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N. 2.829 - ore 17:00 - Lunedì 3 Febbraio 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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È possibile misurare la qualità di un vigneto? Secondo l’agronomo Giovanni Bigot, sì: basta un indice, che stabilisca il potenziale qualitativo del vino partendo dalla pianta basato su nove parametri, come già spiegato a WineNews. Lo studio si basa - sottolinea Bigot - su osservazione, deduzione e azione. Indice, che gode di un padrino di eccezione del calibro di Angelo Gaja che, qualche anno fa, saputo del lavoro di Bigot, contattò il consulente per una visita a Barbaresco e ai vigneti della sua tenuta, e che racconta così il suo sostegno: “I cambiamenti climatici sono ormai esempi quotidiani da approcciare con serietà ma con serenità perché le soluzioni ci sono”. |
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Buone notizie dai mercati per la Valpolicella, territorio rossista pilastro della locomotiva Veneto, sotto i riflettori ad Anteprima Amarone. A raccontarlo i numeri di Nomisma Wine Monitor, che sottolineano come “dopo un 2018 difficile, l’export è ripartito positivamente con qualche ombra negli Usa - ha detto Andrea Sartori, presidente del Consorzio Vini Valpolicella - nonostante l’aumento di competizione sulle piazze estere, le congiunture negative e le guerre commerciali. Ora dobbiamo lavorare sul prezzo medio, un aspetto da migliorare in considerazione di un 2019 che ha visto prevalere la crescita dei volumi esportati (+7,2%) su quella del valore (+4%)”. Il mercato 2019 dell’Amarone ha un giro d’affari complessivo di 350 milioni di euro, e se la crescita della domanda del Belpaese ha comportato una lieve flessione dell’incidenza export rispetto al fatturato (62,4%), all’estero sono cresciute sia le destinazioni di sbocco storiche sia alcune aree emergenti. È il caso della Danimarca (+20% a valore), che supera al sesto posto il pur positivo mercato del Canada (+5%), ma anche del Giappone (nono), che entra nella top 10 dei buyer grazie a un incremento del 15%, e della Cina (ottava), che fa segnare un +5%, dato in controtendenza rispetto al calo degli ordini di vino europeo da parte del Dragone. Tra le piazze di sbocco, la Svezia - al quarto posto a +18% - si avvicina alla Svizzera (-6%), che lascia il gradino più basso del podio alla Gran Bretagna, a +18% e una quota di mercato che sale al 12,5%. In vetta al secondo posto rimangono gli Stati Uniti, nonostante una contrazione del 2% e la Germania, che vale il 16,3% delle vendite complessive all’estero grazie anche a un incremento del 6% delle vendite sul 2018. “È indubbio per me che nel prossimo futuro - ha concluso Sartori - ci sarà da lavorare ancora sui disciplinari per aumentare ulteriormente la qualità”. Anteprima Amarone 2016 è stata anche l’occasione per un’analisi del contesto in cui il settore del vino italiano si muove con un videomessaggio del ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che ha rassicurato circa l’avanzamento dell’istituzione della “cabina di regia sul vino” e dei decreti applicativi del Testo Unico, e un intervento (via skype) dell’eurodeputato Paolo De Castro. |
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59.000 ettari di vigneti che disegnano i paesaggi italiani più famosi, dove nascono vini tra i più celebri (il 95,8% Docg o Doc, su una media nazionale del 62%), per una produzione 2019 di 2,6 milioni di ettolitri, a +11% sul 2018 e in controtendenza sulla media nazionale. Ecco la Toscana del vino pronta a BuyWine a Firenze (7-8 febbraio), il principale evento b2b (con 220 buyer da 50 Paesi: non ci saranno, da rumors WineNews, purtroppo e per ovvie ragioni, i buyer cinesi, ma con molte new entry accanto ai mercati consolidati), e che dà il via alla Settimana delle Anteprime, con PrimAnteprima sempre a Firenze (15 febbraio) e il debutto delle nuove annate delle grandi Denominazioni nei territori (fino al 22 febbraio). Nel lancio, oggi a Firenze, premi anche agli artefici, con l’Oscar del Vino-Premio Giacomo Tachis miglior Enologo 2019 a Barbara Tamburini. |
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Parlare delle Langhe ai winelover di tutto il mondo, partendo da una delle capitali planetarie, New York, con un messaggio che ha i profumi ed i colori di Barolo e Barbaresco, i sapori della grande cucina italiana firmata dal n. 1, Massimo Bottura, ed il suono della verve di Alessandro Cattelan e delle canzoni de Il Volo, tra i fenomeni musicali italiani di maggior successo nel mondo: ecco gli ingredienti di “Barolo & Barbaresco World Opening”, prima edizione del format ideato dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, di scena il 4 e 5 febbraio nella Grande Mela. Si parte con la grande degustazione delle nuove annate dei grandi nebbioli di Langa, firmati da oltre 200 cantine tra le più importanti del territorio, con focus sulle Menzioni Geografiche Aggiuntive, che Barolo e Barbaresco hanno realizzato per primi in Italia, si chiude con la grande cena di gala, a Eataly Downtown, tra vino, grandi sapori e musica. Un format, come spiegato a WineNews dal presidente del Consorzio, Matteo Ascheri, “pensato per comunicare con il consumatore finale, per far affermare ancora di più e definitivamente i nostri marchi. E non si poteva che cominciare da New York, che è un po’ un centro del mondo, ma è un messaggio rivolto non solo agli Usa”. |
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Sanremo è Sanremo, e al Festival della Canzone Italiana, celebrazione di italianità, non può mancare il wine&food, con una golosa anteprima: in attesa che il sipario si alzi su Amadeus e i cantanti in gara, sul palco dell’Ariston, stasera, salirà il dessert italiano più pop, il tiramisù, il dolce della tradizione del Friuli, dal quale, con la “regia” di PromoTurismoFVG arriveranno tutti i prodotti del Festival, preparato per 500 persone dallo chef stellato friulano Emanuele Scarello a Casa Sanremo nell’evento Rai “La sera tutti a casa”. |
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Proposte e ricette per aiutare il sistema agroalimentare italiano ad affrontare e vincere la sfida del mercato globale, in tempi di crisi economica e di incertezze geopolitiche, su tutte l’avvio della Brexit e la minaccia dell’inasprimento dei dazi Usa. Tema che ha animato la prima giornata di lavori di “Identità e futuro”, il primo evento di riflessione e approfondimento voluto da Confagricoltura, nell’anno dei festeggiamenti del centenario della sua nascita. E proprio di Brexit e dazi Usa ha parlato anche il premier Giuseppe Conte, che ha sottolineato innanzitutto come “l’agroalimentare sia un pilastro d'eccellenza dell’economia italiana e come ci voglia grande sinergia per dare slancio al sistema e farlo crescere senza squilibri ma in modo globale”. |
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Dopo l'ingresso del Prosecco ne Le Petit Robert, il più celebre dizionario francese, non si ferma l'onda lunga delle esportazioni di bollicine verso la Francia, che è durata anche nel 2019. “Specie grazie al Prosecco - spiega Pantini - in crescita a volumi del +12%, con la Francia vera sorpresa, con un +35% delle importazioni, per un numero di bottiglie che passa così da 11 a 17 milioni nel giro di un anno, tanto che oggi il mercato transalpino è il terzo per importanza, davanti persino alla Germania”. |
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