Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui
|
N. 3.326 - ore 17:00 - Mercoledì 5 Gennaio 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
|
|
|
|
|
|
Rimbalzo doveva essere e rimbalzo sarà, per lo Champagne, che, dopo il crollo “pandemico” delle vendite nel 2020, è destinato a chiudere il bilancio 2021 con un nuovo record di vendite, a quota 5,5 miliardi di euro, un salto, inaspettato, del 10% sul fatturato del 2019, come ha anticipato Jean-Marie Barillère, presidente del Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne. Una corsa che sta affrontando qualche intoppo lungo la catena di approvvigionamento: secondo Nielsen lo Champagne ha mostrato il più alto livello di esaurimento delle scorte tra tutti i più importanti generi alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati francesi. |
|
|
|
|
Doveva essere l’anno del ritorno alla normalità, ma i primi giorni di questo 2022 ripropongono gli stessi problemi e le stesse dinamiche di un anno fa, seppure con prospettive decisamente più rosee. La pandemia continua a mordere, con numeri mai visti prima, “normalizzati” dall’effetto benefico dei vaccini, che stanno rendendo sostenibile la nuova ondata di Covid, che suggerisce comunque il ripensamento del calendario dei grandi eventi del wine & food, per garantire non solo la sicurezza, ma anche la partecipazione alle fiere agroalimentari (molte delle quali già ufficialmente riprogrammate, in approfondimento) e alle anteprime del vino, dall’Italia e dall’estero. Partendo dalle “Anteprime del vino”, stando a rumors ben accreditati, intercettati da WineNews, va verso il rinvio, praticamente certo, “Grandi Langhe”, kermesse firmata dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, in partnership con quello del Roero, in calendario il 31 gennaio e 1 febbraio. L’opzione più plausibile e di buon senso è uno spostamento a cavallo tra la ProWein di Dusseldorf (27-29 marzo) e Vinitaly (10-13 aprile), entrambe confermate (in forte dubbio, invece, Vinexpo Wine Paris, in calendario dal 14 al 16 febbraio): molto dipenderà dalla disponibilità degli spazi delle Ogr - Officine Grandi Riparazioni di Torino, location scelta per presentare le nuove annate di Barolo e Barbaresco. Che, invece, si sveleranno ai professionisti del vino Usa il 15 e 16 marzo a Los Angeles, con “Barolo & Barbaresco World Opening”, ad oggi confermato in calendario. Così come la tappa Usa di “Benvenuto Brunello”, che sarà a New York, nella cornice dell’Altman Building, il 23 e 24 febbraio, con 50 produttori, di cui 23 in presenza. Rimandata anche “Anteprima Amarone 2017”, che il Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella aveva programmato il 4 e 5 febbraio: la decisione ufficiale e le nuove date sono attese nella prossima settimana. A giorni, invece, si saprà anche se sarà confermata nelle date attuali (12-18 febbraio) la “Settimana delle Anteprime dei Vini della Toscana”: da quanto apprende WineNews, l’ipotesi che sembra farsi largo è quella di un rinvio a maggio, proprio come accaduto un anno fa, anche se, trattandosi di un evento di 6 giorni e sviluppato in più location, posticiparlo non è così semplice. |
|
|
|
|
Il podio dei Paesi che esportano, in valore, più vino, è sempre lo stesso: Francia, Italia e Spagna - aspettando i dati del 2021 - nel 2020 hanno spedito, insieme, più di 20 miliardi di dollari di vino. Un dato che non racconta però tutto sul peso specifico dell’export enoico rispetto alle esportazioni complessive. Come emerge dai numeri messi in fila dalla Aawe - American Association of Wine Economists, infatti, il vino rappresenta, con 9,97 miliardi di dollari, il 2,04% delle esportazioni di Francia, e ancora inferiore è il peso specifico sull’export dell’Italia: i 7,19 miliardi di dollari valgono infatti l’1,45% dell’export complessivo. In questa speciale classifica, al primo posto c’è la Georgia: in quello che, storicamente, è il vigneto dell’ex Urss, l’export enoico vale 210,3 milioni di dollari, e rappresenta il 6,29% di tutto l’export. |
|
|
|
|
|
In bilico, tra la voglia di futuro e le incognite che si addensano sul presente. È l’istantanea degli italiani che si affacciano al 2022 scattata dall’Ufficio Studi Coop. Un italiano su 3 - ancora una volta - sceglie di associare al 2022 la “speranza”, e subito dopo per il nuovo anno si auspica “ripresa” (16%) e “cambiamento” (15%), ma è il “timore” la parola chiave che raddoppia le citazioni sulla rilevazione dello scorso anno. Consapevoli dell’emergenza (78%) e pronti all’azione (97%) per contrastare il climate change sono, però, ancora alla ricerca di soluzioni pratiche per rendere più sostenibile la loro vita quotidiana, e proiettandoci in avanti nel tempo, gli italiani manifestano una fiducia quasi cieca nella tecnologia. Sul fronte macroeconomico, per il 2022 a preoccupare un manager su due sono soprattutto l’instabilità politica (con gli effetti sul Pnrr) e la crescita dei prezzi. Specie nel carrello della spesa, dove i manager della filiera alimentare stimano un incremento medio dei prezzi degli alimentari superiore al 3,5%. Tra promozioni, ricerca di punti vendita, canali più convenienti e riduzione degli sprechi, molti italiani fronteggeranno il carovita con un diffuso downgrading del carrello, soprattutto al Sud e nella lower class, e per i manager della filiera il 2022 sarà soprattutto l’anno della marca del distributore. |
|
|
|
|
|
La cura dei dettagli, per un grande regista come Ridley Scott, è una vera e propria ossessione. E la riprova arriva dal suo ultimo film, “House of Gucci”, uscito in Italia a dicembre, biopic sull’omicidio di Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver. Al suo fianco, Lady Gaga, nel ruolo della controversa Patrizia Reggiani, ma non è passata inosservata agli spettatori più attenti neanche la bottiglia di Moscato d’Asti della Cantina Bera di Neviglie, che fa bella mostra di sé sulla tavola imbandita di un pranzo sulla neve delle Alpi. |
|
|
|
|
Le nuove scelte comunitarie sulle politiche di promozione dei prodotti agroalimentari non convincono l’Alleanza della Cooperative Agroalimentari, che con altre 11 sigle europee ha firmato un accorato appello al Commissario dell’Agricoltura Ue Janusz Wojciechowsk. A partire dall’introduzione, nel programma di Promozione che la Commissione Europea si appresta ad adottare per il 2022, di elementi che mirano a discriminare carni rosse e trasformati, vino e alcolici, ritenuti alimenti legati a fattori di rischio dallo “Europe’s Beating Cancer Plan”, e non in linea con gli obiettivi di produzione e consumo più sostenibile di cibo perseguiti dall’Europa. Anche l’allocazione di budget appare poco equilibrata, con un incremento della dotazione per i prodotti biologici, a scapito della promozione della sostenibilità e dei prodotti di qualità. |
|
|
|
|
|
A WineNews il direttore generale di Federalimentare, tra record delle esportazioni, destinate a superare i 50 miliardi di euro, e le sfide del 2022. “Risultato frutto dello sforzo del sistema imprenditoriale, ma anche del lavoro delle Istituzioni. Per il sistema alimentare italiano l’export è fondamentale, specie se si considera che i consumi interni sono piatti da dieci anni. La battaglia per la Nutrinform Battery è fondamentale, al consumatore vanno date informazioni corrette, non obbligarlo a determinate scelte di consumo”. |
|
|
|
|