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N. 3.756 - ore 17:00 - Mercoledì 26 Luglio - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nonostante la guerra, le importazioni di vino italiano, in Russia, sono cresciute nel 2022 (+15,8%, a 172 milioni di euro), e hanno continuato a farlo nel 2023 (+65,5% nei primi 4 mesi, per 45,5 milioni di euro), secondo i dati Istat, analizzati da WineNews. Ma ora, come riporta il quotidiano russo “Vedomosti”, il Governo sta per aumentare i dazi sull’importazione di vino dai “Paesi ostili” (Ue ed Italia compresi, tra gli altri) dal 12,5% al 20% (e, comunque, non meno di 1,5 dollari al litro). Mentre le associazioni dei produttori del Paese chiedono misure di sostegno, tra cui un prezzo minimo al consumo per il vino di importazione ... |
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Dopo aver “esportato” il loro metodo di potatura della vite in oltre 200 delle cantine più prestigiose del Pianeta, dall’Italia alla Francia, dalla Germania all’Austria, dalla Svizzera alla Spagna, dal Portogallo all’Australia, dal Sudafrica agli Usa, dal Cile all’Argentina, stando ai rumors WineNews, il maestro di potatura Marco Simonit, con il suo team Francia, si sta prendendo cura, da qualche mese, dei vigneti più leggendari al mondo: quelli di Domaine de la Romanée-Conti, icona della Borgogna, protagonista dell’ultimo mezzo secolo di uno dei territori più storici ed importanti con i suoi vini-mito, che ha chiamato i “Vine Master Pruners” come nuovi super-consulenti tra i suoi filari, praticamente tutti di Pinot Nero ed esclusivamente Grand Cru, i più importanti e prestigiosi, con i “monopole” Romanée-Conti e La Tâche. Una delle storie di maggior successo di sempre del know how italiano nel mondo, quella di Marco Simonit e Pierpaolo Sirch che, con il loro team, hanno ideato la potatura “Simonit & Sirch” - che codifica le corrette regole di potatura della vite, applicabile a tutte le forme di allevamento, grazie ad una tecnica meno invasiva e più rispettosa della natura delle piante - oggi usata nei vigneti più importanti del mondo, e che scrive così un nuovo capitolo ancora una volta in Francia, accanto alle consulenze già attive in nomi come Domaine Leflaive e Domaine Leroy, Domaine de l’Arlot e Clos de Tart, sempre in Borgogna, e Château d’Yquem, Château Latour, Château Haut Bailly, Château Lynch Bages, Château Pichon-Longeville Comtesse de Lalande, Château Angelus e Domaines Denis Dubourdieu a Bordeaux (oltre al leader mondiale del Cognac, Hennessy, di Lvmh). Ma che vanno dalla Champagne (con Louis Roederer, Pierre Paillard e Vranken Pommery) alla Napa Valley (Quintessa, Spottswoode, Shafer, Cathy Corison, Mayacamas e Stag’s Leap Wine Cellars), dalla Sonoma Valley (con Repris Winery e Kamen Estate Wines) al Cile (Emiliana del Gruppo Concha y Toro), dall’Australia (con Henschke e Torbreck) alla Nuova Zelanda (con Rippon), dal Sudafrica (Kanonkop, Hamilton Russel, Klein Constantia e Morgenster) all’Italia (da Biondi-Santi a Bellavista, da Braida a Ceretto, da Rinaldi a Schiopetto, da Alois Lageder a Ferrari, da Petra ad Allegrini, Nino Franco, San Felice, Sella & Mosca, Zenato e Feudi di San Gregorio, tra le altre). |
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Fare in modo che il cibo non venga più usato come arma geopolitica e costruire una vera alleanza globale per trasformare i sistemi alimentari in un’ottica più sostenibile, equa, sana e resiliente: ecco i messaggi chiave, lanciati dal presidente Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nel Food System Summit, che ha riunito a Roma 193 Paesi membri dell’Onu alla Fao. “Basta utilizzare il cibo come arma di ricatto o merce di scambio. Anche ora, ciò che sta accadendo con il mancato rinnovo dell’accordo sul grano tra Russia e Ucraina è preoccupante”, ha detto il presidente Cia. E se per affrontare il tema della sicurezza alimentare, ha sottolineato Confagricoltura, bisogna investire anche in innovazione e digitale, è fondamentale proteggere quella biodiversità che è a rischio ovunque, anche in Italia, dove in un secolo sono scomparse 3 varietà da frutto su 4, ha ricordato Coldiretti. |
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“L’Anteprima dei Vini di Romagna “più hot” della storia”: così il Consorzio Vini di Romagna ha definito l’edizione 2023 di “Vini ad Arte”, sia in vigna che in sede di degustazione, in piena coerenza con l’emergenza climatica in atto che ha letteralmente cambiato i connotati del territorio romagnolo, con le alluvioni e le frane dello scorso maggio. Il percorso intrapreso per i vini di Romagna resta quello iniziato qualche anno fa, di una ricerca seria e approfondita sulle diverse conformazioni pedo-climatiche del territorio, che ha portato nel tempo ad una suddivisione in 16 sotto-zone della fascia collinare, con due fattori di studio ulteriori: quello locale, di reazione del suolo romagnolo alle avversità climatiche, e il fattore nazionale, di una pressione patogena in vigna mai vista prima. Guardando ai Sangiovese e agli Albana del 2022, le alte temperature hanno influito sul quadro aromatico delle uve, portando in rilievo le caratteristiche fruttate dolci, persino tropicali, a discapito delle note floreali, più delicate. Anche strutturalmente i vini hanno riflesso l’annata: tannini decisamente più levigati e una rotondità glicerica del sorso più marcata degli anni precedenti, per vini già godibili, che hanno gestito bene le gradazioni alcoliche, raramente brucianti o percepibili oltre misura (in approfondimento gli assaggi di WineNews). |
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Mancano poco meno di tre anni ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, il più grande evento sportivo che l’Italia torna ad ospitare a 20 anni esatti di distanza dalle Olimpiadi invernali di Torino, ma c’è già un buon motivo per brindare: l’ufficialità della partnership con il Prosecco Doc, la bollicina più popolare e bevuta al mondo, che abbraccia così l’evento sportivo, un trampolino eccezionale per consolidarne ulteriormente la leadership sul mercato dei consumi globali. |
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Avanti verso il riciclo. Con i voti delle Commissioni del Parlamento Ue a favore della modifica del regolamento imballaggi si è compiuto un ulteriore passo avanti nella direzione sostenuta da Confagricoltura e in sintonia con tutto il settore agroalimentare e l’industria. A dirlo è la stessa Confagricoltura aggiungendo che “in particolare, sono state accolte le richieste di modifica al testo del provvedimento licenziato dalla Commissione Europea escludendo gli imballaggi in plastica monouso per verdura e frutta fresca dal campo di applicazione del Regolamento. L’intervento risponde ad una precisa richiesta di Confagricoltura volta a tutelare le imprese, in particolare della IV gamma. Valutato in modo positivo anche “il voto a favore dell’eliminazione dei rigidi parametri di riuso per i vini e le bevande spiritose”. |
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A WineNews la firma francese di “The Wine Advocate” (insieme al già intervistato William Kelley), per un tour alla scoperta del vino francese oltre le tre grandi denominazioni del Paese e tra le più famose nel mondo. Dalla Languedoc-Roussillon alla Valle della Loira, dal Sud Est della Francia alla Provenza. “Vini da scoprire, molto diversi, che garantiscono un grande rapporto qualità prezzo, e che molto spesso sanno esprimere longevità”. Senza dimenticare il Sauternes, grande vino del passato, oggi un po’ in crisi, “che dobbiamo tornare a raccontare e far amare di più”. |
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