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N. 3.721 - ore 17:00 - Mercoledì 7 Giugno - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Più che una novità, quello che arriva dal vigneto bordolese, è un aggiornamento. I numeri della più grande operazione di espianto sanitario degli ultimi anni, infatti, non cambiano: come deciso da tempo dal Governo di Parigi, la misura riguarderà 9.500 ettari vitati, che verranno indennizzati con 6.000 euro ad ettaro, per un totale di 57 milioni euro, di cui 30 stanziati dallo Stato, 19 dal Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (5 di risorse proprie e 14 ricorrendo ad un mutuo a lungo termine) e 10 dalla Regione della Nouvelle Aquitaine. Di nuovo c’è che due terzi delle superfici coinvolte diventeranno soprattutto boschi e terreni a riposo ... |
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Gli health warnings irlandesi che saranno in vigore dal 2026, e che ora richiede anche il Cile, la direttiva imballaggi che parla di riuso e non di riciclo (aspetto su cui l’Italia primeggia), la riforma della Dop e Igp in Europa, a tutela di produzioni di qualità legate ai territori dove il Belpaese, con il vino e con il cibo, è leader nel mondo: sono tanti i dossier europei su cui il settore del vino italiano, ma anche degli aceti e degli spiriti, ha gli occhi apertissimi, perché si parla di tematiche decisive per il futuro di un comparto che tra vino, aceti e liquori, muove oltre 20 miliardi di euro, e rappresenta storia ed identità dell’Italia nel mondo. Messaggi arrivati dall’assemblea Federvini, oggi a Roma, aperta dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha ricordato come il vino sia “traino per tutto il made in Italy, perché simbolo di eccellenza, di legame con il territorio, di quel modello basato sulla qualità e sul consumo moderato che è sotto attacco da parte di chi vuole prodotti standardizzati e delocalizzabili, per abbattere costi di produzione e accentrare il controllo della filiera e del valore”. Un settore che, come tutto il made in Italy, deve affrontare tanti dossier, a partire dalla nuova ondata di “proibizionismo”, come è stata definita, e che vede nell’introduzione degli health warnings sulle bottiglie degli alcolici in Irlanda una sorta di nuova pietra miliare. Che segna, però, una divisione netta tra visioni del mondo, come ha spiegato Gregor Zwirn, ricercatore associato della University of Cambridge. Che, sintetizzando molto (l’analisi in approfondimento), ha dato una lettura che vede Paesi sostanzialmente cattolici e senza esperienze di protezionismo importanti come Italia, Spagna, Grecia e così via preferire un approccio al tema della salute legato all’educazione e all’informazione mirata a chi consuma in maniera smodata, opposti a Paesi di stampo protestante, più inclini alla proibizione, dove la salute pubblica si gestisce anche con divieti e “semplificazioni che non sono corrette, come nel caso dell’Irlanda”. Intanto però, gli italiani si confermano virtuosi: secondo Trade Lab, l’86% degli italiani dichiara un consumo di alcolici molto limitato (37%) e moderato (49%), e nella maggioranza dei casi legato al cibo e alla convivialità. |
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Potrebbe essere stata posata oggi la prima pietra, seppur “virtuale”, del “MuVin”, il futuro Museo Internazionale del Vino di Verona: la Regione Veneto ha approvato, all’unanimità, la proposta di legge che prevede la possibilità per la Giunta Regionale di concorrere alla realizzazione del progetto, affidato alla Fondazione Museo del Vino di Verona, nata ufficialmente nel 2022. “L’obiettivo - afferma l’Assessore al Bilancio della Regione Veneto, Francesco Calzavara - è replicare quanto fatto a Bordeaux con il Museo del Vino, che possa diventare un oggetto architettonico attrattivo di per sé, dotato di grande forza di interazione. Sicuramente serviranno importanti risorse, quantificate in qualche decina di milioni di euro”. |
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Negli anni duri della pandemia la Gdo è stata l’argine economico più importante per il settore del vino, oggi, con un quadro internazionale di forti tensioni legate alla guerra tra Russia ed Ucraina, ma non solo, e con economie importanti in difficoltà come quella della Cina, della Germania, del Regno Unito e in parte degli Usa (che però continua a crescere a doppia cifra, i dettagli in approfondimento), ed un export che tiene ma non cresce (-0,3%), almeno nella prima parte del 2023, il segnale più positivo ed importante arriva dal fuori casa, anche in Italia, dove i consumi continuano a crescere, dopo un 2022 già di grande ripresa. È il quadro di insieme che emerge dalle analisi di Wine Monitor Nomisma e Trade Lab per Federvini, organizzazione riunita oggi in assemblea a Roma, e che tra vino, spiriti e aceti, rappresenta oltre 2.600 imprese con un giro d’affari complessivo di 20,6 miliardi di euro. La Gdo torna a crescere, e nei primi tre mesi fa +2% in valore sul 2022, a 670 milioni di euro. Bene il fuori casa, dove il vino ha fatto +24% per numero di consumazioni nel 2022 sul 2021, con le bollicine a +21, per un fatturato complessivo del fuori casa di 93 miliardi di euro, tra food & beverage, previsto in crescita fino a quasi 100 miliardi di euro nel 2023, anche grazie al turismo. |
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Il futuro dell’Abruzzo enoico, terra di vino, pastorizia, bellezze e poesia, raccontato da WineNews con le voci dei produttori ed i versi del grande poeta Gabriele D’Annunzio, vince “Words of Wine - Parole di vino” 2023, Premio giornalistico del Consorzio Vini d’Abruzzo alle migliori narrazioni del territorio sui media. Con il direttore Alessandro Regoli, fondatore di WineNews con Irene Chiari nel 2000, premiati anche Tom Hyland (Forbes), Gianluca Atzeni (Gambero Rosso), Lara Loreti (Il Gusto - Gruppo Gedi) e Lorenzo Frassoldati (Qn). |
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La transizione ecologica parte dal mare, dove “le mitilicoltrici e i pescatori, le ostesse e gli artigiani, le esperte e i ricercatori stanno già facendo la conversione ecologica delle loro attività, ricercando, sperimentando, inventandosi soluzioni adeguate da un punto di vista economico e rispettose dell’ambiente”. Lo ha detto Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, a “Slow Fish”, nei giorni scorsi a Genova dove tornerà nel 2025. E dal quale Slow Food ha lanciato un nuovo appello, chiedendo “che la politica prenda atto di questo mondo, e faccia la sua parte per sostenerlo”. Ma anche un nuovo evento in un’altra importante città di mare d’Italia: la prima edizione di “Slow Med” a Taranto, dal 6 all’8 ottobre, dedicato ai temi del mare, delle produzioni e della cultura dei popoli del Mediterraneo. |
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“Da ottimisti, nella prima metà 2023, il vino italiano sta andando bene sui mercati. Ci sono luci molto positive, ma anche ombre in gdo per l’aumento dei prezzi inflazionistici”. A dirlo, a WineNews, è Albiera Antinori, presidente di Marchesi Antinori e del Gruppo Vini di Federvini che oggi, in assemblea a Roma, ha analizzato un settore in salute, ma con tanti dossier aperti in Ue, dagli health warnings “che preoccupano” alla riforma di Dop e Igp “che è un’opportunità”. E che al Governo chiede “semplificazione”. |
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