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N. 3.486 - ore 17:00 - Giovedì 18 Agosto 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Sandrone, tra i primi ad introdurre l’uso della barrique in Langa, Le Macchiole, la cantina di Cinzia Merli vertice qualitativo di Bolgheri, al pari di Ornellaia, gioiello della famiglia Frescobaldi, Petrolo, simbolo del Val d’Arno di Sopra di Luca Sanjust, Poggio di Sotto, classico del Brunello di Montalcino condotto da Claudio Tipa, Adami, che produce tra i migliori Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, Elena Fucci, Fratelli Alessandria, Massolino, Produttori del Barbaresco, Sottimano, Boscarelli, Tenuta delle Terre Nere e Rocca di Montegrossi: ecco le 14 cantine italiane nella “Top 100 Wineries of 2022” del magazine Usa “Wine & Spirits”.+ |
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Nonostante il contesto difficile, tra costi energetici in aumento, difficoltà di reperimento di materie prime e problemi nella logistica, le esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti anche nei primi 3 mesi 2022. Dopo il massimo storico del 2021 (22,6 miliardi di euro, +9,2% sul 2020), il primo trimestre dell’anno - come raccontano i numeri del monitor dei distretti agroalimentari italiani firmato Intesa Sanpaolo - ha segnato un ulteriore balzo in avanti, con oltre 6 miliardi di euro di export, 811 milioni in più sullo stesso periodo del 2021 (+15,4%) e oltre 1,2 miliardi in più sullo stesso periodo del 2019. Questi importanti risultati devono fare oggi i conti con nuove tensioni, causate da un insieme di fattori di tipo congiunturale, geopolitico e speculativo, anche a causa dell’alto grado di dipendenza dall’estero dell’agro-alimentare italiano per molti approvvigionamenti critici. I distretti vitivinicoli hanno guidato la crescita in questo primo trimestre del 2022, superando 1,4 miliardi di euro di export in valori correnti, risultato mai raggiunto sinora in un trimestre (+17,7% sullo stesso periodo del 2021). Il distretto più importante in termini di valori esportati, con quasi 447 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022, è quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, che ha registrato un progresso dell’11,4% sul primo trimestre 2021. In recupero soprattutto il mercato inglese che, dopo i cali del 2020 (-8,6%) e del 2021 (-10,3%), cresce di 13,6 milioni di euro (+47,5%). Registra un’ottima performance anche il distretto dei Vini del veronese (+19,4%), che chiude il trimestre con 284 milioni di export, con crescite verso tutte le destinazioni, in particolare Germania (+2%), primo mercato di sbocco, ma anche Regno Unito (+33,8%), Stati Uniti (+44,7%) e Canada (+29,9%). Il maggior contributo alla crescita dei distretti vitivinicoli viene però dal Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, con un progresso di oltre 49 milioni nel trimestre (+31,1%): Stati Uniti, Regno Unito e Germania, i tre mercati di destinazione che totalizzano oltre la metà delle esportazioni del distretto, crescono a due cifre (rispettivamente +12,9%, +50,9% e +27,2%), anche se il mercato britannico resta ancora sotto di quasi il 30% sul primo trimestre del 2019. |
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“In una città che visito per la prima volta assaggio l’acqua di una fontana pubblica e il pane di un forno”. La “prova” che lo scrittore Erri De Luca racconta di fare per conoscere nel profondo un luogo diventa un invito rivolto a tutti noi, da “Spizzichi e bocconi”, il libro che ha scritto sul cibo, quello di noi “comuni mortali” (e non degli chef, al massimo cuochi), tra odori e sapori della memoria di “un onnivoro”, che parlano anche di un mondo perduto di pranzi della domenica e di osterie come “stanze di popolo”, tra società, politica, letteratura, religione e passioni. Le stesse che, in questi giorni di vacanza, ci spingono a scegliere nuove mete, con il cibo e il vino come motivazione di viaggio, magari mettendo in valigia questo volume, come consiglia WineNews, in cui c’è il piacere del gusto, ma anche il rispetto per ciò che ci dà vita. |
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Per capire l’andamento del mercato del vino in Asia, è importante ricordare che l’impatto della pandemia è stato, e continua ad essere profondamente diverso da Paese a Paese. La Cina, che ha scelto la via dei contagi zero, nei primi sei mesi 2022 ha importato 690 milioni di euro di vino, il 10,4% in meno del primo semestre 2021 (e meno della metà del 2018), per 183,7 milioni di litri (-13,3%). A valore, il primo fornitore è ancora, e di gran lunga, la Francia, seguita dal Cile e dall’Italia, con 68 milioni di euro (-12,8%). A volume, il Cile con 81,1 milioni di litri (+26,2%) per poco non doppia la Francia (-21,2%), Italia quarta, con 14,7 milioni di litri (-13,1%). Il Giappone, invece, vive un momento diametralmente opposto: uscito dall’emergenza Covid, nel primo semestre dell’anno ha importato 768 milioni di euro di vino (+27,8% sul 2021), per 124,8 milioni di litri (+7%). A valore, la Francia è irraggiungibile, con un giro d’affari di 440 milioni di euro (+32%). Staccatissima, con un giro d’affari comunque rilevante, pari a 87 milioni di euro, l’Italia (+10,3%). A volume, il primo esportatore di vino in Giappone è il Cile, a quota 35,3 milioni di litri (+10,7%), seguito dalla Francia, con 28,5 milioni di litri (+6,9%), e dall’Italia, a quota 19,9 milioni di litri (+1,9%). |
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Nella lunga estate calda di un’Italia devastata dalla siccità e piagata dagli incendi, non si salva neanche Pantelleria, gioiello del Mediterraneo che dal 2014 vanta un Patrimonio Unesco come quello della coltivazione della vite Zibibbo ad alberello, sfiorato dalle fiamme divampate ieri sera nell’isola, ed in alcuni casi sommerso dall’acqua salata rovesciata dai Canadair per spegnere l’incendio. Alla fine, come racconta a WineNews chi a Pantelleria era presente, tanta paura ma danni limitati. |
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Tra cinghiali e caprioli, la minaccia al vigneto arriva dai boschi. Il problema, denunciato dai viticoltori del Chianti già nel 2015, è tutt’altro che localizzato, e adesso una risposta risolutiva da parte di Regioni e Governo è diventata urgente. In Toscana, dove i cinghiali sono mezzo milione, si pensa di estendere ad altri territori la decisione dell’Isola d’Elba, dichiarata “area non vocata ai cinghiali”, e sospendendo così buona parte delle limitazioni alla caccia applicate normalmente per garantire il ripopolamento annuale. Nel frattempo, in Liguria il Tar ha accolto il ricorso di una delle aziende del vino leader della Regione, la savonese Durin, contro la Regione Liguria e l’Ambito Territoriale di Caccia di Ponente: il viticoltore potrà sparare ai cinghiali, che “devastano e si cibano dell’uva”, per salvare la vendemmia. |
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A WineNews Carlo Alberto Pratesi, docente di marketing all’Università degli Studi di Roma 3: “La qualità è data anche dalla comunicazione e dal marketing, un prodotto così complesso va spiegato, educando i consumatori, o diventa difficile valorizzarlo. C’è stata una grande predisposizione alla collaborazione, tra brand e viticoltori, che sta portando grandi vantaggi. Regioni e produttori si stanno muovendo bene anche sul piano della sostenibilità, tema sensibile tra i consumatori. L’errore più comune? L’autoreferenzialità e l’eccessiva semplificazione del messaggio”. |
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