Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 3.944 - ore 17:00 - Giovedì 18 Aprile 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Voglia di trasformare in realtà quei piccoli segnali positivi arrivati in questo primo scorcio di 2024, e di veder tornare a fiorire il mercato del vino, nonostante un contesto internazionale ancora difficilissimo. È il sentiment generale che emerge da un Vinitaly n. 56 che si è chiuso, ieri, con 97.000 presenze tra i padiglioni, con un “leggero incremento degli operatori esteri da 140 Paesi a quota 30.070, di cui 1.200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 Nazioni, selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia”, spiegano i numeri ufficiali della fiera veronese, che già guarda al 2025, quando Vinitaly sarà di scena dal 6 al 9 aprile. | |
|
| | La Gdo rimane, indiscutibilmente, un canale solido per le vendite di vino, grazie ad una varietà sempre più ricercata e con l’effetto delle promozioni che incentivano il consumatore a portare a termine un acquisto. Ma capire come vanno le vendite di vino nella grande distribuzione significa anche tastare il polso della situazione, fotografare lo stato di salute dei consumi e quanto incide sui volumi l’effetto inflazione che si abbatte sulle famiglie. Oltre, ovviamente, ad osservare il panorama delle preferenze che sta cambiando, con la crescita di bianchi e bollicine che stanno scalando gli “indici di gradimento”. I dati del primo trimestre 2024 riferiscono, intanto, di un andamento delle vendite a volume leggermente migliore della chiusura dell’anno 2023 anche se lo scenario rimane complicato. Le bottiglie di vino da 0,75 litri calano a volume del 2,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente, ma il dato dell’intero 2023 vedeva un calo maggiore del 3,2%. Decisamente meglio gli spumanti che tornano in positivo (trainati dal Prosecco) con un +3,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nell’intero 2023 perdevano l’1,1%. A riferirlo è lo studio Circana per Vinitaly presentato a Vinitaly 2024. Sembra, dunque, confermarsi un trend che, dopo un secondo semestre 2022 e un primo trimestre 2023 fortemente negativi, ha visto le vendite risalire gradatamente nella seconda parte del 2023. Quello che appare chiaro, però, è che nel 2023 i gusti dei consumatori cambiano: i bianchi e le bollicine vanno più spediti rispetto ai rossi, tipologia calata lo scorso anno del 3,9% pur rimanendo la più venduta in assoluto con 276 milioni di litri con il vino bianco che si ferma, invece, a 245 milioni di litri (-1,6%). Una tendenza che si manifesta già da diversi anni: la quota volume del vino rosso è scesa dal 54% del 2009 al 49% del 2023; il bianco, invece, dal 40% del 2009 è salito al 45%. Cresce il rosato (il Cerasuolo è primo nella classifica 2023 dei vini “emergenti”) anche se ha una quota di mercato modesta in Gdo; il fermo, con 33 milioni di litri, aumenta del 1,5% identica performance per lo spumante rosato frizzante (6 milioni di litri). Il prezzo delle bottiglie da 0,75 litri a denominazione d’origine (Doc, Docg, Igt) è salito nel 2023 del 6,3% al litro, il prezzo degli spumanti è aumentato del 5,9%. | |
|
| | Il Governo italiano e la diplomazia si muovono contro la proposta di legge del Belgio che limiterebbe enormemente la pubblicità delle bevande alcoliche, come riportato da WineNews già dal 29 marzo. Ieri l’Italia, grazie all’iniziativa del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha trasmesso alla Commissione Ue un parere circostanziato che ha espresso rilievi critici sui contenuti del decreto belga, che vorrebbe imporre avvertenze sanitarie da adottarsi in tutte le forme di pubblicità delle bevande alcoliche. A renderlo noto la Federvini, che “accoglie con favore la tempestiva azione del Governo”. Anche la Spagna, apprende WineNews, ha inviato dei commenti, ma il parere circostanziato è più incisivo, perché allunga il periodo di sospensione dell’efficacia del provvedimento, e obbliga la controparte, in questo caso il Governo del Belgio, a rispondere. | |
|
| | | La bellezza di un vigneto da osservare, il relax a contatto con la natura, lontano dallo stress e dalla frenesia cittadina, la possibilità di fare “esperienze” sempre più di alto livello, un’attenzione maggiore per le esigenze del visitatore, grazie ad attività pensate per la famiglia. L’enoturismo, in Italia, continua a consolidarsi ed oggi è un valore a tutto tondo che si estende a livello territoriale, e non solo grazie al lavoro ed alle idee portate avanti dalle cantine, ma anche per la presenza nelle piattaforme online che permettono di scoprire informazioni e pianificarsi il proprio viaggio. Un esempio arriva da Airbnb che, nel 2022, ha promosso la categoria “Vigneti” e che, dalla sua introduzione, è diventata rapidamente una delle categorie più popolari. Solo in Italia ci sono oltre 33.000 annunci con i pernottamenti nei vigneti che sono aumentati del 400% nel 2023 sul 2022, con oltre 880.000 visitatori ospitati e una durata media del soggiorno di 3,88 notti. Numeri diffusi a Vinitaly 2024 e che dicono come gli host che offrono soggiorni vicino ai vigneti hanno guadagnato collettivamente più di 200 milioni di euro nel 2023. E che diventano ancora più importanti se consideriamo che l’analisi di Coldiretti, su dati Terranostra Campagna Amica e Airbnb, parla di oltre 6 milioni di notti trascorse tra le vigne nel 2023. | |
|
| | | WineNews saluta Vinitaly 2024, con qualche foto-ricordo dei “2024” incontri che abbiamo fatto per raccontare il vino italiano. Per chi si è perso il “best of” basta rileggerci, ed anche nei prossimi giorni, vista l’enorme mole di lavoro “immagazzinato”, continueremo a raccontare trend di mercato, scenari economici, novità nel bicchiere, storie e curiosità, che l’anno animato. Intanto, ecco le nostre “Cartoline da Vinitaly”, con amici, protagonisti del vino, “uomini leggenda” e outsider, che abbiamo ascoltato e con i quali ci siamo confrontati. | |
|
| | Per una volta una degustazione che non dimostra la bontà dei vini grazie ad una storia di famiglia centenaria, ma a partire dalla curiosità di persone che da professionisti rinomati nel proprio settore, hanno deciso di mettere lo stesso impegno nel produrre vino. Come abbiamo riportato su WineNews, è successo all’ex Presidente del Consiglio Massimo d’Alema, all’ex difensore della Nazionale di calcio Andrea Barzagli, allo chef stellato Carlo Cracco e all’attrice francese Carole Bouquet, che per vie traverse e motivazioni differenti hanno deciso di fare i viticoltori. E come hanno raccontato in prima persona, ieri, in chiusura di Vinitaly 2024, a Verona, nella degustazione delle loro etichette, condotta dal presidente Assoenologi Riccardo Cotarella e dal vicedirettore del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro. | |
|
| | | A WineNews l’imprenditore della moda e produttore di vino tra Barolo, Etna e Veneto, Renzo Rosso. “Siamo vicini ad arrivare anche a Montalcino, è un territorio che amo e nel quale cerco da tempo. Ma per le acquisizioni belle, con dei contenuti, ci vuole tempo. Magari brinderemo a questo a Vinitaly 2025. Il vino italiano ha molto di più di quello che gli viene riconosciuto, ma dobbiamo comunicarlo e raccontarlo. È un settore in cui si deve investire di più”. | |
|
|
|