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N. 3.794 - ore 17:00 - Martedì 19 Settembre 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Bordeaux si piega, ma non si spezza. Almeno sul fronte dei prezzi, come emerge dai dati del Rapporto annuale sulla campagna 2022/2023 del Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb). Ribassi ci sono, ma più contenuti delle attese: il vero dramma è che i prezzi attuali non sono sufficienti a coprire i costi di produzione, cresciuti in maniera esponenziale. Il rosso “convenzionale” Aoc Bordeaux, si è mosso a 934 euro a tonneau (900 litri), con un -10% sia in volume che in valore, dato ben lontano dai 1.500 euro del 2017/2018. E le previsioni per il futuro non sono rosee, tra costi di produzione in aumeto e prezzi previsti ancora in calo ...
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| | A molti non piacciono. Per alcuni, a partire dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, non vanno chiamati neanche “vini”. Eppure, i vini low alcol o dealcolati, sono un piccolo pezzo del presente del mercato delle bevande, e sono destinati a crescere. E benchè qualche etichetta a firma italiana stia nascendo, c’è ancora un vulnus enorme per i produttori italiani, ovvero il fatto che sebbene l’Unione Europea abbia da tempo una sua normativa di riferimento in materia, l’Italia non l’abbia ancora recepita. “E così, nonostante un lavoro importante che ci ha consentito di mantenere l’ambito dei cosiddetti vini dealcolati nell’Ocm Vino, i produttori italiani non possono giocare ad armi pari con gli altri. Perchè le cantine del Belpaese che vogliono investire in questa nicchia di mercato, sono costrette ad andare ad acquistare o a farsi produrre il vino low alcol all’estero, con il valore aggiunto che, dunque, in parte, viene disperso”, sottolinea, a WineNews, il segretario di Unione Italiana Vini (Uiv), Paolo Castelletti. E, proprio Unione Italiana Vini, con la regia di Elisabetta Romeo, ha fatto il punto della situazione nei giorni scorsi, nel Sana, mandando anche in scena una degustazione dei prodotti low e no alcol di brand italiani di primo piano, come Zonin1821, Hofstatter e Schenk. Ad oggi, il regolamento Ue 2021/2117, ha autorizzato e normato la produzione e commercializzazione di vino parzialmente dealcolato nell’Unione Europea. Distinguendo, intanto, tra dealcolizzazione totale e la dealcolizzazione parziale (unica ammessa per i vini Dop e Igp), e tra metodi utilizzabili: la parziale evaporazione sottovuoto; con le membrane; per distillazione. Il nodo da sciogliere, per arrivare ad una normativa anche in Italia (il Ministero ha presentato un primo schema di Decreto, ndr) è la modifica di alcuni passaggi del Testo Unico del Vino (come spiegato in approfondimento). Ma, in ogni caso, si tratta di un mercato da coltivare, perchè, se oggi, su un giro d’affari di 7,5 miliardi di euro delle bevande dealcolate (l’80% impuatabile alla birra), il vino pesa per solo 322 milioni di euro, tutte le ricerche ed i trend parlano di una crescita a doppia cifra nei prossimi anni, che sarà spinta anche dalla sempre maggiore ricerca di stili di vita salutari che prevedono (anche) una riduzione del consumo di alcolici …
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| | Si spende di più, ma si compra di meno, in quantità: triste ritornello che ormai, con l’inflazione che continua a crescere, si sente da mesi, ma che vede una forbice sempre più ampia tra quello che esce dal portafogli e quello che si mette nel carrello della spesa. Visto che “il caro prezzi taglia del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2023, che sono però costretti a spendere comunque il 7% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione”, sottolinea ancora una volta la Coldiretti, sui dati Istat sui primi 7 mesi 2023, paragonati allo stesso periodo 2022. “La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che - sottolinea la Coldiretti - volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10% nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio”.
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| | | Paesaggi contrassegnati da vigne, passeggiate tra i filari, degustazioni a portata di mano, o meglio, di bicchiere: questi i plus di chi prenota un alloggio selezionandolo nella “Categoria Vigneti” di Airbnb: dal momento del lancio, a maggio 2022, oltre 500.000 viaggiatori hanno fatto questa scelta nella piattaforma di prenotazioni più famosa del mondo. Tra le destinazioni più gettonate troviamo, in testa, la Toscana - con San Gimignano, Montepulciano e Greve in Chianti ai primi posti - seguita da Bardolino (Veneto), Pantelleria (Sicilia), Garda (Veneto), Vietri sul Mare (Campania), Bosa (Sardegna), Orvieto (Umbria) e Lazise (Veneto). Oggi la “Categoria Vigneti”, a poco più di un anno da quando è nata, conta ben 11.500 alloggi in Italia e oltre 160.000 nel mondo. L’enoturismo rimane una delle tendenze più amate nel nostro Paese, che, in Toscana, trova il suo territorio d’elezione: solo Montepulciano e la Valdichiana Senese registrano 2 milioni di presenze all’anno. “Questo dato conferma le proiezioni di una stagione che è stata più che positiva dal punto di vista di presenze - commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi - con un turismo sempre più attento al rispetto del territorio e in cerca di quelle che sono le originalità che offriamo, tra cui naturalmente cantine uniche al mondo”.
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| | | Immaginate un vino da record, frutto dell’assemblaggio di ben 155 vitigni, provenienti da tutte le regioni del Belpaese, presenti nel “Vigneto Italia” dell’Orto Botanico di Roma, ideato da Luca Maroni, analista sensoriale e autore dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani: una super-etichetta che si chiama “Somma Sapienza”. “Si tratta di unicum assoluto, un blend di tutti i vitigni autoctoni italiani impiantati nel 2018” annunciano Luca e Francesca Romana Maroni, che il 23 e 24 settembre lo presenteranno nella “Vendemmiata Romana Special Edition!”.
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| | Zenato da Alberta Ferretti, Col d’Orcia da Bally, Donnafugata da Dolce & Gabbana, Il Borro da Ferragamo, Feudi di San Gregorio da Giuseppe Zanotti, Grappa Nonino da Hogan, Bertani da Marchesi 1824, Barone Pizzini da Montblanc, Castello Banfi da Paul & Shark, Bersi Serlini da Pomellato, Rocca di Frassinello da Tod’s, Isole e Olena da Venini, Leone De Castris da Gianvito Rossi, Ca’ del Bosco da Tom Ford, Villa Sandi da Elie Saab, Venica & Venica da Almini, Val di Suga da Akris, Marchesi Mazzei da Drumohr, Marchesi Frescobaldi da Gio Moretti, Lungarotti da Armani Bamboo Bar, Marchesi Antinori Tenuta Montenisa da Grand Hotel et De Milan, Allegrini da Spazio Gessi: sono alcuni degli abbinamenti d’eccezione tra vino e moda protagonisti a Milano, dal 2 all’8 ottobre, per “La Vendemmia di MonteNapoleone” (edizione n. 14). | |
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| | | Le riflessioni dei vertici di grandi denominazioni come Prosecco Doc, Lambrusco, Chianti e Barbera d’Asti e vini del Monferrato. Tra consumi in calo e conti al ribasso, ma come da previsioni, e in molti casi letti come un ritorno ai livelli di normalità pre-Covid, dopo i boom legati all’euforia post pandemia. Con un 2023 che, se si chiuderà con un piccolo calo di volumi e fatturati vendute rispetto ad un 2022 per molti da record, sarà comunque un anno positivo …
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