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N. 3.842 - ore 17:00 - Lunedì 27 Novembre 2023 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Una parte del futuro del vino, passa anche per i vini no e low alcol, con l’Italia che ancora aspetta una normativa, mentre altri Paesi ci investono. E WineNews, al Congresso Assoenologi a Brescia, ne ha chiesto conto al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “non possiamo proibire ciò che l’Europa autorizza, ma per me, senza alcol, non è vino. Il valore aggiunto dell’Italia è la qualità, e il vino privato dell’alcol non è un prodotto di qualità”. E a chi dice che l’Italia stia perdendo un’occasione, il Ministro risponde: “non sono così convinto che ai produttori italiani convenga investire in questo segmento di mercato”. | |
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| | Tra il mercato che non brilla, il clima che cambia le carte in tavola, le normative che mutano e che spesso complicano ancora di più le cose, come sul delicato tema dell’etichettatura, passando per gli attacchi di quelle che, senza mezzi termini, sono definite “lobby anti-alcol”, il vino, italiano e non, vive una delle sue fasi più delicate e difficili di sempre. E deve fare i conti con consumatori “abituali” che sono sempre meno, e con i giovani che guardano sempre più agli spumanti e sempre meno ai vini fermi, soprattutto rossi. Ma anche con la presa di consapevolezza che di vino, forse, se ne produce troppo ed in troppi luoghi poco vocati alla qualità e alla distintività dei vini, sempre più determinante. Eppure, il settore ha superato tante crisi, spesso più legate a fattori esterni che interni, e potrà farlo ancora, a patto che ogni parte della filiera, dalla vigna, alla cantina, al commercio, fino alle istituzioni, facciano la loro parte, in maniera sinergica. E, in questo senso, “la presenza, a chiusura del nostro Congresso n. 76, del Ministro Francesco Lollobrigida, e dell’europarlamentare Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, dà la misura del peso conquistato negli anni dagli enologi”. Con questa considerazione, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, ha chiuso il Congresso dell’organizzazione, nei giorni scorsi, a Brescia. Se per Renzo Cotarella, ad Antinori, i segnali negativi si possono invertire, “basta rispondere alle domande giuste: quanto vino produrre, di che tipologia, e per quali consumatori”, per Luca Rigotti (Mezzacorona e Alleanza Cooperative), si deve capire che la sovrapproduzione è un tema strutturale, e che magari gli impianti nuovi vanno fatti solo in certe zone molto vocate, perchè “non è possibile chiedere una distillazione o una vendemmia verde e poi la primavera dopo avere l’ampliamento della superficie”. E se per Sandro Sartor, alla guida di Ruffino, in Europa si deve fare i conti con una vera a propria “lobby anti alcol”, che lotta non contro l’abuso, ma contro il consumo, per Ettore Nicoletto, oggi ceo di Angelini Wines & Estates, ma già in passato presidente del Consorzio del Lugana, anche i Consorzi possono fare molto per costruire e redistribuire il valore lungo la filiera (tutti gli interventi in approfondimento). | |
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| | È ufficiale: Signorvino, la “grande cantina italiana”, arriva anche all’estero. L'enocatena, fondata da Sandro Veronesi, ha aperto, a Praga, il 9 novembre ed aprirà a Parigi il 1 dicembre (ci sarà anche WineNews). Nella città francese, l’insegna occuperà tre piani di un centralissimo palazzo in Place Saint Michel. “Con Parigi concludiamo simbolicamente un intenso “viaggio nel gusto”, cominciato a Verona: siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori e felici di portare con noi le eccellenze del nostro territorio”: spiega Federico Veronesi, a capo di Signorvino. Un traguardo che è anche un punto di partenza per una catena che conta oltre 30 punti vendita in Italia ed ora nel mondo, con Praga e, soprattutto, con Parigi, come spiegato, nei giorni scorsi, a WineNews, da Luca Pizzighella, alla guida dell’enocatena, con l’idea di arrivare a 50 store il prima possibile, magari entro il 2025. | |
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| | | Ogni impresa sportiva, ogni trionfo che si rispetti, merita il suo brindisi. E quelli dei grandi eventi internazionali parlano sempre più italiano. In F1,il “cannibale” Max Verstappen ha brindato 19 volte alla vittoria e alla conquista del titolo mondiale con il Trentodoc di Ferrari, brindisi ufficiale della F1. Ieri, a Valencia, in Spagna, Pecco Bagnaia, con la sua Ducati, ha conquistato la settima vittoria in stagione e brindato, sul podio, da n. 1, al secondo titolo mondiale di fila, con il Prosecco Doc, vino ufficiale del Motomondiale. E se il dolce sapore dell’Asti Docg, vino ufficiale delle Nitto Finals, nei giorni scorsi a Torino, era rimasto dolce/amaro nella bocca di Jannik Sinner, caduto solo in finale contro il n. 1 del mondo Novak Djokovic, è stato più dolce, questa volta, il brindisi con cui ieri la Nazionale di Tennis Italiana ha brindato, dopo 47 anni, alla conquista dalla mitica “Coppa Davis”, con Sinner, Arnaldi, Sonego, Musetti e compagni guidati dal capitano Filippo Volandri. A Malaga, il brindisi, è stato “spagnolo”, visto che il brindisi ufficiali delle finali di Coppa Davis era firmato da “Juve y Camps”, uno dei più conosciuti e apprezzati produttori di Cava. Piccole grandi storie da raccontare, grazie ad uno dei binomi comunicativi più vincenti di sempre, come quello tra vino e sport. | |
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| | | Una collettiva d’autore con venti giovani artisti provenienti da quattro prestigiose scuole internazionali: a Bergamo si rinnova l’appuntamento con Zenato Academy, il progetto che, dal 2018, lega il vino alla grande fotografia d’autore, promosso da una delle cantine di riferimento della Valpolicella. Da oggi, fino al 1 dicembre, va in scena, nell’ex Ateneo di Bergamo Città Alta, la mostra “Vino. Oltre: gli oggetti, il paesaggio, il ritratto e la fotografia” (a cura del critico d’arte Luca Panaro), che espone tutte le opere realizzate finora. | |
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| | Ha 28 anni, arriva da Treviso e lavora nel ristorante di famiglia (il Nuovo Ranch di Ponte di Piave): Cristian Maitan è stato eletto ieri miglior Sommelier d’Italia 2023, con il Premio Trentodoc, dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais): “da oggi sono ambasciatore del Trentodoc ed è ruolo di cui vado orgoglioso. Il Trentino è un territorio che mi affascina e la sua comunicazione parte proprio da lì, da quella bellezza”, ha commentato Maitan, che ha superato in finale Marco Casadei (Ais Romagna), al secondo posto, e Massimo Tortora (Ais Toscana), arrivato terzo. Intanto è boom dei corsi per diventare sommelier: “soltanto in questo primo semestre 2023 abbiamo iscritto 15.000 nuovi ragazzi e ragazze ai nostri corsi, un dato che dimostra il grande interesse nei confronti del mondo del vino e, soprattutto, l’importanza della formazione” ha detto il presidente dell’Ais, Sandro Camilli. | |
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| | | A WineNews, dal Congresso Assoenologi a Brescia, tanti temi analizzati con il membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. “Sulle etichette del vino c’è una accordo perchè ci siano solo le calorie, ed il resto con il Qr Code, non si capisce perchè ci sia anche il tema “ingredienti”, ma siamo già al lavoro. Sugli imballaggi ha vinto il modello italiano, del riciclo, e non del riuso, e sul Pnrr, con 2 miliardi di euro in più in arrivo per l’agricoltura, abbiamo fatto un grande gioco di squadra tra forze politiche in Ue e Governo italiano”. | |
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