pas Dosè Blanc de Blancs 2016 Giuseppe Contratto, Brunello Poggio all’Oro Riserva 2015 Castello Banfi, Fiorduva 2020 Marisa Cuomo, Nerello Mascalese 2019 Alberelli di Giodo, Amarone Maternigo 2016 Tedeschi, Brunello di Montalcino 2017 La Cerbaiola/Salvioni, Bolgheri Superiore 2018 Caccia al Piano, Brut Rosè Vintage 2015 Pol Roger, Barolo Sperss 2017 Gaja, Tancredi Edizione Limitata 2018 Donnafugata, Sagrantino di Montefalco Collepiano 2018 Arnaldo Caprai (le descrizioni in approfondimento). |
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“Il Natale è una grande festa e ad essersi conservato nei secoli è il rito di ritrovarsi con la famiglia riunita intorno alla tavola. È la festa della convivenza, e non c’è convivenza senza condivisione. E la tavola è l’epicentro di questo incontro, e il cemento identitario della sconfinata varietà di impianti tradizionali che la caratterizzano dal Nord al Sud d’Italia”. A ripercorrere, con WineNews, il significato della tavola delle Feste è il professor Gianni Moriani, storico della cucina e del paesaggio agrario italiani, per il quale “il vino non può assolutamente mancare: suggerisco di mettere in tavola una buonissima bottiglia e, mentre si versa, di raccontarla attraverso il paesaggio, i colori ed i profumi del luogo in cui è stata prodotta. Perché il pranzo di Natale è cibo e vino, ma è anche narrazione e ricordo di momenti di vita”. |
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Un racconto del Belpaese enogastronomico attraverso le sue fiabe più belle dove il cibo, tra fagioli magici, zucche giganti e fichi del desiderio, muove personaggi - i cui nomi, da Prezzemolina a Cecino, dicono tutto - verso il loro destino, spingendoli in “Paesi della Cuccagna”, “campi dei miracoli” e “orti incantati” in cui il paesaggio è un sogno alimentare, o facendo loro incontrare lupi, orchi e streghe che praticano l’antropofagia in pentoloni fumanti. Insomma, in cui ne succedono di cotte e di crude, e se non si mangia in grandi abbuffate, banchetti da Re o a seconda di quel che passa il convento, si viene mangiati con posate d’argento su tovaglie di Fiandra, un classico, e tutti, senza distinzione di sesso, età, strato sociale e provenienza. Le ha raccolte, per la prima volta, Bianca Lazzaro nel volume “Il mangiafiabe. Le più belle fiabe italiane di cibi e di magia” (Donzelli Editore), 110 racconti dai classici d’autore alle narrazioni popolari regionali, dalle Alpi alla Sicilia, tradotte dai diversi dialetti in italiano moderno, accompagnate dalle illustrazioni di Lucia Scuderi, e nelle quali il cibo è il vero protagonista. Del resto, “di bocca in bocca” è la forma primaria di trasmissione della fiaba, che nasce orale e popolare e scivola via via sulla carta, e in Italia già tra Cinque e Seicento rappresentando un primato. |
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Natale fa rima con dolci: ma nell’eterna diatriba tra panettone e pandoro si fa strada una terza via, ovvero i dolci tradizionali regionali. Ne sono convinte le Cesarine, la community di cuoche e cuochi casalinghi (sono oltre 1.500) diffusi su tutto il territorio nazionale, che organizzano nelle proprie case memorabili esperienze culinarie e “home restaurant”. La scelta è comunque vasta, considerato che da Nord a Sud, il nostro Paese abbonda di dolci tipici che ancora oggi in molte famiglie battono i classici lievitati, dalla Pinza veneta alle Cartellate pugliesi. |
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I prodotti enogastronomici dominano tra i regali da mettere sotto l’albero. A confermarlo è un’indagine sui consumi di Natale di Confcommercio e Format Research. Nella “top 5” i prodotti enogastronomici dominano (70%) le preferenze seguiti da giocattoli (49%), libri ed ebook (48%), abbigliamento (47%), prodotti per la cura della persona (41%). Il classico “cesto”, ma non solo, si conferma un “must” che non passa mai di moda, capace di accontentare tutti, grazie alle numerose eccellenze del food & wine di cui il Belpaese è ricco. Per il budget di spesa stanziato per gli acquisti, il 64% spenderà tra 100 e 300 euro, mentre un consumatore su tre non supererà i 100 euro. Tra i canali di acquisto preferiti, Internet si conferma al primo posto (64,6%), anche se in calo per la prima volta dal 2009, mentre salgono le preferenze per i negozi di vicinato (dal 42,5% al 45%), |
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Storia di un grande progetto culturale nato dall’amicizia tra Vittorio Moretti (Terra Moretti), Gianni Brera, Gino Veronelli e Padre Sebastiano, con il gruppo vinicolo (che, nel territorio, possiede Bellavista e Contadi Castaldi) che cura la vigna, la più antica di Franciacorta, e mantiene il monumentale Convento. Vittorio Moretti: “dobbiamo capire che i territori in cui viviamo sono straordinari, e dobbiamo prendercene cura in ogni loro aspetto”.
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