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N. 3.379 - ore 17:00 - Martedì 22 Marzo 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Il Chianti, denominazione “contenitore”, che con le sue sottozone - Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Rufina - include tutto il territorio di Toscana, porta nel calice le ultime annate. La 2021, con qualche accento critico a causa di un andamento climatico tendenzialmente caldo, ma in grado di dare vini immediatamente piacevoli, la 2020 del Chianti Superiore, che offre etichette di maggiore equilibrio, in un quadro di una bevibilità fragrante, e la Riserva 2019, quasi da manuale, che rivela vini ritmati e ben profilati (gli assaggi in approfondimento). |
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“È un passo estremamente importante: di suddividere il territorio del Chianti Classico in aree geografiche omogenee più ristrette se ne parla dalla fine degli Anni Ottanta del Novecento, il dibattito è stato lunghissimo, e finalmente abbiamo varato questo progetto che sta riscontrando grande accoglienza negli operatori di settore e nei media & opinion leader, ma anche nel territorio. Era una cosa molto attesa, votata da oltre il 90% dell’assemblea dei viticoltori. L’attesa è molto positiva, si va a rafforzare il rapporto vino-territorio e si va a soddisfare il desiderio del consumatore più attento, che è quello che va alle degustazioni, visita cantine ed aziende, legge i media del vino, che vuole conoscere sempre più in profondità il rapporto con la sua zona di origine. Ci sono sempre più persone che chiedono di parlare del territorio, dei terreni, dell’altitudine dei vigneti, dell’esposizione, e sempre meno persone che, per esempio, sono interessate a quanto legno fa il vino. La curiosità è sempre più sul territorio da cui nasce quel vino”. Ecco come il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti, a WineNews, spiega il senso delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (Uga), che arriveranno in etichetta dei vini del Gallo Nero, a partire, inizialmente, solo dalla Gran Selezione, vertice qualitativo della piramide del Chianti Classico (in approfondimento i commenti e la visione dei vertici di cantine come Dievole, Barone Ricasoli, Rocca delle Macìe, Carpineto, Lamole di Lamole e Folonari). Così, San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga sono le nuove menzioni che, individuate secondo il criterio principale dell’omogeneità dei suoli e del microclima, ma anche della giacitura dei vigneti, per esempio, oltre che secondo “fattori umani” come la storia culturale, le tradizioni locali e lo spirito di comunità, racconteranno ancora di più il legame tra il vino ed un territorio “che a noi sta particolarmente a cuore, e che riteniamo un paradiso terrestre per il vino”, ha detto a WineNews il marchese Piero Antinori, uno dei grandi signori del vino italiano e alla guida di una delle cantine più importanti d’Italia e del territorio, come la Marchesi Antinori. |
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109 “Pièces”, per un totale di 2,49 milioni di euro raccolti, il 29,8% in più del 2021: la wine auction benefica n. 61 degli Hospices de Nuits, di scena il 20 marzo allo Château du Clos de Vougeot, e guidata dal banditore Hugues Cortot e dall’esperto di vini Aymeric de Clouet, segna un nuovo record e un prezzo medio di 22.481 euro a “Pièce”. La Charity Pièce, un blend dei nove Nuits-Saint-Georges Premiers Crus della tenuta, ha raccolto 43.585 euro, che andranno a “APF France Handicap”, la principale organizzazione in Francia dedita alla difesa dei diritti dei disabili e ad alleviare le difficoltà dei portatori di handicap: la somma è destinata a supportare i disabili nell’accesso alle nuove tecnologie e al mondo digitale attraverso il progetto “Comunità Digitale e Inclusione”. |
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Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna, nel 2021, ha fatto registrare trend positivi ed interessanti, chiudendo l’anno con un giro d’affari complessivo di 3 miliardi di euro, in crescita del 2,1% a valore, nonostante un calo dei volumi commercializzati del 2,2%. Ottima la performance dei vini a denominazione (Docg, Doc e Igt), cresciuti dell’1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro: emerge dai dati anticipati dalla ricerca “Iri per Vinitaly” che sarà presentata l’11 aprile con Conad, Coop, Carrefour, Federvini e Unione Italiana Vini - Uiv (convegno n. 18 su vino e distribuzione moderna a Vinitaly, Verona, 10-13 aprile). La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, con vendite tra i 10 e i 15 milioni di litri, ma con una flessione del Lambrusco (-6,7% a volume e -5,7% a valore) e un buono spunto del Chianti (+3,7% a volume e + 5,4% a valore). La classifica dei vini “emergenti”, per tasso di crescita a volume, vede sul podio il Lugana, prodotto tra Veneto e Lombardia, con aumento del 34%, i veneti Amarone della Valpolicella (+32%) e Valpolicella Ripasso (+26%), il Nebbiolo, sia del Piemonte che della Lombardia (+22%), il Ribolla del Friuli Venezia Giulia (+19%), il Sagrantino di Montefalco (+16%) ed il Brunello di Montalcino (+13%). |
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Una grande sala dedicata all’artista futurista che, negli anni Cinquanta, ha realizzato il marchio dell’azienda (allora Sav, Società Agricoltori Vallagarina-Vallis Agri Scarl) e che da sempre è stata la “cantina di Fortunato Depero”. È il progetto che sarà inaugurato il 26 marzo da Vivallis, in Vallagarina, che diventa la “Cantina dell’Arte” di Depero, “battezzata” da Vittorio Sgarbi, presidente del Mart di Trento e Rovereto, del quale è partner, con un’installazione ispirata alle opere dell’artista e una mostra dei suoi arazzi. |
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Doc dal 1978 e Docg a partire dall’annata 2007, senz’altro l’areale della Maremma più significativo, per storia e tradizione, del sud della Toscana del vino, il Morellino di Scansano porta sotto i riflettori l’annate 2021 e la Riserva 2019. Due annate diverse: da un lato, un millesimo, il 2021, che non è stato esente da alcune criticità causate da un andamento climatico tendenzialmente caldo, mettendo in evidenza qualche debolezza (rigidezza tannica accanto a maturità aromatica un po’ sopra le righe), insita talvolta nel Morellino di Scansano, ottenuto in un’areale dai caratteri decisamente mediterranei, anche quando il “global warming” non era così accentuato come oggi; dall’altro, la 2019, dal respiro più interessante, che, pur non nascondendo caratteri più generosi, non manca di esprimere complessità e fragranza (gli assaggi in approfondimento). |
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Il messaggio di Piero Antinori, decano del vino italiano, che ha fatto grande la Marchesi Antinori, tra le realtà più importanti del vino mondiale. “Il settore ha superato tante crisi, che spesso sono state meno nere di come venivano dipinte. È nella natura di chi fa il nostro mestiere pensare su tempi lunghi, oltre le contingenze del momento, anche quando sono negative. Dobbiamo e possiamo guardare al futuro sempre con ottimismo”. |
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