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N. 3.923 - ore 17:00 - Lunedì 25 Marzo 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Non è stato un anno semplice per il vino, ma l’Italia, nel complesso, ha retto, chiudendo il 2023 oltre quota 5,1 miliardi di euro sul fronte delle esportazioni di vini Dop confezionati (+0,3% sull’anno precedente), mentre i volumi, pari a 1,3 milioni di ettolitri, calano del -3,8% sul 2022. L’Italia mantiene il secondo posto in Europa, dopo la Francia e prima della Spagna. Dati che emergono dal Report di Nomisma Wine Monitor sull’export dei vini Dop italiani nel 2023. Sul fronte dei valori, cresce il prezzo medio all’export (4,99 euro al litro, +4,3% sul 2022). Il Prosecco è il vino italiano più esportato al mondo, per 1,7 miliardi di euro.
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| | Se il mercato mondiale del vino è in difficoltà, a livello globale, rispetto al recente passato, le grandi corazzate internazionali del settore, ovviamente, non sono immuni dal fenomeno. E se nel 2023 tutto sommato l’Italia ha limitato i danni, nel complesso, con 7,77 miliardi di euro (-0,8% sul 2022) per 2,16 miliardi di litri (-0,9%), secondo i dati Istat, analizzati da WineNews, a fare decisamente peggio in termini percentuali è stata la Francia, che, secondo i dati Business France, riportati dal sito on line “Vitisphere”, ha perso il -9% in volume, a 1,28 miliardi di litri, ed il -3% in valore, a 12 miliardi di euro (con valori unitari che, dunque, rimangono ampiamente più alti su quelli italiani, ndr). In volume, spiega Business France, è andata male un po’ per tutti: oltre ai cali di Italia e Francia, si contano anche quelli di Spagna (-4%, a 2 miliardi di litri), Cile (-18%, a 682 milioni di litri), Australia (-3%, a 621 milioni di litri), Sudafrica (-20%, a 349 milioni di litri), e così via. Ma per la Francia, alla prese con una dinamica legata alla scarsa produzione 2022 e alla crisi economica del 2023, l’anno da poco concluso è stato il peggiore in assoluto dal 2009, ha sottolineato Adrien Boussard, responsabile del settore vino di Business France. A livello generale, una dinamica di volumi ridotti e prezzi medi più elevati si riscontra negli Champagne (-11% in volume per -1% in valore), nei vini fermi Dop (-10% in volume, -4% in valore), negli Igp (-8 e -4%), nei vini generici (-6 e -1%). Ma tra le grandi denominazioni di Francia, non si salva praticamente nessuno: Bordeaux segna il -12% in volume, come l’Alsazia; la Borgogna fa -7%, Beaujolais e Languedoc-Roussillon -16%, la Provenza il -12%, la Valle de Rodano il -10%, il Sud-Ovest il -7%, e stesa dinamica seguono le principali Igp (Pays d’Oc -8%, Languedoc-Roussillon -14%, Sud-Ovest -20%). A fronte di cali diffusi nei principali mercati di volume (-8% in Germania, che resta la prima destinazione, -13% negli Stati Uniti con strascico di overstock nel 2022, -6% nel Regno Unito, -5% in Belgio, -9% nei Paesi Bassi, -10% in Canada, -26% in Cina, che ancora non si sta riprendendo dall’era post-Covid, -14% in Giappone), i vini francesi stanno reggendo meglio sui mercati locali europei, osserva Adrien Boussard.
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| | Proroga del “quadro temporaneo Ucraina” sugli aiuti di stato per sostenere gli agricoltori; niente obbligo di tenere incolti parte dei terreni aziendali; semplificazioni burocratiche, soprattutto per le imprese più piccole. Bottino pieno, sulla carta, quello riportato dall’Italia dell’agricoltura dal Consiglio Ue (in approfondimento), nei giorni scorsi a Bruxelles, alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai cui risultati hanno applaudito oltre al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, Coldiretti, Confagricoltura e Cia-Agricoltori. “Abbiamo bisogno di adattare la Politica Agricola Comune. I costi di produzione continuano ad aumentare, i prezzi di acquisto continuano a diminuire e noi non possiamo gravare ulteriormente i nostri agricoltori anche di regole insostenibili, di burocrazia insostenibile” ha detto Giorgia Meloni. | |
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| | | Razionalizzare il prezioso, ma forse troppo complesso, sistema delle denominazioni italiane (oltre 520 tra Dop e Igp, con 20 che, però, fanno oltre il 70% del mercato, e solo 7 che rivendicano imbottigliamenti oltre i 500.000 ettolitri), allargare i propri confini e diversificare i mercati mondiali per un Paese esportatore come l’Italia, che vede in 5/6 Paesi (come Usa, Germania, Uk, Canada e Francia) concentrarsi oltre la metà del proprio giro d’affari. Temi annosi per il vino italiano, di cui si parla e si dibatte da tempo, e ribaditi nei giorni scorsi a Firenze da Lamberto Frescobaldi, imprenditore alla guida del Gruppo Frescobaldi, uno dei nomi più importanti del vino italiano, e presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), nella sua prolusione per l’apertura dell’Anno Accademico n. 75 dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che rappresenta il più importante sodalizio italiano dedicato alla vitivinicoltura, con al suo attivo 600 accademici tra studiosi, imprenditori e divulgatori del settore. Che ha ribadito il suo impegno nell’aiutare il mondo del vino ad affrontare e a superare le sfide che si trova di fronte.
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| | | Due Ferrari sui gradini più alti del podio, con la vittoria di Carlos Sainz ed il secondo posto di Charles Leclerc, in Australia, con un brindisi italiano da sogno, con il Trentodoc di Ferrari Trento che, per il quarto anno, è brindisi ufficiale della Formula 1. Una sorta di “Ferrari al quadrato”, nelle immagini che ieri hanno visto milioni di tifosi italiani e della Ferrari di Maranello esultare davanti alle tv, con un 1-2 sulla pista di Melbourne che mancava dal 2004, a firma di Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Foto che sono un grande spot del made in Italy. | |
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| | Creare pillole di vino per contribuire al benessere degli astronauti nelle lunghe missioni, ma anche, grazie all’incapsulamento, al superamento di diverse sfide, come la conservazione del gusto e della qualità in una forma compatta, affrontare potenziali implicazioni per la salute e gli effetti della microgravità, introducendo nuove possibilità anche nella consegna di cibo e bevande, nel controllo delle porzioni e nella convenienza logistica delle esplorazioni spaziali. È il progetto della dottoressa Elena Luciani dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, presentato, nei giorni scorsi, all’Agenzia Spaziale Italiana a Roma. Un panel degustazione di tecnici dell’Università, lo chef Gianfranco Vissani ed esperti, tra vari campioni testati, ha selezionato da spedire nello spazio la Muffa Nobile Orvieto Doc Classico Superiore Calcaia di Barberani.
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| | | Dalla presentazione, a Bruxelles, dell’edizione n. 56, di scena dal 14 al 17 aprile a Verona, le riflessioni ed i messaggi VeronaFiere. A WineNews, dal Parlamento Europeo, le parole di Federico Bricolo, Maurizio Danese e Raul Barbieri, presidente, ad e direttore VeronaFiere. Che torna capitale del vino italiano, settore che vale 14 miliardi di euro alla produzione (e 30 di fatturato generato complessivo), su 130 miliardi di euro di Pil vinicolo europeo.
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