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N. 2.457 - ore 17:00 - Giovedì 2 Agosto 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Americans love beer. Quando si parla di alcolici, non c’è niente come la birra nelle preferenze degli americani, scelta, come raccontano gli ultimi dati dell’istituto di analisi Usa Gallup, da 4 consumatori su 10. Subito dietro, ed è questa la buona notizia, c’è il vino, indicato da 3 bevitori su 10, mentre il 26% di chi consuma alcolici (il 62% degli americani) preferisce i superalcolici. I wine lover, negli ultimi due decenni, hanno sempre rappresentato almeno il 30% delle preferenze, con il picco del 39% nel 2005, unica volta in cui Bacco superò la birra. Il 50% delle donne indica il vino come bevanda preferita, contro l’11% degli uomini. |
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Il mercato del vino nel mondo cresce, allarga i suoi confini e, di pari passo, cresce anche la domanda di formazione sul nettare di Bacco, tanto affascinante quanto complesso, seppur alla portata di tutti, prodotto ormai in ogni angolo del pianeta, con centinaia di territori e varietà da scoprire e conoscere. A testimoniarlo, tra gli altri, i dati del Wine & Spirit Education Trust (Wset), la più importante organizzazione mondiale in materia di formazione sul buon bere, che conta 33 “Diploma Centres” in tutto il mondo (anche grazie ai recenti ingressi nella rete della Bordeaux Wine Academy, in Francia, e della Napa Valley Wine Academy e della American Wine School in Usa) che, alla chiusura dell’anno accademico, al 31 luglio 2018, ha registrato il record storico di 94.822 iscritti ai propri corsi, con un aumento importante, del +11% sull’anno precedente. E a crescere è anche la domanda di corsi dedicati agli spirits, in aumento del +5,8%. Segnali che dicono di quanto cresca la passione per il vino di qualità in tutto il mondo, ma anche di quanto bisogno ci sia di formazione non solo per chi vuole conoscere meglio ciò me mette nel calice, ma soprattutto per chi di questo settore vuole diventare un professionista. In particolare, spiega il Wset, i corsi di secondo livello sono quelli che hanno visto la crescita maggiore, +43% in Uk, “casa” dell’organizzazione, e +55% a livello mondiale. E la notizia positiva, tanto per chi offre formazione che per chi produce e vende vino, è nel fatto che a crescere sono tanto i mercati emergenti che quelli consolidati, con qualche sorpresa. Mercato n. 1 per i corsi Wset è in assoluto la Cina, con 21.986 iscritti, +9%, seguita dal Regno Unito, stabile con 19.460 candidati, mentre sul terzo gradino del podio ci sono gli Stati Uniti, ad oggi mercato n. 1 del vino al mondo, che con 14.204 iscritti hanno messo a segno un balzo del +24%. A completare la “top 10”, ancora, vengono Canada (+5%), Australia (+18%) e Francia (+17%), seguiti, a sorpresa dagli Emirati Arabi (40%), e poi da Svizzera (-1%, unico Paese in negativo tra i primi 10), Brasile (+75%) e Paesi Bassi (+6%). |
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Ammettere che l’alcol non fa affatto bene, per chi lavora nel mondo del vino, è particolarmente difficile. Ne sanno qualcosa i produttori francesi, protagonisti di una vivace polemica con il Ministro della Salute Agnès Buzyn, che ha “osato” sottolineare un dato di fatto: il vino fa male, anche se non esistono linee guida condivise dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A fare ordine, l’ultimo lavoro di “The Lancet”, una delle riviste mediche più autorevoli al mondo, che ha messo insieme 3 grandi studi (Emerging Risk Factors Collaboration, European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition e UK Biobank Alcohol Study Group) portati avanti in 19 Paesi, su 600.000 consumatori. Il risultato è che il limite sotto il quale la salute non è messa in pericolo dal consumo di alcolici è di 100 grammi di alcol a settimana, pari a 6 bicchieri di vino. |
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Mettere a confronto la terminologia degli esperti di vino, quanti e quali descrittori utilizzano per raccontarlo, classificandoli in Vista, Olfatto, Gusto e Giudizio Complessivo e quantificandoli in modo scientifico (il risultato? Considerando le Denominazioni della Valpolicella nei Disciplinari e nelle principali Guide e la terminologia Ais, si arriva a 63), con quali e quanti di questi sono utilizzati anche dai non esperti, per individuare un nuovo linguaggio che, in quanto basato sulla realtà percepita ed esperita dal consumatore, permetta agli operatori di settore di comunicare in maniera comprensibile. È l’idea del progetto “Il gusto del vino. Progettare una scienza dei gusti del vino, per elaborare e promuovere nuove schede di degustazione” condotto da un team di ricercatori di Psicologia generale dell’Università di Verona, con Università di Macerata, Consorzio Valpolicella e Casa Vinicola Sartori. “La ricerca - spiegano gli scienziati - è nata dalla constatazione che il linguaggio degli addetti ai lavori come enologi e sommelier per descrivere un vino risulta di difficile comprensione per il consumatore non esperto. Per questo l’obiettivo è costruire dei presupposti per una sintonizzazione dei due linguaggi”. Prossimo step confrontare i 63 descrittori degli esperti con quelli di un panel di consumatori standard. |
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La mostra “Dalla vigna alla vignetta” di Staino, la proiezione del film omaggio al vino italiano “The Duel of Wine” con il sommelier Charlie Arturaola, l’incontro “Turismo Enogastronomico per la crescita di un territorio, quando il vino è Buono, Pulito e Giusto” con Staino e Carlo Petrini, fondatore Slow food, ma anche un banco d’assaggio con 200 cantine italiane: ecco Divino Festival, il Festival della cultura enogastronomica d’eccellenza (Castelbuono, Palermo, 3-5 agosto) con il Premio Gusto DiVino a Staino, Petrini e Arturaola. |
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Dopo un 2017 da record, chiuso con una produzione di 15,6 milioni di ettolitri sui 14,5 del 2016, di cui 2,7 destinati all’export (+7,9%), con un fatturato di 2,9 miliardi di euro (+1,8%) ed un consumo procapite mai così alto, a 31,8 litri all’anno, per la birra in Italia anche la prima metà del 2018 è stata decisamente positiva, con le vendite a +4% sullo stesso periodo 2017. A dirlo l’Assobirra Monitor, lanciato dall’associazione che rappresenta il 90% della produzione di birra nazionale e il 71% di quella immessa al consumo, alla vigilia della “Giornata Internazionale della Birra”, che per il 3 agosto prevede celebrazioni in oltre 200 città in tutto il mondo.
Dati che confermano, dunque, un trend positivo, nel periodo cruciale per la birra: da maggio a settembre, ricorda Assobirra, si registra il 50% delle vendite complessive. |
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Il neo presidente del Consorzio Vini Maremma Toscana, alla guida della storica realtà chiantigiana Mazzei (Castello di Fonterutoli) e di Tenuta Belguardo nel territorio maremmano: “questa è una terra di grande diversità, di microzone e di vitigni, dove il Sangiovese prevale, ma non è il solo, e ricca di storia, dove la vite è presente dai tempi degli etruschi. Un patrimonio da valorizzare e raccontare al mondo, in sinergia, e non in competizione, con i territori vicini”. |
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