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N. 2.670 - ore 17:00 - Lunedì 17 Giugno 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il vino bio è sempre più trend e sempre meno nicchia: lo conferma l’Osservatorio di Signorvino, forte dei suoi 16 punti vendita in Italia, per oltre 1 milione di bottiglie vendute ogni anno. Il 25% dei clienti che entrano in negozio e chiedono specificatamente informazioni sui vini bio, l’altro 75% che entra con l’intenzione di acquistare vino si lascia “convertire” alla scelta del “vino bio” soltanto se consigliato e sensibilizzato dal personale che si dimostra quindi sempre più determinante sulle scelte del consumatore. La fascia di età del cliente “bio” è tra i 30 ed i 45 anni per le donne, tra i 35 ed i 55 per gli uomini, mentre il prezzo medio a bottiglia supera i 17 euro. |
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Storie di riscatto, con il vino che si trasforma in ambasciatore di nuova vita per chi attraverso la sua produzione e la viticoltura riesce ad uscire dal dramma della droga, o restituisce vita e dignità ai territori e alle terre confiscate alla mafia, e a chi le coltiva, o semplicemente diventa chiave di volta per chi sceglie o deve cambiare vita, o è supporto all’aiuto del prossimo, esprimendo, al di là della sua qualità, il suo vero valore culturale, tensione etica, passionale e filosofica e morale, che lega “La Vite alla Vita”. Pensieri, messaggi ed emozioni, scaturite dal Forum Internazionale della Cultura del Vino n. 12, firmato dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis), dove le storie di riscatto e rinascita attraverso il vino, raccontante da realtà come San Patrignano, o Centopassi (Libera Terra), o ancora dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che brinda ai suoi 150 anni, amplificati dal Presidente del Consiglio e “Sommelier ad honorem”, Giuseppe Conte: “grazie a tutti coloro che sono partecipi di questa grande avventura che è la cultura del vino - ha detto Premier Conte - sono onorato nel rimarcare come l’Italia nella cultura e nella produzione di vino esprima un’eccellenza mondiale, che accresce il nostro prestigio. Il vino - ha detto a WineNews - è simbolo di un’Italia che funziona. Grazie a che produce, ai sommelier che valorizzano la cultura del vino. Su cui abbiamo posizioni di leadership mondiale. Anche grazie alla cultura del vino, che è tante cose: è un sapere, perchè non c’è solo impresa e produzione, sacrificio e rischi aziendali, investimento e lavoro. Nel vino c’è trasmissione del sapere, elaborazione teorica, pratiche quotidiane, identità culturale, territorio, apertura all’innovazione, alla ricerca, alla tecnologia, c’è il mito della mitologia classica del legame con la terra, fertile e matrigna, c’è lo sguardo aperto sul futuro”. Una cultura del vino che, come ricordato da Franco Ricci, patron Fis e Bibenda, da anni si cerca di fare entrare nei programmi scolastici, “perchè se lo merita, al pari delle grandi culture delle arti italiane, perchè valorizza la nostra storia, la diversità e la ricchezza del vino italiano”. “Come Governo possiamo lavorare su questo - ha risposto Conte - perchè nelle scuole possiamo contribuire ad alimentare questa cultura, invitando alla moderazione nel consumo”. |
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“Dobbiamo partire dalla strenua difesa della biodiversità, che abbiamo il dovere di rafforzare non per feticismo verso il cibo ma perché rappresenta comunità, milioni di donne e uomini e il loro lavoro, la loro vita. Noi stiamo dalla loro parte, con i nostri progetti: l’Arca del Gusto è l’opera più grandiosa della natura,è un patrimonio vivente che nei territori esprime molteplici interessi di contadini, pescatori, associazioni, artigiani. Dobbiamo mettere in atto meccanismi politici affinché diventi paradigma economico”. É questa, oggi, nelle parole del fondatore Carlo Petrini, la mission di Slow Food. Che sarà al centro del Congresso Internazionale del 2020 e di Terra Madre, “che deve diventare alternativa a Davos”. Messaggio emerso dal Consiglio Internazionale di Slow Food, nei giorni scorsi, a Chiusi, in Toscana, con 90 delegati da 32 Paesi.
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La Toscana del vino continua a tirare, soprattutto grazie ai suoi grandi Rossi, dal Brunello di Montalcino al Chianti Classico, da Bolgheri al Nobile di Montepulciano, alla più grande denominazione della Regione, il Chianti. Tanto che, dal 2013 al 2018, l’export dei rossi Dop di Toscana è cresciuto molto, soprattutto nei paesi extra Ue, a ritmi più veloci della media nazionale: +17% negli Usa (+12% il dato nazionale) e ben +47% in Svizzera (+16% l’Italia). Bene anche il Canada (+16% vs. 10%). A dirlo i dati Wine Monitor Nomisma per il Consorzio Vino Chianti. Che evidenzia come la Toscana conquista la vetta della classifica per valore dei vini rossi esportati rispetto a veneti e piemontesi nei principali mercati, compresi Giappone e Cina, con un valore nel 2018 di 14,2 milioni di euro e 10 milioni di euro. Un Chianti che, inoltre, ha sottolineato il presidente del Consorzio Giovanni Busi, “ha superato la crisi di prezzo e di produzione del 2010-2011. Da quel momento il percorso di rilancio della nostra grande denominazione ha visto togliere gli impianti obsoleti con il rinnovamento del 70% del vigneto, che porterà ad un aumento della produzione, oggi a 100 milioni di bottiglie. A questi punti dobbiamo cercare nuovi mercati dove insegnare cosa è la nostra storia e la nostra denominazione, che vale 400 milioni di euro”. |
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Il vino come percorso culturale per ripartire, magari dopo la terapia per una malattia, il vino come prodotto solidale, per sostenere chi, da oltre 150 anni, cura i bambini di tutta Italia e del mondo. Tutto questo è il progetto “Vita”, vino che debutta in 6.000 bottiglie, abbraccio enoico dei vini di tre cantine, la Famiglia Cotarella, la cantina del Chianti Classico Vallepicciola e la cooperativa pugliese Due Palme, con la regia enologica di Riccardo Cotarella, a sostegno dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, dove troverà spazio un’enoteca dedicata, per supportarne attività e ricerca. |
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Tra glamour e riflessioni sul presente e sul futuro del vino, il 14 e 15 luglio, torna “Vino Vip Cortina”, edizione n. 12 della “biennale” del vino firmata da Civiltà del Bere diretta da Alessandro Torcoli. Dove si parlerà di eccellenza, tra dibattiti e docu-film, da “Vino, l’eterna ricerca di eccellenza” (con interviste al geologo Pedro Parra ad Eugenio Sartori della Vivai Cooperativi Rauscedo, da François Frèresa Mathieu Chadronnier, dalla “Place de Bordeaux”, all’architetto Marco Casamonti, firma di cantine d'autore come Antinori nel Chianti Classico), a “André, The Voice of Wine”, dedicato al “decano del vino americano”, fra i padri dell’enologia californiana (e non solo: Ornellaia è fra i suoi capolavori), e ancora dibattiti con in produttori sul mercato (con il professor Davide Gaeta, Università di Verona), ed il ““Wine Tasting delle Aquile”, ai 2.170 metri del Rifugio Faloria. |
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Tra sperimentazione in vigna e cantina, comunicazione, valorizzazione del territorio e non solo, le strategie e le visioni di produttori e Consorzio: a WineNews Riccardo Cotarella e Vincenzo Cecci, presidenti del comitato scientifico e del Consozio Vini di Orvieto, l’enologo Renzo Cotarella, il porduttore Enzo Barbi (Decugnano dei Barbi), ed il giornalista ed esperto di vino Bruno Vespa.
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