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N. 3.342 - ore 17:00 - Venerdì 28 Venerdì 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se a Sanremo si brinda con Ruffino, unico vino ufficiale a “Casa Sanremo”, il “salotto” del Festival della Canzone Italiana, il Prosecco Doc va in scena come Partner e Official Sparkling Wine del kolossal “Casanova Opera Pop” nei teatri italiani. L’Amarone de Le Famiglie Storiche festeggia il Capodanno Cinese 2022 in abbinamento con la cucina orientale, mentre S.Pellegrino celebra il talento dei giovani chef con “Taste The Stars” a Courmayeur, e dalla Sicilia Mandrarossa arriva a Milano per svelare tutte le novità di brand e dei suoi vini top (su invito). Ecco gli eventi in presenza segnalati a WineNews in agenda (in approfondimento). |
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Che la tempesta dell’aumento dei costi di materie prime, energia e trasporti imperversasse anche sul mondo del vino, era annunciato da tempo, soprattutto (ma non solo) in ottica di ritocco dei listini nella grande distribuzione organizzata, dove i margini sono limitati. E se i primi effetti si sono visti già tra la seconda metà e la fine del 2021, come già raccontato da nomi del vino come Ferrari, Donnafugata, Banfi, Terra Moretti, Villa Sandi, Velenosi e Di Majo Norante a WineNews, i conti si ingrossano in modo pesante, in questo avvio del 2022, con un rincaro medio a carico delle aziende del 10% a bottiglia, con un peso stimato, a fine anno di 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi, tra aumenti monstre di bollette, materie prime e trasporti. Un disastro competitivo per un settore campione del made in Italy sia in ottica export che di consumi interni, costretto a modificare i listini per non lavorare in perdita. A rilanciare l’allarme, ancora una volta, Uiv - Unione Italiana Vini (con il tema approfondito nel prossimo numero del suo “house organ”, “Il Corriere Vinicolo”). Il rischio concreto è di perdere quote di mercato, non solo a vantaggio dei Paesi del nuovo mondo produttivo ma anche dei competitor europei. E le misure annunciate a supporto delle imprese nei giorni scorsi dal Governo, in questo senso, non sembrano soddisfacenti. “Il decreto licenziato la scorsa settimana non basta - ha detto il segretario generale Unione italiana Vini (Uiv), Paolo Castelletti - nel breve periodo andrebbe affiancato dal taglio dell’Iva sulle bollette e da misure per calmierare anche il costo del gas, non previste dal testo. Poi, nel medio periodo, servono investimenti: macchinari più efficienti in vigneto e in cantina, autonomia energetica con fonti rinnovabili, materiali più sostenibili sono gli strumenti sui quali le aziende puntano. In tal senso, nuove opportunità arriveranno con il capitolo agricolo del Pnrr che prevede un budget di oltre 2 miliardi di euro per questo tipo di azioni. Chiediamo, pertanto, al Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli - ha concluso Castelletti - quali siano le tempistiche di attuazione dei primi investimenti del Pnrr e degli incentivi su parco solare, innovazione e meccanizzazione”. |
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“La complessità del periodo che ci attende e la necessità di affrontare la nuova fase storica di transizione ecologica richiedono la capacità di saper stringere alleanze tra diversi campi del sapere. È finito il tempo della competizione che per molti anni ha contraddistinto anche il mondo accademico: inizia quello della collaborazione. Accolgo, dunque, con entusiasmo, l’accordo siglato oggi tra l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e l’Ateneo di Torino. Guardo con fiducia a questa collaborazione grazie alla quale riusciremo a fornire alle giovani generazioni gli strumenti adatti per diventare attori protagonisti del cambiamento e della creazione di sistemi alimentari rispettosi del benessere nostro e di quello del pianeta”. Parole di Carlo Petrini fondatore di Slow Food, nella sigla dell'accordo di collaborazione tra i due atenei, per i prossimi cinque anni. |
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Italia e Francia sono Paesi competitor nel mondo del vino. Ma le imprese enoiche italiane e d’Oltralpe, pragmaticamente, si intrecciano sempre più spesso con alleanze, progetti condivisi ed investimenti. E va proprio in questo senso la notizia che lo Champagne Pol Roger mette radici in Italia ed entra, con il 20%, nella Compagnia del Vino, che dal 2015 distribuisce il marchio Pol Roger in Italia, una delle più importanti realtà italiane della distribuzione di vino (oltre 9 milioni di euro nel 2021, in crescita del 47% sul 2020, sviluppati con 733.000 bottiglie, +47%, con brand di prestigio da tutto il mondo, storie di famiglie di riferimento come Baron Bornemisza, Famille Hugel, Jean Pierre Marniquet e Tenuta di Biserno, tra gli altri), guidata da Saverio Notari (e che vede, nella compagine societaria, fin dalla sua fondazione, da parte di Giancarlo Notari, il marchese Piero Antinori, che ne approvò il progetto nel 1997). Un accordo, quello tra la storica e prestigiosa maison di Champagne, la più amata da Winston Churchill e fornitrice ufficiale della Corona Britannica (con 170 anni di storia alle spalle e 6 generazioni) e Compagnia del Vino, siglato il 27 gennaio, e frutto di di una trattativa iniziata nel 2019 e volta a consolidare la presenza della maison in un mercato riconosciuto come tra i più difficili ed esigenti del mondo. |
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Impermeabile alla crisi dei consumi del 2020, anno segnato dalla pandemia, la Svezia nei primi 10 mesi del 2021 ha importato 166 milioni di euro di vino italiano, che gode di una popolarità confermata anche dai premi assegnati dal magazine “Allt om Mat & Vin”, punto di riferimento per gli amanti dell’enogastronomia svedesi. Che ha scelto Borgogno, griffe del Barolo e tra le cantine più antiche delle Langhe, guidata dalla famiglia Farinetti, come “Cantina dell’Anno” e “Calice d’Oro”. |
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La pandemia ha modificato l’atteggiamento degli adolescenti, in particolare quelli che frequentano le scuole superiori, nei confronti del cibo e nelle modalità con cui si rapportano quotidianamente all’alimentazione. Secondo la ricerca del team di studio dell’Università Cattolica di Piacenza, il 54% dei ragazzi intervistati ha esplicitamente dichiarato di aver cambiato (forse per sempre) le proprie abitudini alimentari da quando il Covid-19 ha fatto irruzione nelle loro vite. Tra i cambiamenti in negativo, un aumento del tempo in solitudine con i conseguenti impatti su tutte le sfere della socialità, inclusa la condivisione del cibo, e la pessima abitudine di non fare colazione. Tra i miglioramenti, il recupero di una “bella abitudine”, quella della “socialità” dei pasti in famiglia e la diffusa propensione al “salutismo” alimentare. |
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L’attualità ci restituisce una ristorazione ancora in sofferenza, persino i più di due anni fa: le chiusure si susseguono, molti locali sono economicamente in difficoltà, certi cambiamenti, che sembravano temporanei, diventano definitivi, e poi resiste ancora la paura tra chi, al ristorante, dovrebbe andare, al di là del Green Pass e delle annesse polemiche. “Purtroppo, vince la legge del mercato: chi resisterà a quella che speriamo sia l’ultima sfuriata del virus rimane. La ristorazione, però, sarà sempre più cara per il consumatore”. |
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